Morta travolta da una palma, la perizia: “La pianta aveva le radici marce, ma non c’entrano i lavori nell’aiuola”

  • Postato il 5 novembre 2025
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Francesca Testino, morta schiacciata da una palma

Genova. Il documento non è ancora definitivo e i consulenti tecnici degli imputati hanno inviato in questi giorni le proprie osservazioni, ma le conclusioni contenute nella bozza di perizia disposta per comprendere le cause del crollo della palma che il 12 marzo ha travolto e ucciso Francesca Testino in piazza Paolo Da Novi sono piuttosto nette nell’escludere la responsabilità di terzi rispetto agli attuali 12 indagati (di cui 11 sono dipendenti o ex dirigenti di Aster), tutti accusati di omicidio colposo.

Nell’incarico affidato dalla gup Carla Pastorini al perito agronomo Fabrizio Cinelli era stato chiesto di accertare “lo stato della palma” e “le cause della caduta con riferimento alle condizioni della stessa e il sito di radicazione”. Il riferimento era all’aiuola dove era stata piantata la palma oltre 30 anni fa, aiuola la cui manutenzione è affidata al Municipio Medio-Levante (la palma e la sua manutenzione erano invece di competenza di Aster) e su cui nel periodo precedente al crollo erano stati fatti  alcuni lavori per la posa di piantine aromatiche.

La giudice nel conferire l’incarico aveva anche avvertito  il perito se avesse individuato responsabilità in capo a soggetti non indagati, avrebbe dovuto sospendere le operazioni e darne comunicazione al gip. Ma questo non è avvenuto proprio perché nella bozza di perizia l’intervento sull’aiuola che secondo i consulenti degli imputati (difesi da Andrea Boselli, Massimo Boggio, Pietro Bogliolo, Graziella Delfino ed Enrico Scopesi) avrebbe danneggiato le radici della pianta, non viene considerato come possibile concausa del crollo.

Per il perito la palma è crollata per colpa di microorganismi che ne hanno fatto marcire le radici anche se non è stato individuato un unico microorganismo fitopatogeno, un unico fungo per interderci.

Alcune valutazioni non altrettanto nette – si apprende – vengono fatte rispetto all’adeguatezza o meno, rispetto alla normativa e alle esperienze consolidate, degli interventi di monitoraggio effettuati da Aster (in particolare le prove di trazione dell’agosto 2023 e la prova con l’inclinometro di un anno dopo, cioè sei mesi prima del crollo).

“Si tratta di una bozza di perizia in relazione alla quale il perito ha invitato i consulenti tecnici a far pervenire le proprie osservazioni entro il 7 novembre – spiegano Andrea Boselli e Massimo Boggio che difendono alcuni degli indagati – A seguito di un confronto con il nostro consulente tecnico, sono emerse numerose criticità nell’elaborato peritale, che non ha fornito risposta ad alcuni dei quesiti formulati dal giudice, ad esempio, non viene fatta alcuna menzione al sito di radicazione della palma”.

Secondo i legali il perito sarebbe incorso “in diverse contraddizioni tra le argomentazioni svolte e le conclusioni raggiunte – sottolineano Boselli e Boggio – Ha infatti individuato come causa esclusiva della caduta della palma i marciumi radicali, salvo poi indicare, nelle conclusioni, tre diverse concause. Si nota come abbia effettuato un evidente copia-incolla dalle conclusioni di un proprio consulente, omettendo però di approfondire le condizioni del sito, come invece era stato indicato. Tali conclusioni potranno essere puntualmente confutate e disarticolate nel corso della discussione dell’incidente probatorio”. La giudice ha fissato la discussione dell’incidente probatorio il 21 novembre.

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Genova24

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