Calabria Dance Festival al PalaCosentia il 29 e 30 novembre
- Postato il 24 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Calabria Dance Festival al PalaCosentia il 29 e 30 novembre

Calabria Dance Festival, in programma il 29 e 30 novembre al PalaCosentia. L’intervista al direttore artistico Domenico Gaudio.
COSENZA – Appena varchi la soglia del Dancing Club di Cosenza, il mondo sembra cambiare ritmo. La danza non è solo una disciplina: è un’onda che ti investe e ti avvolge. È elettricità. Energia palpabile che vibra nell’aria. Ti scorre addosso, ti risveglia. La musica pulsa dalle sale come un battito incessante, le luci giocano sul parquet lucido, i passi rimbalzano sulle pareti, e nell’aria si mescolano profumi di legno, passione e dedizione. E poi c’è Domenico Gaudio, direttore operativo della scuola e anima pulsante del Calabria Dance Festival. Il suo sorriso ti accoglie come una promessa: quella di un uomo che ha fatto della danza la propria vita, la propria vocazione. La sua storia, infatti, ha il ritmo serrato e vibrante di una coreografia che non concede pause.
Ci conduce verso un grande armadio, lo apre… e all’improvviso una cascata di lustrini, paillettes e colori esplodono come fuochi d’artificio e prende vita davanti ai nostri occhi. Sono i costumi che hanno calcato palchi e competizioni, testimoni silenziosi di sogni, vittorie e sacrifici. «Ballo da ventisette anni», ci confessa accarezzando una giacca ricamata di luce. Nei suoi occhi si intravede tutto: il bambino che ha iniziato a dieci anni, l’atleta che ha scalato la classe internazionale, l’artista che ha cambiato pelle per inseguire il richiamo magnetico delle danze caraibiche. Oggi è un campione italiano Master, un vicecampione assoluto, un insegnante, un organizzatore. Ma soprattutto, è un punto di riferimento per chiunque voglia ballare davvero. Ed è qui, tra un costume scintillante e un passo di salsa improvvisato, che inizia la nostra intervista.
Domenico, partiamo dalle origini: com’è iniziata la sua storia nel mondo della danza?
«Ho iniziato a dieci anni. Sono nato come ballerino di danze standard e latino-americane e ho gareggiato anche nella classe internazionale».
A un certo punto ha cambiato rotta. Perché questa svolta artistica?
«Sentivo di dovermi trasformare. Sono passato alle danze caraibiche. All’inizio ho creato un gruppo spettacolo, il Sud Latin Team, con cui ho vinto concorsi internazionali come il Salsitaly. Poi sono tornato a gareggiare nella classe Master».

Nel frattempo, ha formato una comunità enorme di allievi…
«Esatto! Insegno le danze caraibiche — bachata, salsa on2, salsa portoricana, salsa cubana, merengue — sia a livello sociale che agonistico. È una parte fondamentale della mia vita».
Come nasce il Calabria Dance Festival, in programma il 29 e 30 novembre al PalaCosentia?
«Nel 2021, subito dopo il Covid, è nato il circuito Latin Dance League per rilanciare la danza sportiva. Il Calabria Dance Festival è rapidamente diventato una delle tappe principali».
Tre parole per descrivere il Calabria Dance Festival?
«Passione, divertimento, professionalità».
Qual è la sua missione?
«Portare tanti ballerini in Calabria, offrire una competizione di qualità e far sì che tutti tornino a casa felici. Puntiamo su passione, serietà e trasparenza».
Qual è stato il momento più emozionante o indimenticabile nella storia del Calabria Dance Festival, quello che le ha fatto dire “ne è valsa la pena”?
«Dopo ogni edizione, quando vedo i ballerini dare tutto. Allora capisco che ne è valsa la pena».
Avete mai affrontato una sfida che sembrava apparentemente impossibile?
«Impossibile no, ma organizzare eventi così grandi al Sud non è mai semplice. Un evento nazionale è una macchina imponente: giudici, ballerini da tutta Italia, logistica, hotel, ristorazione. Serve tanta determinazione».
Tra gli artisti che hanno calcato il palco del Festival, ce n’è stato qualcuno che ha cambiato la sua visione della danza?
«Una bellissima domanda. Ma devo dire che al Calabria Dance Festival abbiamo sempre avuto ballerini di calibro nazionale e internazionale. Preferisco non fare nomi, sarebbe ingiusto citarne solo alcuni. Posso dire che è stato un onore averli tutti nel nostro evento».
Com’è cambiato il Calabria Dance Festival dalla prima edizione a oggi?
«Siamo nati in un periodo molto difficile, appena dopo il Covid. Negli anni, però, siamo riusciti a crescere tanto, inserendo idee nuove, elementi di esclusività e ampliando la struttura della competizione. Abbiamo anche introdotto una sezione dedicata ai ballerini dei corsi sociali, perché vogliamo dare a tutti la possibilità di vivere l’emozione della gara».
Come si trasforma un semplice spettacolo di danza in un’esperienza che resta nel cuore del pubblico?
«Con la passione. È la passione che i nostri ballerini mettono in pista – la loro voglia di partecipare, di dare il massimo, di vincere – a rendere tutto più emozionante. Sono loro che trasmettono al pubblico l’energia, la voglia di ballare e questo, per noi, è il senso più profondo del festival».
Prossimi progetti come ballerino professionista?
«Ci sono numerose competizioni in vista. A gennaio saremo all’EventoPeople Roma, a maggio all’EventoPeople Scalea».
Il Quotidiano del Sud.
Calabria Dance Festival al PalaCosentia il 29 e 30 novembre