Ennesimo scandalo di corruzione in Ue: così ricordo che vent’anni fa mi fu giurata vendetta perenne
- Postato il 4 dicembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Mentre imperversano venti di guerra così spaventosi e inquietanti sul nostro vecchio continente, si riaffacciano impetuosi vecchi vizi, mai tramontati, della politica e delle istituzioni della nostra Europa. Il governo ucraino guidata da Zelensky, a cui non affiderei in consegna – come stanno facendo i governi occidentali – il destino delle vite dei nostri figli, è travolto da corruzioni gigantesche che evidenziano che fine stanno facendo i soldi che sottraiamo ai diritti e ai bisogni della nostra gente per alimentare guerre, traffici di armi, corruzioni e organizzazioni criminali.
In queste ultime ore uno scandalo giudiziario sull’utilizzo indebito e per fini non pubblici di fondi europei travolge, con un provvedimento di fermo, un’esponente apicale della vita politica ed istituzionale italiana ed europea: Federica Mogherini, donna di punta del centrosinistra italiano. Presunzione di innocenza sempre, ma i fatti sono fatti a prescindere dal penalmente dimostrabile da qui a qualche anno.
Già poco tempo fa esponenti di primo piano del centrosinistra italiano ed europeo erano stati travolti da scandali giudiziari nell’Unione europea, sempre per l’uso indebito e privatistico di fondi europei. Lobby e centri di interessi tutt’altro che trasparenti abbondano tra le stanze delle istituzioni europee.
Ricordo, sommessamente, che la più poderosa attività d’indagine che stavamo svolgendo, circa venti anni or sono quando ero pubblico ministero in Calabria, riguardava la sottrazione illecita, per finalità illecite e privatistiche, di una somma che si aggirava intorno ai dieci miliardi di euro e furono coinvolti esponenti di primo piano del governo italiano, della Commissione europea e degli organismi addirittura di controllo. Arrivammo a ricostruire fatti illeciti che giungevano sino al cuore dello Stato, con il coinvolgimento a vari livelli di politici in maniera assolutamente trasversale, massoni di altissimo rango, magistrati, esponenti di primo piano delle forze di polizia e dei servizi segreti, banchieri, imprenditori, finanzieri, giornalisti, persone di spicco della criminalità organizzata. Una sorta di nuova P2.
Mi fu giurata vendetta perenne. Disse una sorta di “Nostradamus istituzionale”: lo costringeremo per tutta la vita a difendersi. E così fu. Aggiorno mensilmente il pallottoliere dei proiettili istituzionali. Come indagammo, illo tempore, il presidente del Consiglio e il commissario europeo Romano Prodi, l’allora ministro della giustizia Clemente Mastella chiese – con un atto senza precedenti nella storia della Repubblica – l’immediato trasferimento dalla Calabria, per incompatibilità ambientale e funzionale in quanto socialmente pericoloso, del magistrato che indagava sul presidente del Consiglio del governo di cui era ministro. Non dovevo più fare il pm, mai, in Calabria e da nessuna altra parte.
L’indagine mi fu sottratta con un’azione senza precedenti e fui trasferito con un processo disciplinare lampo, con un ruolo decisivo delle correnti in toga e del presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Avevamo ricostruito scrupolosamente la filiera illecita dell’uso del denaro pubblico, depredato per finalità affaristiche. Oggi, quindi, nulla di nuovo sotto al sole. Quando si toccano i fili dell’alta tensione il sistema reagisce e fa tanto male e si paga anche un prezzo enorme per aver osato indagare sino al cuore del sistema.
Per capire il sistema criminale si deve seguire la spesa pubblica e ricostruire il collante dei poteri occulti che lo tengono insieme e unito. Ma attenzione, perché il sistema è anche negli apparati istituzionali e opera in maniera sotterranea per ostacolare e colpire quelli che non si piegano, gli irregolari rispetto al sistema, gli onesti per capirci.
Il paese è malato, le mele marce sono divenute un frutteto contaminato, la questione morale è travolgente, la guerra si avvicina: tocca ribellarsi presto, prima che sia troppo tardi.
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