Ferrari F1 2026: comunicazione, metodo e qualità, cosa deve cambiare

  • Postato il 8 dicembre 2025
  • Formula 1
  • Di Virgilio.it
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A fine stagione è consuetudine tirare le somme di un mondiale mai iniziato. Parliamo della Ferrari che, ancor prima di scendere in pista ufficialmente, aveva già capito dai test che il campionato sarebbe stato un calvario. Tutta colpa della SF-25, “un’auto bugiarda” che non corrobora le aspettative. Troppe farneticazioni comunicative e l’incapacità di correggere un progetto sbagliato. Si salva solo il duro lavoro di chi in pista ha comunque dato tutto. Vediamo come e perché.

Ferrari: la comunicazione errata nasce da un problema di base molto chiaro

All’inizio del mondiale le aspettative erano altissime per la Rossa. Il team italiano, e non la stampa, ha messo in piazza tanti (troppi) proclami. Aspettative altissime: “vincere almeno due mondiali” si ascoltava dalle parti di Maranello.  Non ce le siamo sognate queste parole. Eppure, ancora ieri, il problema delle aspettative era la stampa. E va bene… basta essere convinti nella vita. Dopo i test, il sempre ilare Vasseur ha dato il via a una serie di dichiarazioni per coprire le magagne.

Assurdità del tipo “c’è potenziale da estrarre”, “esecuzione imperfetta in qualifica”, arrivando agli ipotetici aggiornamenti per sanare la SF-25, vettura che secondo il transalpino non avrebbe più ricevuto aggiornamenti dall’inizio di aprile. Peccato che basti prendere i documenti ufficiali della FIA per contraddire quest’affermazione: oltre a nuove versioni delle ali, sia anteriori che posteriori, ci sono state modifiche al fondo, in diverse parti, così come alla meccanica posteriore del pull-rod. Tutte inutili peraltro.

Ma non è questo il punto. La verità è una sola: la comunicazione della Rossa lascia alquanto a desiderare. Perché? Facile… quando non si ha il polso della situazione non si possono dominare in maniera efficace le circostanze. Di riflesso le parole escono quasi sempre senza cognizione di causa. Non avere una sorta di “moderatore” per gestire il contesto in essere, alla fine, può fare molti più danni di quelli che già non sono presenti. In pratica, il resoconto di quanto accaduto al team di Maranello nel 2025.

Ferrari vince il mondiale dei pit stop: il talento c’è, ma non si sfrutta

I meccanici della Rossa sono degli “esecutori”. Ce lo hanno spiegato loro stessi, direttamente in pista, in più di un’occasione. Questo significa che non sono messi al corrente di molte cose, tra cui i piani di aggiornamento stagionale. Fanno il loro lavoro, seguendo le direttive del team. E bisogna fare ancora una volta un grande applauso a questa parte del gruppo.

Si sono spesi al massimo e, a parte qualche errorino fisiologico, il loro rendimento è stato super. Anche per questo il team italiano è stato premiato. DHL Fastest Pit Stop Award, si chiama il riconoscimento che viene concesso a chi ha realizzato il lavoro migliore, per quanto concerne la media sulla velocità di tutti i cambi gomme. Un riconoscimento che sottolinea la bravura degli uomini, ma al tempo stesso “spoilera” l’incapacità gestionale.

Questo per sottolineare che bravi meccanici, ma pure tecnici e ingegneri, non è che manchino in Via Abetone Inferiore 4. Certo, un po’ più di qualità farebbe sempre comodo, ma non si tratta del valore delle persone che compongono il team. Il discorso è legato alle questioni procedurali e alla maniera di concepire una monoposto con unione di intenti tra i reparti. Nel 2026 cambia tutto il regolamento, speriamo lo faccia anche questa situazione…

Ferrari, il silenzio di Elkann

Spiegare la stagione della Ferrari pensando alla SF-25 è a dir poco urticante. Ci ha provato Vasseur per quasi tutta la stagione, sino a che negli ultimi appuntamenti ha preferito defilarsi. Meglio così che ottenere l’effetto opposto, attirando su di sé spesso spiacevoli ma giuste congetture. D’altra parte la vittoria ha molti padri, la sconfitta nessuno. L’auto italiana ha esalato il suo ultimo respiro e con lei si spera l’incubo vissuto dai piloti.

Già… perché andando avanti di questo passo le Rosse future potrebbero di colpo trovarsi senza chi più le guida. La “ferrarite doc” di Leclerc pare abbia la data di scadenza, mentre Hamilton è talmente turbato che spegnerà il telefono sino a gennaio. Lui stesso lo ha riferito ai media, bisognoso di staccare la spina mai come nella sua carriera. Finito il mondiale, si azzerano le polemiche e si guarda avanti. Tutto vero.

Ciò malgrado un’ultima questione tedia l’animo dei tifosi. Si tratta della struttura organizzativa di comando gestita da Elkann. John ne sa quanto “nostra nonna” di Formula 1. E va bene così, intendiamoci, non è questo il suo ruolo. Ma il suo compito sarebbe quello di avere un manager che a 360 gradi sia in grado di amministrare ad hoc la scuderia. Cosa che non ha voluto per nulla al mondo. Avere troppe cose a cui pensare porta a farle quasi tutte male, però. Occhio…

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