Auto elettrica a rischio in Europa, John Elkann invoca cambiamenti
- Postato il 19 novembre 2025
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- Di Virgilio.it
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Sono settimane che nei palazzi europei circolano le voci su un’iniziativa dedicata alle auto di piccole dimensioni ed elettriche per alleggerire la pressione sulle Case costruttrici. Ma ancora manca un parametro tecnico, così come un orientamento, mentre molte capitali Ue stanno discutendo sui margini di applicazione del progetto e manca sempre meno all’appuntamento in Commissione del prossimo 10 dicembre.
La ricetta per la transizione energetica
Almeno ipoteticamente, il momento della verità è vicino, ma Stellantis cova delle perplessità sulla bontà della politica avallata. Nell’intervista concessa a Politico, John Elkann mette in fila una serie di criticità ancora poco chiarite dall’Europa, dai target sulle emissioni ai tempi di transizione, fino alla questione del contenuto locale. Fino a quando non verrà fatta una revisione seria, l’elettrico rischia di restare un progetto incompiuto anziché una strategia industriale, anche perché il confronto interno procede a velocità diverse da Paese a Paese.
Tra le spine più evidenti della transizione domina la confusione sui veicoli commerciali leggeri. Elkann ha la sua ricetta:
“Anziché fissare un obiettivo per il 2030, il settore dovrebbe poter calcolare la media delle emissioni su cinque anni, dal 2028 al 2032”
I produttori potrebbero avere un po’ di respiro, risparmiandosi una corsa in fretta e furia alle linee.
Un parco vetture sempre più vecchie
Ma il punto principale dell’analisi riguarda le vetture vecchie ancora in circolazione. L’Europa si immagina spesso più giovane di quanto sia realmente: i dati Acea mostrano un parco auto che varia da Paesi con un’età media di 17 anni, come la Grecia, a quelli con nove anni, come la Danimarca. Elkann lancia un appello alle istituzioni:
“La Commissione deve introdurre un programma di rottamazione per eliminare le auto più vecchie dalle strade, il che contribuirebbe a ridurre le emissioni complessive delle strade. In secondo luogo, si crea crescita. E in terzo luogo… si è in grado di affrontare una delle questioni più importanti emerse in Europa, ovvero quella dei prezzi”
Una rottamazione stabile aiuterebbe secondo Elkann a generare volumi e avvicinare il pubblico a una tecnologia che, allo stato attuale, continua a pesare sul portafoglio medio, e per lo stesso motivo il governo italiano ha rimesso in campo incentivi statali al fine di sostenere il ricambio del parco circolante.
Un altro tassello sospeso è il contenuto, definito solo un concetto e nient’altro: nessuno ha chiarito quali componenti dovrebbero essere fabbricati in Europa, né quali percentuali andrebbero rispettate. Finché indicazioni concrete si faranno attendere, tanto le Case quanto la manodopera brancoleranno nel buio.
“Oggi è solo un concetto, quindi non è stato ancora definito nei dettagli e, in un certo senso, il 10 dicembre dovrà essere affrontata la questione delle normative. Se la questione non verrà affrontata, l’auto elettrica rimarrà comunque un pio desiderio”
Allo stato attuale rimangono avvolti nel mistero degli aspetti fondamentali sull’iniziativa relativa alle E-car, sia per quanto riguarda i modelli interessati sia degli incentivi previsti. Tutto è sospeso nell’aria, il che non può ovviamente giocare a favore di nessuno e, mentre il calendario scorre verso il 10 dicembre, le domande crescono senza sosta.