Cacciano lungo la linea ferroviaria attiva, il video delle doppiette che scappano all’alt del Wwf nel Nisseno: “Grave pericolo”
- Postato il 28 ottobre 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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Cacciano in zone vietate e in tratti ferroviari attivi incuranti della pericolosità. A Gela, in provincia di Caltanissetta, è un “far west” come denunciano i volontari del Wwf che hanno ripreso in video quello che accade tra le campagne del Nisseno. All’aprirsi dell’attività venatoria, i cacciatori sono stati individuati nella zona della piana di Gela, classificata come Iba, area di importanza internazionale per la tutela dell’avifauna migratoria e dove è vietato sparare. A Butera, invece, non troppo distante da Gela, i cacciatori sparano lungo i binari della ferrovia Gela-Licata. Nel video, girato dai volontari del Wwf che hanno effettuato il loro controllo delle zone il 21 settembre, si vedono i cacciatori scappare alla loro vista, fuggendo prima a piedi e poi in macchina, sapendo di essere in zona vietata. Uno dei primi a fuggire avvisa anche gli altri che, allo stesso modo, si danno alla fuga. Ancora peggiore, secondo quanto raccontato dai volontari, è la situazione che si sono ritrovati i volontari a Butera: “Agiscono in condizione di gravissimo pericolo per la sicurezza dei trasporti e la pubblica e privata incolumità – scrivono i volontari –. Il video documenta l’arrogante reazione dei cacciatori che, invece di rispettare l’alt delle guardie, si danno alla rocambolesca fuga attraversando i binari, per raggiungere due furgoni – precedentemente parcheggiati lontano dalle strade, imboscati in un vigneto abbandonato – con cui si dileguano ma in direzioni opposte”. Le guardie del Wwf però non hanno il potere di poter fermare chi opera in maniera illegale, quindi possono soltanto segnalare alle autorità competenti: “Il problema è proprio questo – dice Ennio Bonfanti di Wwf – a loro non succederà nulla perché non sono stati identificati, occultano i capi abbattuti e poi scappano. Noi abbiamo le armi spuntate, possiamo soltanto prendere il numero di targa e denunciare, ma questo non basta in quanto non porta a nulla denunciare l’auto”.
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