Come è andato il Bolzano Danza Festival 2025?

La prima tappa, denominata Insurrezione, di un progetto triennale dedicato alla “passione”, in tutte le sue molteplici incarnazioni. L’edizione 2025 di Bolzano Danza segna l’esordio alla direzione artistica della curatrice Anouk Aspisi e del coreografo Olivier Dubois che, fin dai primi appuntamenti in cartellone, hanno palesato la propria idea di una creazione artistica capace di suscitare emozioni non superficiali e dunque innesco di processi di ripensamento del mondo circostante. Le prime giornate – il festival si è svolto dal 18 luglio al 1 agosto – hanno testimoniato una visione felicemente internazionale, con artisti di origini e luoghi di lavoro assai vari, dall’Italia all’Olanda e Germania, dal Brasile al Suriname: il duo Panzetti/Ticconi, Lia Rodrigues e Cherish Menzo. 

“Ara! Ara!” di Panzetti/Ticconi al Bolzano Danza Festival 2025

Il duo di autori e performer Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi è stato presente a Bolzano Danza con un dittico: AeReA, proposto all’aperto, e Ara! Ara!, concepito per uno spazio chiuso.  Ad accomunare i lavori, la riflessione visivo-antropologia compiuta a partire dalla pratica folkloristica dello sbandieramento – nella propria ricerca la coppia ha incontrato l’Associazione Sbandieratori di Arezzo – indagata tanto nei suoi aspetti formali quanto nel suo contenuto simbolico. Una tradizione plurisecolare e fonte di suggestioni non scontate: la natura intrinsecamente coreografica dei movimenti, nitidi e precisi; l’immaginario araldico medievale, caratterizzato da colori primari e da creature ibride, chimeriche; il codice militare che, sotteso a movimenti e moventi, viene tuttavia mascherato dall’esteriore gioiosità delle parate. Da qui la creazione di uno spettacolo in particolare – Ara! Ara! – in cui, come annuncia il titolo, è il pappagallo l’animale scelto quale simbolo araldico di una rigorosa indagine sui meccanismi del potere e sulla sua rappresentazione simbolica. Il pappagallo, d’altronde, è un uccello che ripete quanto ascolta senza però essere consapevole del significato del suono che riproduce… Da qui una coreografia precisissima, costruita su linee nitide disegnate con pregnante lentezza e su una replica quasi en ralenti, dissezionante, dei movimenti canonici degli sbandieratori. I due danzatori, sulla scena spoglia, si contendono inizialmente un’unica bandiera – gialla – cui se ne aggiunge una seconda – blu, mentre nella parte finale le bandiere sono gialle, blu e rosse, i colori primari. Sulla ritmica partitura musicale composta da Demetrio Castellucci in dialogo con gli stessi performer, Ara! Ara! è uno spettacolo rigorosissimo dal punto di vista formale, visivamente netto e, nondimeno, pregno di stimoli all’approfondimento di dinamiche e di realtà socio-politiche date per scontate ovvero acriticamente accettate.

“Encantado” di Lia Rodrigues al Bolzano Danza Festival 2025

Lo spettacolo-capolavoro della coreografa brasiliana Lia Rodrigues, nato anche dall’esperienza militante dell’artista, da anni impegnata in progetti sociali in una delle favelas più popolose di Rio de Janeiro. La coreografia, infatti, è stata costruita a partire da più di 140 coperte colorate recuperate nei mercatini del Brasile e trasformate in una sorta di tappeto lentamente srotolato all’inizio dello spettacolo. Quelle stesse coperte, poi, vengono utilizzate dai nove danzatori quali costumi “magici”, che li trasformano in creature sovrannaturali, gli encantados del titolo, che si muovono dando vita a una sorta di sfrenato carnevale che rimanda alle feste dei folli medievali, caratterizzato da quella libertà da vincoli e ruoli prestabiliti – sociali ma anche sessuali – che consente di esprimere almeno momentaneamente tutti i propri possibili io. Uno spettacolo festoso dunque, accompagnato dal ritmo possente della musica e nondimeno percorso da una lieve ma persistente tristezza, generata dalla consapevolezza che la libertaria celebrazione in atto non è che una parentesi in un’esistenza rigidamente vincolata, dal proprio status sociale così come dalla situazione sociale in cui il fato, ovvero qualche dispettosa divinità, ha voluto farci nascere. 

“Darkmatter” di Cherish Menzo al Bolzano Danza Festival 2025

La performer, coreografa e artista olandese di origini surinamesi Cherish Menzo porta in scena, con Camilo Mejía Cortés, uno spettacolo in cui la danza interagisce con la musica – brani rap, scritti ed eseguiti dal vivo dagli stessi performer – e con le arti visive per ritrarre un mondo oscuro, non solo metaforicamente. La scena è chiusa da una sorta di sipario flessibile composto da strisce verticali bianche macchiate però di nero, stesso colore dei costumi, degli alti stivali e della vernice che in fasi successive e ognora con maggiore intensità invade il palcoscenico. Menzo e Cortés s’immergono – e ci immergono – in un universo futuribile e apocalittico, che qualcuno definirebbe distopico ma, in verità, quello cui gli artisti mirano è modificare la prospettiva da cui il pubblico osserva la realtà attuale, invitandolo a concentrarsi su angoli e particolari più o meno consapevolmente negletti e a tracciare davanti a sé un quadro più ampio e dettagliato, benché certo tutt’altro che consolante. Obiettivo perseguito con la danza potente, l’incisivo rappare e, non scontata, un’autoironia intelligente e concreta. 

Laura Bevione

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L’articolo "Come è andato il Bolzano Danza Festival 2025?" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

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