F1 | Ma che ci faceva Leclerc alla premiazione FIA? Spiegata la presenza del pilota Ferrari

Charles Leclerc presente alla cerimonia di premiazione della FIA, ma cosa ci faceva lì il pilota della Ferrari? Il motivo spiegato.

La FIA President’s Innovation Medal quest’anno ha celebrato una leggenda del motorsport: Enzo Ferrari. Il premio, assegnato a chi ha contribuito non solo al progresso delle corse ma anche della società, è stato ritirato da Piero Ferrari e dal pilota Ferrari Charles Leclerc, spiegando la presenza del monegasco alla serata.

Le parole di Ben Sulayem

Durante la cerimonia, Ben Sulayem ha sottolineato come la Ferrari abbia incarnato “emozione pura, passione autentica, l’essenza stessa delle corse. Per molto tempo, parlando di un premio così prestigioso, viene spontaneo pensare a Enzo Ferrari. E in effetti, guardando alla storia, la Ferrari non ha mai abbandonato la Formula 1: ha vissuto momenti difficili e momenti gloriosi, ma è sempre rimasta”, ha detto il presidente FIA.

Sulayem ha poi evidenziato l’unicità del marchio Ferrari: “Possiamo non essere sempre d’accordo sui risultati in pista, ma una cosa è indiscutibile: il valore e il peso di questo marchio sono riconosciuti ovunque. E c’è un dettaglio unico che colpisce sempre: quando una Ferrari vince, la bandiera che sventola non è quella di un Paese, ma quella della Ferrari. Succede ovunque, anche in Italia. Questa è passione. Questa è devozione”.

Le parole di Piero Ferrari

Dopo le parole del presidente, Piero Ferrari e Charles Leclerc sono saliti sul palco per ritirare il prestigioso premio. “Diceva sempre che non si può cambiare il passato, si può cambiare solo il futuro”, ha detto Piero Ferrari a proposito del padre.

“Guardava sempre avanti. Era completamente ossessionato dalle corse.” Raccontando un episodio personale, ha aggiunto: “ricordo una domenica, ero a casa. Lui mi disse che dovevamo andare subito al reparto corse, che c’era da lavorare. Io gli risposi: ‘Ma le vetture sono già al Gran Premio di Francia…’. Lui capì, certo, ma per lui c’era sempre qualcosa da fare. Era un’ossessione positiva: fare, creare, lavorare senza mai cambiare atteggiamento. Lavorare per il domani. È un messaggio che vale per tutti noi”, ha concluso.

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Crediti immagine di copertina: F1inGenerale

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