Colpo di scena per Braccio di Ferro: l’uomo che l’ha ispirato non era un marinaio ma “si arrangiava come barista in un saloon, era irascibile e amava i bimbi”

  • Postato il 15 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Forse non tutti lo sanno ma il celebre “Braccio di Ferro” (noto come “Popeye” che significa “Occhio in fuori” o “Occhio sporgente”, ndr) , fumetto e cartoon e anche film amatissimo dai bambini e adulti, è ispirato a un uomo vissuto realmente. Il suo nome era Frank “Rocky” Fiegel. Resta però il mistero di cosa facesse nella vita. Secondo alcuni era un vero e proprio marinaio, mentre c’è anche chi afferma che viveva di espedienti e che si arrangiava con i vari lavori, non ultimo quello da barman in un saloon.

Il papà di “Braccio di Ferro”, E.C. Segar per la saga delle storie del forzuto personaggio si era ispirato alla sua città Chester, in Illinois. Molti dei protagonisti infatti sarebbero ispirati a persone realmente vissute nella cittadina d’infanzia.

Ad esempio a Chester, il negozio di alimentari locale era gestito da una donna alta e magra che aveva la tendenza a portare i capelli raccolti in uno chignon. Il suo nome era Dora Paskel, poi diventata Olivia. Ma Poldo, amante degli hamburger e soprattutto miglior amico di “Braccio di Ferro”, pare sia stato ispirato al protezionista del cinema, J. William Shuchert.

Ma quindi “Braccio di Ferro” in carne ed ossa esiste? Sì e il suo nome era Frank “Rocky” Fiegel che aveva colpito subito il fumettista E.C. Segar perché aveva un solo occhio, fumava la pipa e soprattutto era piuttosto irascibile, per questo si ritrovava spesso coinvolto in risse. A confermare tutto è Fred Grandinetti nel suo libro “Popeye: An Illustrated Cultural History”: “Rocky Fiegel era di origine polacca e viveva con la madre in una casa vicino al cimitero di Evergreen. La signora Huffstutler lo descrive come alto, forte, sempre pronto a combattere e sempre vincente”.

Poi il piccolo colpo di scena, Frank Fiegel (nato il 27 gennaio 1868) a quanto pare non era un marinaio, faceva fatica a trovare un lavoro stabile e per diverso tempo è stato un barman del saloon della città. Chi lo conosceva lo descrive come un “lavoratore instancabile che a fine turno beveva qualche drink e usciva in strada con una sedia a fumare la pipa”.

Naturalmente era molto amato dai bambini della città che lo “beccavano” mentre si addormentava sulla sedia, dandogli dei pizzicotti. L’uomo balzava in piedi con le braccia pronte a far scazzottate, suscitando le risate e l’affetto dei piccoli.

Infine, sempre secondo i racconti raccolti dal libro, “Popeye: An Illustrated Cultural History” “Fiegel era sì incline alle risse, di solito nel saloon, ma a volte usava la sua forza per difendere chi era in pericolo. Spesso proteggeva i bambini dagli adulti che facevano loro del male”. Insomma un vero e proprio personaggio dal cuore d’oro, proprio come “Braccio di Ferro”.

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