Cervellino ha definito Meloni “st**”: L’opposizione «no ai linciaggi»

  • Postato il 1 novembre 2025
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Cervellino ha definito Meloni “st**”: L’opposizione «no ai linciaggi»

La sindaca di Genzano, Viviana Cervellino, aveva definito Meloni come “st**”: l’opposizione dal Pd al M5s, passando per Anci e Basilicata Casa Comune, fa reprimenda sul termine ma condanna gli insulti social.


GENZANO DI LUCANA (POTENZA) – Attacchi e difese. Questo hanno generato (e continuano a generare) le parole della sindaca di Genzano di Lucania, Viviana Cervellino, relative alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, etichettata come “st***” durante la puntata di “Prova d’inchiesta” del 29 ottobre. Se dal Centrodestra si sono levate voci di condanna e richieste di scuse immediate, l’opposizione lucana ha levato gli scudi in difesa di Cervellino. Pur riconoscendo, in modo unanime, la sconvenienza del termine, le dichiarazioni degli esponenti hanno stigmatizzando i toni assunti dalla polemica:

L’OPPOSIZIONE DIFENDE LA SINDACA: “NON SIA ALIBI PER CACCIA ALLE STREGHE”

«Premesso che le Istituzioni si rispettano sempre – hanno spiegato il vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, e il presidente del Gruppo Basilicata Casa Comune, Gianni Vizziello –, che ogni Presidente del Consiglio rappresenta tutti gli Italiani e non solo quanti lo hanno sostenuto e che, al tempo stesso, ogni rappresentanza istituzionale è un bene di ogni cittadino e che ogni cittadino deve tutelare, per la stessa serietà istituzionale dobbiamo dire che non può una leggerezza diventare l’alibi per cacce alle streghe e regolamenti di conti». Secondo i consiglieri, le parole della sindaca «hanno sicuramente risentito dell’aria ironica della trasmissione ma, pur sembrando avventate, rappresentano un episodio. Un episodio che non può sovrastare una storia personale di rispetto e dedizione alle istituzioni, con un impegno quotidiano che ha spesso messo in secondo piano anche la stessa propria persona».

Per Chiorazzo e Viziello, «utilizzare questa polemica come elemento di lotta politica dando anche la stura a un popolo di odiatori che si sta accanendo facendo la sindaca bersaglio di ogni genere di offese, è il vero segnale di un imbarbarimento che è paradossale veder mettere in atto da parte di chi lo fa invocando il rispetto di Istituzioni e persone».

ANCI: DICHIARAZIONI NON FORTUNATE, REAZIONI OLTRE IL LIMITE

Sul tema, è intervenuta anche l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), la quale riconosce come le dichiarazioni di Cervellino «nonostante manifestate in un programma di satira, non siano state fortunate e abbiano generato ulteriore confusione e tensione». Afferma tuttavia di ritenere che «le reazioni e le accuse che si sono susseguite siano andate oltre ogni limite e non abbiano contribuito a risolvere la questione in modo costruttivo… È tempo di essere meno leoni da tastiera e più leoni sul campo, affrontando i veri problemi delle nostre comunità con determinazione e responsabilità».

CERVELLINO ETICHETTA LA MELONI, LA POSIZIONE DELL’OPPOSIZIONE: IL PD CONTRO IL LINGUAGGIO DI INTIMIDAZIONE

Anche gli esponenti del Partito democratico hanno condannato i toni utilizzati nelle critiche contro la sindaca Cervellino: «Siamo consapevoli – hanno scritto il capogruppo Piero Lacorazza e il consigliere Roberto Cifarelli – che anche il linguaggio in politica ha un valore così come le reazioni non possono trasformarsi e, consapevolmente o inconsapevolmente, alimentare un linciaggio. Se serve dire che le espressioni sono state inadeguate, lo diciamo noi. Ma permetteteci di dire qualcosa al riguardo, perché il vero tema è un altro. È l’impoverimento del linguaggio politico e la sua riduzione a strumento di intimidazione verso chi esprime dissenso». Il linguaggio politico, secondo gli esponenti dem, «deve ritrovare il suo valore etico, ma anche la sua capacità critica».

M5S: INACCETTABILE LA FEROCIA CONTRO LA SINDACA

Le consigliere M5s, Viviana Verri e Alessia Araneo, puntano anch’esse il dito contro «la ferocia manifestata verso la sindaca di Genzano» è «inaccettabile: la violenza, in qualsiasi forma essa si esplichi, verbale e non, non deve appartenere a nessuno spazio civile, sia esso sociale sia esso social. E basta accanirsi sul corpo delle donne».

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