F1 | Mercedes e Red Bull – Concetti all’estremo nel fondo, tra similitudini e differenze – FOTO

  • Postato il 2 luglio 2025
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  • Di F1ingenerale
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Con l’ultimo anno di regolamenti, tutti i team spingono all’estremo il concetto dei loro pavimenti. Red Bull e Mercedes, in qualità di top team spingono al limite con il loro fondo, che presenta comunque dei punti in comune.

All’ultimo GP d’Austria, l’avventura di Verstappen e Antonelli nella gara domenicale è terminata dopo appena 2 km, in curva 3. Il contatto tra i due piloti ha causato il ritiro delle rispettive vetture, permettendo ai fotografi presenti in pista di immortalare i dettagli nascosti delle monoposto coinvolte. Un confronto che permette di scoprire i dettagli e le differenze tra il fondo portato in pista da Mercedes e da Red Bull sulle rispettive monoposto.

Negli anni di questo regolamento, la visione di questo componente da sotto la vettura era alquanto rara. Specialmente se il team che vinceva in lungo e in largo era Red Bull che difficilmente subiva incidenti. Tuttavia, sono comunque presenti degli episodi che hanno reso di dominio pubblico la costruzione dei pavimenti di RB19 e W14.

Con l’episodio di Spielberg, le due monoposto mostrano, come a Monaco, il loro fondo al mondo e ci permettono di analizzare quelle che sono le soluzioni. Tante le differenze tra le due specifiche, ma sono presenti comunque delle cose in comune.

Tra tutte le similarità c’è la volontà di entrambe le squadre di sviluppare in modo dinamico i canali Venturi. Infatti, non sono presenti dei semplici “corridoi” che generano carico per il principio di Bernoulli.

Red Bull

Il fondo della RB21, presentato nella sua ultima evoluzione proprio in Austria, mostra alcuni elementi che contraddistinguono da tempo la filosofia di Milton Keynes. Una tra tutte è la sagoma gialla che evidenzia un punto di espansione all’interno del canale principale. Questo genera vortici che energizzano l’aria già presente nel fondo e contribuiscono a generare ulteriore carico aerodinamico. 

Altro dettaglio interessante che possiamo notare è la presenza di una piccolissima porzione di titanio o metallo sulle fences. Rispetto alle precedenti specifiche viste negli anni passati, la protezione in metallo è stata ridotta, probabilmente per maggiore controllo del rollio e una conseguente minore usura degli elementi. Osservando poco più dietro, nella zona del diffusore, notiamo una sorta di scalino, più basso verso l’esterno. Questo sembra dividere in modo marcato i flussi e le vorticosità presenti.

Fondo Mercedes tra innovazioni e necessità differenti

Anche su Mercedes troviamo alcuni elementi visti già su Red Bull. Anche qui lo sviluppo del fondo avviene non solo in altezza, ma anche in larghezza. Evidente il restringimento del canale principale a metà vettura, che culmina poi, come su Red Bull, in uno scivolo che energizza il flusso.

Sulla W16 estremamente differente la gestione delle floor Fences, con quella più centrale che in uscita incamera molta più aria da destinare alla Floor Edge. Infatti, rispetto a Red Bull, la generazione del vortice che sigilla il fondo sembra necessitare di più aria. Cosa che sulla RB21 sembra non accadere, che invece punta sull’energia impressa al vortice. 

Esplorando ulteriormente il fondo, appare evidente, come su RB21, la presenza di una sorta di scalino al kick del diffusore. Questa è un’area cruciale della monoposto, dove proprio l’aria inizia la sua fase di espansione. Dettaglio interessante da notare è anche la presenza di micro slot in coda alle floor fences, che hanno il preciso compito di generatori di vortice verso il posteriore.


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