Bufera sui vip e lo screening da 2.500 euro al San Raffaele. Ricciardi del Movimento 5 Stelle: “Pubblicità ingannevole”. L’ospedale: “No, tutto corretto”
- Postato il 22 febbraio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Nelle scorse settimane diversi esponenti del mondo dello showbiz hanno condiviso sui social uno scatto fatto al San Raffaele di Milano. In particolare, per citarne alcuni, Sfera Ebbasta, Rosa Chemical, Shade e Baby K hanno invitato a fare una scansione del corpo completo a pagamento a 2.500 euro. Apriti cielo. L’iniziativa è stata criticata da numerosi follower, essendo una iniziativa sanitaria privata e non pubblica di un certo costo. Inoltre in messaggi mancava l’hashtag #adv che identica i messaggi pubblicitari sui social.
Cos’è il Full Body Scan – Come si legge sul sito dell’ospedale il Full Body Scan “è un esame avanzato sviluppato dall’Unità di Radiologia di Imaging Avanzato per la Medicina Personalizzata dell’Ospedale San Raffaele di Milano, che permette di scansionare tutto il corpo ad alta risoluzione in soli 30-35 minuti, senza l’uso di radiazioni ionizzanti o mezzi di contrasto. La scansione completa del corpo permette di identificare lesioni e patologie di dimensioni estremamente ridotte in una fase molto precoce, in qualsiasi parte anatomica”.
“È una pubblicità ingannevole” – Sull’onda delle proteste social si è mossa anche la politica. “Ho presentato un’interrogazione al ministro della Salute per sapere come ha intenzione di agire nei confronti dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, – ha spiegato Marianna Ricciardi, deputata del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali della Camera – il quale pubblicizza in modo ingannevole screening con esami radiologici che, se non effettuati in popolazioni selezionate, rischiano non solo di essere inutili ma perfino dannosi. Ho proposto la sospensione dell’accreditamento con il Servizio sanitario nazionale”.
E ancora: “Conscia del fatto che difficilmente sarà accolta dal ministro, dato che gli interessi di questo ospedale – così come la maggior parte della sanità privata di questo Paese sono molto ben tutelati da membri della maggioranza in palese conflitto di interessi. L’ho fatto in modo provocatorio perché non può esistere un’alea di impunità per la grossolana avidità, a scapito della salute pubblica, di chi ha siglato accordi per tutelarla. Ovviamente, però la revoca della convenzione dovrebbe essere limitata alle sole prestazioni per cui l’ospedale è immediatamente sostituibile – quali visite specialistiche, esami radiologici, interventi chirurgici a bassa complessità – e senza quindi arrecare danno ai pazienti”.
“La prevenzione in medicina è fondamentale, ma, come tutti gli atti medici, deve basarsi su rigorose evidenze scientifiche – come avviene per mammografia, pap test, colonscopia e altri esami indicati dai medici ai propri pazienti sulla base della loro storia clinica personale e familiare – e non sulle esigenze di bilancio di un gruppo privato”, ha concluso la Ricciardi.
L’ospedale replica: “Nessun inganno è tutto corretto” – Come precisa in una nota l’ospedale San Raffaele di Milano: “Con riferimento alla nota dell’onorevole Marianna Ricciardi riguardo a temi di presunta pubblicità ingannevole e screening con esami radiologici, si precisa che essa contiene affermazioni imprecise e denigratorie relativamente alla prestazione offerta. Si tratta infatti di un esame effettuato tramite una risonanza magnetica a 3 Tesla, senza utilizzo di liquido di contrasto e senza utilizzo di radiazioni ionizzanti, che non presenta quindi pericoli, come supportato da solide evidenze cliniche e scientifiche. Non si tratta evidentemente di pubblicità ingannevole bensì di comunicazione corretta che ospedale San Raffaele continuerà a proporre al pubblico. La prestazione Full Body Scan continuerà ad essere disponibile esclusivamente in regime di solvenza”.
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