Consiglio regionale Calabria, Forza Italia si prende metà commissioni: tutti gli eletti

  • Postato il 18 dicembre 2025
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Consiglio regionale Calabria, Forza Italia si prende metà commissioni: tutti gli eletti

I banchi di maggioranza in Consiglio regionale

La maggioranza di centrodestra nel Consiglio regionale della Calabria raggiunge la quadra sulle presidenze delle commissioni poco prima dell’avvio della seduta. Forza Italia e Occhiuto presidente conquistano in tutto quattro presidenze. Due vanno a Fratelli d’Italia, una a testa per Lega e Noi Moderati. Nello scrutinio anche un voto per Sandokan


Le riunioni nella coalizione di maggioranza sono andate avanti fino a poco prima dell’inizio della seduta del Consiglio regionale calabrese, convocata per eleggere (anche) i presidenti delle commissioni consiliari e dare quindi avvio ai lavori degli organismi. Il puzzle, alla fine, si è così composte: quattro presidenze sono andate a Forza Italia (e Occhiuto presidenze), due a Fratelli d’Italia, una a testa per Lega e Noi Moderati. Il partito di Lupi, che attende l’allargamento della Giunta per fare il proprio ingresso nell’esecutivo, ha conquistato la commissione di Vigilanza. Una postazione reclamata dalla minoranza – per una invocata prassi istituzionale, in passato però già infranta dal centrodestra – ma che a conti fatti è servita a far quadrare i conti nel centrodestra.

Le votazioni scorrono poi lisce, anche se si segnala la mancata partecipazione al voto dei consiglieri Giuseppe Mattiani (Lega) e Ferdinando Laghi (Tridico presidente). Due assenze che non sono passate inosservate. Unico sussulto poi durante lo scrutinio la scheda burla con un voto per Sandokan: il seggio elettorale ha fatto fatica a trattenere le risate.

I NUOVI PRESIDENTI DELLE COMMISSIONI

Le urne in Consiglio hanno visto rispettati i patti assunti a ridosso dell’avvio della seduta. Alla guida della Prima Commissione (Affari istituzionali) è stato eletto Orlandino Greco (Lega), mentre alla vicepresidenza approda il dem Giuseppe Ranuccio. Segretario Riccardo Rosa (Noi Moderati). La presidenza della Seconda Commissione (Bilancio) è andata all’ex vicepresidente della Giunta regionale Filippo Pietropaolo (FdI). È l’unico, tra i consiglieri supplenti, a ricevere un incarico in Consiglio. Vicepresidente è stato eletto invece Giuseppe Falcomatà, segretario Giacomo Crinò (Occhiuto presidente).

Anche la Terza commissione (Sanità) resta in casa Fratelli d’Italia, con l’elezione a presidente del capogruppo Angelo Brutto. Alla vicepresidenza viene chiamata Rosellina Madeo (Pd), segretario Gianpaolo Bevilacqua (Lega). Altro giro, altro gruppo. Neo presidente della Quarta commissione (Ambiente, Lavori pubblici, Trasporti) è l’azzurro Sergio Ferrari, sua vice Elisa Scutellà (Movimento 5 Stelle), mentre l’incarico di segretario va a Rosaria Succurro (Occhiuto presidente).

Assume la guida della rinnovata Quinta commissione (non più Riforme ma Istruzione e Cultura) Emanuele Ionà, che sarà supportato, come vice, dal capogruppo dem Ernesto Alecci, e come segretaria da Daniela Iiriti (Fratelli d’Italia). La Sesta commissione (Agricoltura e Attività produttive) vede come presidente l’azzurra Elisabetta Santonianni – in perfetto tandem come in campagna elettorale con l’assessore Gallo – mentre sarà sua vice Filomena Greco (Casa riformista). Segretario Emanuele Ionà (Occhiuto presidente).

Si chiude con le commissioni speciali. L’organo anti ‘ndrangheta resta in casa Forza Italia, con l’elezione a presidente di Marco Polimeni. Suo vice Vincenzo Bruno (Tridico presidente), segretario Antonio De Caprio (Forza Italia). Infine, la commissione di Vigilanza: presidente Riccardo Rosa (Noi Moderati), vicepresidente Francesco De Cicco (Democratici progressisti), segretaria Elisabetta Santonianni (Forza Italia).

MINORANZA ALL’ATTACCO: STRAPPO ISTITUZIONALE, SIETE AFFETTI DA BULIMIA DEL POTERE

I consiglieri di centrosinistra non hanno mancato di sottolineare lo «strappo istituzionale» consumato in aula, con la scelta del centrodestra di tenere per sé la commissione di Vigilanza. «In tutte le regioni è organo di garanzia, assegnato alla minoranza – dice Enzo Bruno (Tridico Presidente) – È il secondo strappo istituzionale, dopo la modifica della legge sul referendum sulle modifiche di Statuto. Le regole continuano ad essere forzate, alla minoranza non resta che dare battaglia».

«La Presidenza Occhiuto dimostra di voler far quadrare i conti all’interno della maggioranza dimostrando una certa bulimia» dichiara il capogruppo dem Alecci, mentre Elisa Scutellà (M5S) lamenta il tradimento delle intese informali raggiunte tra Occhiuto e Tridico sulla questione.

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