Basso (Pd): “Dopo i tagli all’Iit il governo ha escluso la Liguria dalla candidatura all’Ai Gigafactory?”
- Postato il 7 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Le parole del ministro Urso oggi a Bari confermano quello che da settimane temevamo: la candidatura italiana per una delle cinque Gigafactory europee sull’intelligenza artificiale non sembra più avere la Liguria come territorio di riferimento, poiché il Governo annuncia la localizzazione in Puglia. È un fatto grave, alla luce degli impegni e delle dichiarazioni passate di Regione Liguria e Governo. Genova ha tutte le caratteristiche per far ottenere all’Italia uno dei più importanti investimenti tecnologici degli ultimi decenni, in una sfida europea molto competitiva e che non offrirà seconde occasioni” lo dichiara il senatore Lorenzo Basso (PD), vicepresidente della Commissione Trasporti e Innovazione tecnologica del Senato.
“Chiedo al presidente Bucci e alla Regione Liguria di spiegare pubblicamente che fine abbia fatto la candidatura che loro stessi avevano annunciato e quali proposte progettuali concrete siano mai state trasmesse formalmente al MIMIT e al MEF. Il silenzio delle ultime settimane è incomprensibile. Genova era la candidatura più avanzata e più forte: è l’approdo di una rete unica di cavi sottomarini internazionali, sede di grandi centri di ricerca e poli industriali e digitali – da Leonardo a Raise, da Mnesys a Start4.0 – e parte di un ecosistema già connesso alle altre grandi aree tecnologiche del Paese come Bologna, Milano e Torino”, prosegue Basso.
“È un errore politico e strategico non aver sostenuto il ruolo di Genova in questa candidatura. Come già sottolineato nei giorni scorsi in interviste a quotidiani nazionali, serve fare sistema e costruire un coordinamento nazionale tra le aree del Paese, non guerre territoriali. Ma non si può prescindere dalle realtà più avanzate, come quella genovese, se si vuole davvero competere su scala europea.
“Dopo il taglio dei fondi all’IIT, che ha già messo in allarme la comunità scientifica, arriva ora un secondo segnale negativo: l’Italia rinuncia a valorizzare proprio la città che più ha investito in ricerca e tecnologie di frontiera. Spero che tutte le forze politiche mantengano l’impegno unitario di ripristinare le risorse all’IIT e che la Regione pretenda chiarezza dal Governo sulla candidatura per la AI Gigafactory. Ma oggi è evidente che, senza una regia nazionale, rischiamo di perdere un’occasione storica per la sovranità tecnologica del Paese”, conclude Basso.