Dopo tre assalti dei ladri, barista usa un SUV come scudo: multato
- Postato il 11 agosto 2025
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- Di Virgilio.it
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Tre furti in poco più di due settimane, sempre la stessa tecnica: scooter usato come ariete contro la porta a vetri. È la cronaca amara del bar tabaccheria Donatello in via Giardini, finito nel mirino di notte a ripetizione. L’8 luglio il colpo più pesante, con parecchie stecche di sigarette e gratta e vinci spariti, oltre a contante e vetrata distrutta. Poi il 14 un secondo blitz, il 25 il terzo. Bottini via via più piccoli, danni sempre grossi. A quel punto la misura è colma.
Stesso metodo, danni crescenti
La titolare, Rita Marra, e il figlio, Marcello Grazioso, non restano a guardare: cancellata di sicurezza ordinata, consegna prevista a giorni. Nel frattempo, scelta drastica ma comprensibile: la sera il SUV di famiglia parcheggiato davanti all’ingresso, sul marciapiede, per fare da barriera fisica contro un eventuale quarto assalto. Idea semplice: se c’è una macchina lì, lo scooter non sfonda. L’intento è chiaro, l’applicazione cozza con le regole.
“È stata sempre parcheggiata con cura, lasciando il passaggio sia per i pedoni che per le carrozzine – sottolinea Marcello – avevamo anche chiesto il permesso al condominio, e ci avevano detto di sì, comprendendo la situazione”. Il vicinato capisce, qualcuno no. Una sera di metà settimana, poco dopo le 23, la telefonata che non vorresti: segnalazione, arriva la Polizia Locale con il carro attrezzi. Il Suv Citroën è già agganciato quando Marcello esce di corsa dal locale.
“Mi ha chiamato un cliente dicendo che stavano portando via la macchina di mio papà – spiega Marcello – io sono corso subito a vedere, ed era già stata agganciata. Gli agenti erano dispiaciuti, ma ci hanno detto che hanno ricevuto la segnalazione da parte di qualcuno e che sono stati obbligati a intervenire. So che non hanno colpa, e che hanno fatto solo il loro lavoro. Così però ci hanno fatto una multa da 65 euro, più 200 per la rimozione che andavano pagati lo stesso perché il camion era già uscito. Oltre al danno dei tre assalti, adesso anche questa beffa”.
La scena è il promemoria di un principio semplice: proteggere il proprio negozio è legittimo, occupare il marciapiede resta vietato. Le pattuglie non fanno sconti quando arriva una segnalazione: sicurezza e fruibilità dei percorsi pedonali vengono prima di qualsiasi “soluzione di fortuna”, anche se messa con attenzione. Qui, peraltro, nessuna contestazione al lavoro degli agenti: «Oltre al danno, la beffa», commentano amaramente dal bancone.
Fermati dai ladri, multati dal Comune
“Sapevamo che non si poteva parcheggiare la macchina lì – continua Marcello – ma avevamo anche bisogno di proteggerci dopo quello che è successo. Avremmo lasciato la macchina lì solo per alcuni giorni, tra il 16 e il 17 ci dovrebbero portare la cancellata… L’avevamo messa in modo che si riuscisse a passare lo stesso… A qualcuno evidentemente non andava bene. Abbiamo scritto una mail al Comune per spiegare la situazione, ma non so se ci potranno annullare la multa. Intanto paghiamo altri soldi. E non sappiamo ancora quanto l’assicurazione ci rimborserà dei danni (porta a vetri cambiata due volte) e dei furti, andrà bene se recuperiamo il 50%…”.
Per il Donatello la cancellata è in arrivo, fino ad allora resta la prudenza: luci, telecamere, serrande rinforzate e, soprattutto, niente auto sui marciapiedi. Perché basta una chiamata anonima, e il conto si allunga: vetri rotti, merce sparita, più 265 euro fra multa e carro attrezzi. E la sensazione di essere stati colpiti due volte nella stessa partita.