Da Caravaggio a Napoli a Man Ray a Milano e Beato Angelico a Firenze: le mostre d’arte da non perdere questo autunno
- Postato il 29 ottobre 2025
- Libri E Arte
- Di Il Fatto Quotidiano
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C’è un periodo, tra la fine di ottobre e i primi di novembre, in cui l’Italia sembra accendersi di nuovo. È come se, archiviata l’estate e i suoi eccessi, si tornasse a respirare con calma, ricercando la bellezza nello slow living. È il momento del cosiddetto “Capodanno dell’arte”, l’avvio non ufficiale della stagione espositiva più densa dell’anno, quando musei, palazzi storici e gallerie spalancano i cancelli a mostre che dureranno fino a Natale (e oltre). C’è odore di festa, ma ancora senza cappotto. Complice il ponte di Ognissanti, che regalerà qualche giorno libero e un clima ancora piuttosto mite (si spera!), le città d’arte tornano a popolarsi di visitatori curiosi. È un turismo diverso da quello estivo: più lento, consapevole, con la voglia di unire viaggio e cultura. E quest’anno le occasioni non mancano, da nord a sud, da sud a nord. Ma andiamo con calma.
A Firenze, il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi ospita due mondi agli antipodi: da un lato il Rinascimento del Beato Angelico (aperta dal 26 settembre), con oltre 140 opere tra dipinti, miniature e tavole provenienti da musei internazionali; dall’altro, la contemporaneità pop e irriverente di KAWS, che con la sua installazione “THE MESSAGE” si ispira al tema dell’Annunciazione, generando un cortocircuito visivo e simbolico con l’architettura del palazzo. Attraverso una monumentale installazione, KAWS pone a confronto epoche, forme e sensibilità differenti, intrecciando riferimenti all’iconografia tradizionale e alla realtà del mondo contemporaneo. La mostra, in partenza il 29 ottobbre, resterà aperta fino al prossimo 25 gennaio.
A Milano, l’autunno si fa invece surrealista con Leonora Carrington a Palazzo Reale, la pittrice che trasformò i sogni in allegorie magiche. E con Man Ray, maestro della fotografia e dell’avanguardia, sempre nello stesso palazzo. Alla Triennale, invece, la 24ª Esposizione Internazionale “Inequalities” affronta, fino al 9 novembre, le disuguaglianze globali con linguaggi artistici contemporanei, installazioni e progetti multimediali: un’arte che invita a pensare e, al tempo stesso, sa ancora sorprendere. A Bologna le sale di Palazzo Pallavicini ospiteranno, fino al 1 febbraio 2026, la mostra Visioni e volti dal Rinascimento al Neoclassicismo, un’esposizione che per la prima volta porta nel capoluogo emiliano una straordinaria selezione di dipinti provenienti dai Musei Civici di Pavia, da Tiepolo a Correggio, da Luini a Batoni.
A Roma, l’arte torna a sedurre con Alphonse Mucha, icona dell’Art Nouveau, in mostra a Palazzo Bonaparte fino a marzo: donne eleganti, colori pastello, linee sinuose e manifesti che profumano di Belle Époque. Ospite d’onore della mostra, aperta dallo scorso 8 ottobre, sarà la Venere di Botticelli dei Musei Reali di Torino, icona e testimonial mondiale della bellezza senza tempo. Sempre nella Capitale, a Palazzo Cipolla – Museo del Corso, la mostra Dalì. Rivoluzione e Tradizione presenta una selezione di oltre 60 opere tra dipinti e disegni, accompagnate da documenti fotografici e audiovisivi, che indagano l’universo creativo dell’artista e il suo profondo rapporto con i grandi maestri del passato e del suo tempo.
Da Roma a Napoli, il ponte di Ognissanti offre fino al 2 novembre la possibilità di ammirare due capolavori di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, ovvero la “Flagellazione di Cristo” e l “Ecce homo”, opera quest’ultima ritrovata a Madrid e che dopo quattro secoli torna in esposizione a Napoli dove fu realizzata. La mostra, intitolata “Capodimonte Doppio Caravaggio”, si trova al Museo e Real Bosco di Capodimonte.
A Torino, proprio dal 31 ottobre al 2 novembre, torna invece Artissima 2025, la 32esima edizione della fiera d’arte contemporanea dal titolo Manuale operativo per Nave Spaziale Terra. L’appuntamento è all’Oval Lingotto. Il tema 2025, ispirato a Buckminster Fuller, invita lo spettatore a ripensare responsabilità e sostenibilità della Nave Spaziale Terra, chiamando artisti e pubblico a immaginare un manuale condiviso per attraversare le complessità del presente.
Il successo di queste iniziative non è casuale. I dati sul turismo culturale mostrano che proprio ottobre e novembre sono mesi sempre più amati dai visitatori: meno folla, costi più accessibili, musei aperti con orari speciali e la luce autunnale che rende tutto più suggestivo. Per gli operatori, è anche il momento giusto per lanciare nuovi progetti e mostre di punta, approfittando dei ponti festivi per richiamare pubblico.
E così, tra una pala d’altare quattrocentesca e un’installazione pop, l’autunno italiano si conferma la stagione più viva per l’arte. Un periodo in cui le città tornano a raccontarsi, i musei si riempiono e i viaggi diventano esperienze culturali più che fughe mordi e fuggi. Perché sì — tra fine ottobre e novembre, l’Italia non chiude le sue porte: le riapre, piene di luce e bellezza.
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