“Avevo un insetto in putrefazione nell’orecchio, sentivo un rombo da Formula 1 ma in ospedale non mi hanno creduto e hanno riso di me”: la denuncia della scrittrice Cecilia Galatolo

  • Postato il 8 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un insetto le entra nell’orecchio mentre una sera cena in terrazza durante la vacanza in Sicilia, e da lì inizia un’odissea, perché al pronto soccorso nessuno le crede e la scrittrice Cecilia Galatolo decide di rientrare a casa sua, nelle Marche, per risolvere la situazione. Inizialmente Galatolo si reca all’ospedale di Giarre, ma lì le consigliano di rivolgersi al Cannizzaro di Catania. Qui però le cose non vanno come sperato: “Al triage ho spiegato l’accaduto ma l’infermiere ha prima sbarrato gli occhi incredulo poi mi ha fatto uscire senza farmi finire il racconto. Ho atteso fuori ma vedendo che non mi chiamavano ho chiesto almeno di sapere che codice avessi” spiega lei, come riporta Il Resto del Carlino.

E non finisce qui: “Una volta entrata, l’infermiera, dopo aver sentito la storia, ridendo: ‘Cosa? Non ci credo, dai. Comunque non possiamo farti nulla. L’otorino non c’è. È reperibile di notte, ma possiamo chiamarlo solo se una persona sta per perdere l’uso dell’orecchio’. Chiedo se un medico mi avrebbe comunque visitato per sapere se fosse normale avere nel proprio timpano un rombo da Formula Uno. Lei mi ha detto: ‘Se vuole la inserisco e faccio visitare dal medico del pronto soccorso che di queste cose non sa nulla e che non ha la strumentazione per fare nulla. Mi ha sconsigliato di passare la notte lì dopo aver messo in dubbio più volte la mia versione: ‘Non è possibile che hai un insetto nell’orecchio. Sarà un acufene’”.

Stando così le cose, Cecilia fa sapere che sarebbe rientrata nelle Marche per farsi risolvere il problema: “Ah bene facci sapere, poi, cosa avrebbero fatto i dottori delle Marche più di noi, perché sono curiosa’ ha replicato l’infermiera – continua il racconto di Galatolo -. Detto fatto, arrivata a Castelbellino, sono andata dal medico di base che, dopo essersi assicurata che non avessi dolore, con una pinzetta e la luce ha estratto l’insetto ormai in putrefazione e mi ha somministrato un antibiotico per scongiurare infezioni” dal momento che l’intruso era rimasto alcuni giorni nell’orecchio.

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Il Fatto Quotidiano

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