“Bruce Willis non riesce più a parlare, leggere o camminare per il declino dell’afasia e della demenza frontotemporale”: lo rivelano i media americani

  • Postato il 22 luglio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Brutte notizie per uno degli attori più popolari e amati di Hollywood, Bruce Willis. Come riportano diversi media americani in queste ore, compreso il Tribune, Willis continua a convivere con la demenza frontotemporale, una condizione che è gradualmente peggiorata da quando gli è stata diagnosticata l’afasia per la prima volta nel 2022.

Secondo alcuni dettagli clinici emersi e risalenti agli ultimi due anni sembra proprio che l’attore “non riesca più a parlare e che affronti alcune difficoltà motorie, sebbene negli ultimi mesi la famiglia non abbia confermato dettagli specifici sulla sua mobilità”.

Nell’aprile 2025, la famiglia di Willis ha diffuso un comunicato pubblico per tranquillizzare i fan: nonostante la malattia continui a progredire, le condizioni dell’attore risultano stabili. I familiari hanno evidenziato il loro costante sostegno e la coesione familiare che li unisce durante questo difficile periodo.

Nonostante le persistenti speculazioni, non è stata rilasciata alcuna conferma ufficiale riguardo a un peggioramento della salute di Willis oltre quanto già comunicato.

Che cos’è la demenza frontotemporale – Nota in passato come malattia di Pick, la demenza frontotemporale rappresenta la forma di demenza a esordio più precoce tra tutte. Colpisce infatti 1/9 persone ogni 100.000 (dato Orphanet), indifferentemente uomini o donne, di età solitamente compresa tra i 55 e 65 anni, ben più giovani da quelle colpite, per esempio, da Alzheimer.

Circa metà delle demenze frontotemporali è ereditaria; la maggior parte delle mutazioni coinvolge il cromosoma 17q21-22 e determina anomalie nella proteina tau associata ai microtubuli.

La definizione clinica di FTD copre un gruppo eterogeneo di malattie neurodegenerative sporadiche e familiari, differenziate in base alla loro eziologia, la loro neuropatologia e le loro caratteristiche biochimiche. I disturbi si manifestano per ragioni sconosciute e causano la degenerazione del lobo frontale, e a volte anche di quello temporale, del cervello. (dal sito OMAR Osservatorio delle Malattie Rare)

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