Caccia sui valichi montani, ecco la norma della maggioranza per aggirare il divieto. Bonelli: “Killer di animali”
- Postato il 25 giugno 2025
- Ambiente
- Di Il Fatto Quotidiano
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Aggirare il divieto. Addirittura disattendere l’applicazione di una sentenza del Tar (e, se sarà confermata, pure del Consiglio di Stato). Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno presentato un emendamento al disegno di legge Montagna, in discussione alla Camera, per permettere ai cacciatori di continuare a sparare lungo i valichi montani. La riformulazione è firmata da Francesco Bruzzone (Lega), Raffaele Nevi (FI), Davide Bergamini (Lega), Marco Cerreto (FdI) e Maria Cristina Caretta (FdI).
La legge sulla protezione della fauna selvatica e sul prelievo venatorio (157/92) stabilisce “il divieto di caccia assoluto nel raggio di mille metri in relazione a tutti i valichi attraversati dalla fauna migratoria”. Purtroppo l’interdizione è sempre stata disattesa, poiché le Regioni – per reticenza e calcolo elettorale – non hanno mai istituito, nero su bianco, i valichi (ancorché la letteratura scientifica li abbia individuati). Lo scorso maggio una sentenza storica del Tar ha imposto alla Regione Lombardia il divieto di caccia assoluto (non solo all’avifauna) lungo 475 aree. Apriti cielo. Destra lombarda e mondo venatorio, superato il primo tragico momento di disperazione, hanno iniziato a lavorare per ripristinare lo status quo. Ma non solo, perché la decisione dei giudici amministrativi potrebbe essere adottata da tutte le regioni italiane, rendendo l’attività venatoria – specialmente quella di appostamento – molto più complicata.
La questione è stata presa di petto anche dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel testo che punta a stravolgere la 157/92. Ma come raccontato da ilFattoQuotidiano.it, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si è sfilato dal provvedimento, che da disegno di legge governativo (dunque con precedenza nell’iter di approvazione, promessa entro agosto) è diventato un semplice disegno di legge depositato in Senato. Il cui via libera non avverrà – se avverrà – nell’immediato. Ed ecco dunque che la maggioranza ha trovato l’escamotage per evitare di perdere l’appoggio di migliaia di cacciatori: l’emendamento al ddl Montagna.
Come si legge nella riformulazione, “l’attività venatoria è consentita nei limiti e alle condizioni stabilite dalle regioni” con, in aggiunta, l’istituzione di Zone di protezione speciale (Zps). Finché la norma non entra in vigore, “l’attività venatoria […] è consentita sui valichi individuati dalle regioni e vigenti nella stagione 2023/2024”. Vale a dire: liberi tutti (in Lombardia ci sono circa 10mila capanni di caccia, i cacciatori da appostamento fisso sono circa 15mila). Il portavoce dei Verdi, e deputato di Avs, Angelo Bonelli, si è scagliato contro l’emendamento: “Sono killer degli animali, una destra infame che non conosce limiti né giuridici né morali. La Lega, con il parere favorevole del ministro Calderoli, tenta l’ennesimo colpo di mano per smantellare le tutele ambientali e fare un regalo alla lobby dei cacciatori. Aprono la strada a una mattanza che mette a rischio milioni di uccelli migratori”. E ancora: “Non solo vanno contro la legge nazionale e la direttiva Uccelli, perché quell’emendamento ignora e svuota di significato la sentenza della Corte Costituzionale n. 254/2022, che aveva già bocciato i tentativi della Lombardia di aggirare la legge nazionale, e ignora anche l’ultima sentenza del Tar Lombardia (n. 1516/2025), che ha ribadito l’obbligo del divieto assoluto di caccia sui valichi”. La conclusione, per Bonelli, è che “siamo di fronte a un attacco frontale alla biodiversità e alla legalità. Il Parlamento non può diventare il luogo in cui si cancellano anni di conquiste ambientali solo per compiacere una minoranza organizzata e aggressiva come la lobby venatoria. Le rotte migratorie sono patrimonio comune, non un poligono di tiro per pochi”. Sulla vicenda sono intervenuti anche i vice-capigruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi e Luana Zanella: “È urgente che il ministro Calderoli venga oggi alla capogruppo e risponda alla nostra richiesta di stralcio dell’emendamento leghista alla legge per la promozione delle zone montane. “Dopo il Salva-Milano arriva il Salva-Lombardia”.
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