Rende, i cento anni del cinema Cinema Santa Chiara

  • Postato il 16 dicembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Rende, i cento anni del cinema Cinema Santa Chiara

Le celebrazioni nel centro storico di Rende dei cento anni del cinema Santa Chiara,il sindaco Sandro Principe punta sul rilancio


RENDE (COSENZA) – «Quando un popolo perde il concetto del ricordo, difficilmente potrà affrontare le sfide del presente e del futuro», ha dichiarato il sindaco di Rende Sandro Principe, durante la celebrazione del centenario del Cinema “Santa Chiara”, un cardine della memoria popolare dei rendesi, avvenuta la sera del 15 dicembre 2025.

LE PAROLE DEL SINDACO DI RENDE SANDRO PRINCIPE

Al riguardo Principe ha annunciato i progetti di rilancio del piccolo cinema, che vanta almeno un primato: è la sala più antica ancora fruibile in Calabria. Inoltre, è tra le otto più antiche in Italia.
«Come tutte le proprietà comunali, anche questa sala dovrà essere gestita in maniera diretta. Ora che abbiamo stabilizzato una parte del personale Tis, penso che potremo soddisfare l’aspetto amministrativo della gestione del “Santa Chiara”. Invece, per l’aspetto culturale, chiederò senz’altro aiuto a Orazio Garofalo».
Il rilancio del “Santa Chiara”, riaperto nel 2015, è una parte di un più ambizioso piano di recupero del centro più antico di Rende, su cui il Sindaco ha anticipato non pochi dettagli.

GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DEL CENTRO STORICO

«Siamo in marcia e abbiamo messo a terra molti progetti», ha proseguito Principe. Tra questi, «gli accordi con la banca per aprire una filiale nel Centro Storico e con la direzione di una catena di supermercati per portare qui un mini market». 
Inoltre, «abbiamo avviato una serie di iniziative dell’Agenda Urbana per la ripresa di chiese, delle scuole e per il Castello, per il quale abbiamo ottenuto due milioni di finanziamento».
Ancora: «Abbiamo aperto il dialogo con la Regione per avere il cambio di destinazione d’uso di Palazzo Basile e renderlo una struttura alberghiera».

In tutto questo programma, c’è anche il recupero del Municipio, da trasformare in una sede per eventi culturali e, perché no?, per celebrarvi matrimoni.
Chiude il quadro l’impegno per i trasporti «sui quali abbiamo già avviato il dialogo con la Regione».
Infine, per quel che riguarda la Chiesa Matrice, «abbiamo fatto il possibile. Certo, vorrei sistemare il campanile, ma i nostri fondi non bastano: perché non ricordiamo al vescovo l’impegno di questa Amministrazione verso le chiese?», ha terminato il sindaco rivolgendosi al parroco, Don Domenico Sturino.
Quest’ultimo non solo ha colto l’invito al volo, ma ha anche lanciato una benedizione con tanto di preghiera ai presenti e alla sala.

LA STORIA DEL CINEMA SANTA CHIARA

Fondato nel 1925 da Pietro Garofalo, un migrante che ha fatto fortuna negli Usa, il Cinema “Santa Chiara” – ha ricordato la presidente della Pro Loco Rende “Arintha” Aps Tina Nicoletti – porta a Rende i classici del Cinema Muto.
E poi accompagna la comunità rendese in tutta la sua storia contemporanea, fino alla crisi degli anni ’80, che spinge Italo, figlio ed erede di Pietro, a cedere il Cinema al Comune.
Queste vicende sono ricordate in un mini documentario, proiettato in sala all’inizio della celebrazione.

Il tutto è terminato con i saluti in video di Paride Leporace, storico giornalista col pallino della cinefilia.
Quindi sono seguiti i saluti istituzionali del vicesindaco, avvocato Fabio Liparoti, e di Marinella Castiglione, consigliere comunale con delega al Centro Storico.
Ospiti d’onore della serata, l’imprenditore Pino Citrigno, il presidente della sezione Cinema di Unindustria Calabria, e l’artista ed esperto di cinema Orazio Garofalo.

Citrigno ha assicurato il suo impegno per realizzare nel “Santa Chiara” una serie di incontri a tema con proiezioni specifiche. Un’iniziativa a metà tra l’essai e l’evento culturale.
Garofalo ha parlato della possibilità di aprire un dialogo con l’Unical e di mettere quindi a disposizione la cineteca del “Santa Chiara” che vanta circa mille titoli.

Tra un intervento e l’altro, il pubblico che ha gremito la piccola sala ha potuto apprezzare l’esibizione dei maestri Flaminio Marino, alla tromba, e Gennaro Bruno, al piano.
Dalla celluloide al digitale full hd e al 4k il fascino del cinema non muore mai. E che c’è di più affascinante di una sala che ha fatto un secolo nel cuore di un borgo antico? Giusto per chiudere in tema, la cerimonia è terminata con la proiezione di un mito della cinematografia mondiale: La dolce vita di Fellini.

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