Donne e uomini sono vittime di violenza digitale: riuscirà Meta a sconfiggerla?
- Postato il 29 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Esiste una livella nel mondo della violenza digitale? No. Lo sappiamo tutti: le donne sono le principali vittime (anche qui). Eppure, c’è un contrappasso. Perché, se la violenza digitale colpisce il sesso femminile, sembra poi ‘compensare’ accanendosi sugli uomini in modo speculare e opposto.
Prendiamo il revenge porn (la condivisione non consensuale di materiale intimo a scopo vendicativo): l’80% delle vittime sono donne. La situazione, però, si capovolge quando entra in campo la sextortion. È l’estorsione di soldi o favori sessuali con la minaccia di diffondere contenuti intimi. Qui, il 90% delle vittime sono uomini. E, questa volta, ad essere carnefici sono le donne. O le finte donne.
Ad adescare i maschi, infatti, spesso sono profili fake, sotto forma di ragazze avvenenti: si presentano come affidabili, comprensive e interessate al benessere della vittima. Piano piano, il rapporto diventa più intimo, fino a scambiarsi materiale erotico. Ed ecco. Pesce abboccato. Ci sono, poi, estorsioni più pittoresche. È il caso delle amanti che ricattano il fedifrago: “Se non lasci tua moglie, le arriveranno delle belle foto”.
Tornando seri, va detto che non sono episodi così sporadici come si possa credere. Secondo i dati raccolti dall’associazione PermessoNegato, nel periodo compreso tra il 2020 e il 2024, ci sono stati più di mille casi. Ma il grosso è, ovviamente, il sommerso: la stragrande maggioranza non denuncia per vergogna.
Particolarmente sensibile a questo e ad altre violazioni digitali è Meta. Meno male che ci ha pensato Zuckerberg, visto che le iniziative in parlamento languono. Meta ha implementato gli strumenti per la rimozione di contenuti intimi, sia reali che creati dall’AI, e condivisi senza consenso. Instagram, in particolare, ha introdotto una funzione che sfoca automaticamente le immagini di nudità inviate e ricevute attraverso i DM. Se poi le immagini hanno la funzione “Visualizza una volta” o “Consenti di riprodurre di nuovo”, non si potrà fare il vecchio screenshot senza il consenso. C’è, poi, una serie di protezioni per gli account dei nostri pargoli (adolescenti). Riuscirà il nostro supereroe Meta a sconfiggere la cattivissima violenza digitale?
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