Crisi Amt, pronta l’Agenzia regionale del trasporto pubblico. Attesa per la sentenza del tribunale
- Postato il 15 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Arriva insieme al bilancio l’Agenzia per il trasporto regionale e locale terrestre e marittimo annunciata dal presidente Marco Bucci, primo passo per la gestione unificata dei mezzi pubblici in tutta la Liguria una volta superata la crisi di Amt. Il provvedimento passerà al vaglio del Consiglio regionale nei prossimi giorni, in una settimana cruciale per il futuro dell’azienda genovese.
L’Agenzia sarà formalmente una società a capitale interamente pubblico istituita tramite la finanziaria regionale Filse, “con i requisiti del soggetto in house“. Tra le attività previste dalla norma – inserita nelle disposizioni collegate al bilancio di previsione – ci sono programmazione, monitoraggio e controllo sull’attuazione degli accordi di programma, affidamento dei servizi, gestione dei contratti di servizio, partecipazione a progetti europei.
Ma soprattutto si legge che “all’Agenzia può essere affidata direttamente la gestione delle reti e delle dotazioni essenziali al trasporto pubblico regionale e locale, nonché la proprietà di detti beni”. Dopodiché si specifica che “i contratti di servizio in essere alla data di entrata in vigore” della legge “sono portati a naturale scadenza e possono essere trasferiti all’Agenzia regionale“, che da ultimo “avvia un percorso con le aziende di trasporto pubblico operanti sul territorio regionale, finalizzato alla costituzione dell’azienda unica regionale di trasporto pubblico“.
L’Agenzia sarà retta da un consiglio di amministrazione con cinque membri tra cui verrà scelto un presidente e avrà un direttore, nominato dal Cda ma messo a disposizione dalla Regione. Anche il personale necessario sarà trasferito in distacco dalla Regione o da altri enti pubblici con oneri a carico dei propri bilanci.
L’idea ricalca il percorso che era stato intrapreso a Genova con la trasformazione di Genova Parcheggi in agenzia della mobilità per assegnarle funzioni di pianificazione e coordinamento del trasporto pubblico, tra cui la gestione dei contratti di servizio. Con questa configurazione, inoltre, le amministrazioni potrebbero recuperare l’Iva versata all’erario. Del resto le agenzie locali della mobilità erano già previste da una modifica alla legge regionale approvata nel 2023 sotto la giunta Toti. E ancora prima fu la giunta Burlando a introdurre un modello simile, però mai davvero attuato. Ora si tratterebbe di creare una struttura per tutta la Liguria.
Crisi Amt, attesa per la sentenza del tribunale
E c’è attesa, tra oggi e domani, per la pronuncia del giudice del tribunale civile Chiara Monteleone che deciderà se confermare o meno le misure proposte dal consiglio di amministrazione per mettere al sicuro Amt dalle azioni dei creditori, passaggio chiave della cosiddetta procedura di composizione negoziata della crisi. Venerdì scorso si è tenuta l’udienza cartolare durante la quale è stata depositata, dagli avvocati dei vari soggetti coinvolti, la documentazione sul piano di risanamento a fronte delle memorie di alcuni creditori. La pronuncia è attesa tra oggi e domani perché mercoledì, 17 dicembre, è invece fissata l’udienza che potrebbe dichiarare il fallimento dell’azienda, come chiesto da alcuni fornitori.
Nuova liquidità dalla Regione
Proprio dalla Regione, la settimana scorsa, è arrivata la norma che consente di anticipare alla Città metropolitana di Genova 14,3 milioni di risorse aggiuntive al Fondo nazionale trasporti. Un’anticipazione di liquidità fondamentale per pagare gli stipendi e mettersi in regola con gli adempimenti di dicembre.
“Il motivo per cui i 14,3 milioni ad Amt sono stati messi dentro la riforma della sanità è perché per pagare gli stipendi a fine dicembre bisogna che i fondi vengano stanziati entro metà dicembre – aveva spiegato Bucci – non c’era altra possibilità se non approvare oggi l’articolo, una legge regionale separata non poteva essere fatta perché non c’erano i tempi tecnici nelle varie commissioni. Le risorse vengono anticipate dalla Regione perché non sono ancora arrivati i decreti dal Governo”.
“L’Agenzia per il trasporto pubblico così come immaginata da Bucci e Scajola è inutile – accusano dal Pd il segretario regionale Davide Natale, il segretario metropolitano Simone D’Angelo e il capogruppo Armando Sanna -. Ancora una volta chiediamo al presidente Bucci di fermarsi, ascoltare le organizzazioni sindacali, le amministrazioni locali e aprire finalmente un confronto serio nelle commissioni competenti. Servono un testo condiviso e una riforma capace di rilanciare il Tpl ligure, che ha urgente bisogno di certezze, chiarezza normativa e risorse adeguate”.
“Le scorciatoie legislative a cui Bucci ci ha abituati, e che costringe i liguri a subire, hanno già dimostrato di portare solo a risultati disastrosi – continuano -. Questa maggioranza continua a ignorare che nel 2013 il centrosinistra aveva approvato una buona normativa, poi cancellata da Toti, e oggi si limita a copiarne pezzi alla rinfusa. Il risultato è una proposta incoerente, incomprensibile e di fatto inapplicabile. Si descrive come un passaggio fondamentale per arrivare all’entrata della regione nel capitale sociale di Amt ma lo si dice sapendo che questo non è assolutamente vero, anzi, è l’ennesima presa in giro ai lavoratori e ai cittadini liguri. Nella proposta attuale non è nemmeno chiaro chi debba essere socio dell’Agenzia. Sarebbe bastato recuperare la precedente norma, che individuava Regione, Province e Comuni capoluogo”.
“Non si comprende come dei dipendenti pubblici possano essere distaccati presso un soggetto terzo, sotto la responsabilità dell’Agenzia e pagati dagli enti soci, che peraltro non sono definiti – continua la nota – È altrettanto inspiegabile il meccanismo di selezione del direttore: chi lo sceglie, con quali criteri e quale ente dovrebbe metterlo a disposizione? Ma il punto più irrealizzabile è la previsione che l’Agenzia avvii un confronto con le diverse società di trasporto pubblico per costituire una società unica regionale. Una competenza che non può avere. Al massimo è la Regione che può definire un bacino unico, scegliere l’affidamento in house tramite l’Agenzia e promuovere, insieme agli enti soci e alle aziende esistenti, un percorso verso un’unica società. Tutto il resto sono chiacchiere. Bucci fermi questo obbrobrio legislativo. Serve riscriverlo dalle fondamenta e, già dal prossimo bilancio, destinare risorse vere al Trasporto Pubblico Locale. La Liguria ha bisogno di scelte serie, non di norme pasticciate”.