Gli adolescenti lucani tra disagi sociali e criminalità
- Postato il 21 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Gli adolescenti lucani tra disagi sociali e criminalità

A Potenza, un convegno sul disagio degli adolescenti e criminalità. La garante Rossana Mignoli punta a fare rete: «Necessaria una fotografia chiara del fenomeno per una prevenzione efficace»
Adolescenti sempre più fragili, nonostante una coltre di apparente resistenza. Un velo sottile, fatto di effimere sembianze di forza che, in molti casi, nascondono insicurezze e segnali di criticità che, fin troppo spesso, preludono comportamenti a rischio. Del resto, anche nei Paesi sviluppati, condizioni di fragilità emergono già durante l’età infantile, come emerso dall’ultimo rapporto Unicef, “La condizione dell’infanzia nel mondo 2025: porre fine alla povertà dei bambini. Il nostro imperativo comune”.
ADOLESCENTI E CRIMINALITÀ CONVEGNO A POTENZA
Tematiche finite sul tavolo del convegno “Giovani, disagio e criminalità: raccontare, prevenire, intervenire”, iniziativa promossa dalla Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Basilicata, Rossana Mignoli, e organizzata assieme all’Unione cronisti lucani, con il patrocinio degli ordini degli Psicologi e dei Giornalisti della Basilicata e degli Avvocati di Potenza. Una tavola rotonda che, nella Sala Inguscio della sede regionale, a Potenza, ha cercato di mettere in luce lo stato dei giovani lucani che, non più tardi di qualche giorno fa, erano stati al centro dei rilevamenti di Save the Children, che ne aveva evidenziato le difficoltà generazionali, tra poco sport, rada lettura extrascolastica e altre problematiche diffuse.
IL DISAGIO GIOVANILE SPIEGATO DALLA GARANTE MIGNOLI
Il disagio giovanile, ha spiegato la garante Mignoli, figura come «tema attualissimo, declinato rispetto a quella che è anche la criminalità minorile, dove i minori sono sia autori che vittime di reato. Questa occasione di confronto che coinvolge diversi ordini professionali, nonché la procuratrice minorile, la dottoressa Piccinini e importanti istituzioni nasce con l’obiettivo di realizzare una fotografia chiara del fenomeno e di offrirla agli stessi professionisti, alla comunità e agli organi politici, affinché possano intervenire in modo efficace su un problema che ormai attanaglia anche la nostra regione».
IL FOCUS
Il focus, si è concentrato in particolare sull’incremento dei fenomeni di violenza, fisica e psicologica, che sempre più di frequente riguardano le nuove generazioni. Come spiegato dalla procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Potenza, Annagloria Piccininni, «sono particolarmente preoccupanti i dati su stalking e bullismo, così come ricorrenti sono gli approcci sessuali violenti. Ed in tal senso non capisco chi si oppone all’insegnamento dell’educazione sessuale a scuola. In Europa, dove si fa, i reati di questa specie sono diminuiti del 50%».
I DATI IN BASILICATA
Dati che destano preoccupazione anche in Basilicata che, come il resto del Paese, è alle prese con un passaggio generazionale che sta creando una progressiva frattura tra i giovani e i contesti culturali, portandoli a rifugiarsi sempre di più a supporti eterei, come l’intelligenza artificiale, consultata anche in situazioni di decisioni personali: «La cronaca ci restituisce quotidianamente un quadro complesso – ha evidenziato ancora Mignoli – in cui i minori appaiono sempre più esposti a fragilità sociali, relazionali ed educative. Questi fenomeni non possono essere letti come eventi isolati, ma come segnali di un disagio diffuso che richiede risposte coordinate, interventi tempestivi e un impegno condiviso tra istituzioni, scuola, famiglie e professionisti».
ADOLESCENTI E CRIMINALITÀ, COME LEGGERE IL FENOMENO
La possibilità di costituire una rete di esperti in grado di andare in profondità, rappresenta quindi un’opportunità, con «l’ambizione di far diventare gli atti del convegno la base di una pubblicazione ufficiale che faccia il punto sulla condizione giovanile in Basilicata affinché si possa intervenire tempestivamente». Del resto, altrettanto preoccupanti sono i dati relativi all’uso di sostanze stupefacenti illegali che, come spiegato dal prefetto di Potenza, Michele Campanaro, coinvolgono anche i ragazzi più giovani: «Nel 2024 il 32% dei segnalati sono ragazzi fino a 20 anni, percentuale che si alza al 42% se il range dell’età si eleva a 22 anni. Per il capoluogo queste percentuali sono del 37% e del 48%. Durante l’anno in corso c’è un piccolo contenimento, ma restiamo sempre in un 33% e 36%, così come continuano i provvedimenti per le somministrazioni di alcol a minori di 15 anni».
UN DISAGIO CRESCIUTO NEL TEMPO
Chiaramente, il fenomeno del disagio giovanile non è proprio dei nostri tempi. Eppure, negli ultimi anni (e per le generazioni più recenti) ha assunto forme decisamente più complesse, come ricordato dal direttore del Consiglio regionale, Nicola Coluzzi, che insiste sulla necessità di una sinergia istituzionale: «La prevenzione passa attraverso luoghi di aggregazione che offrano esperienze sociali, culturali e artistiche, ma anche attraverso reti stabili di collaborazione e protocolli condivisi, strumenti indispensabili per mettere a sistema tutte le realtà coinvolte e sostenere davvero i nostri ragazzi».
Il che, presuppone innanzitutto una solida base sociale, che veda sia nella famiglia che nella scuola una pietra d’angolo sulla quale costruire la prima rete di ascolto. In risposta a quanto emerso sulle tendenze dei giovani del Duemilaventi, poi, altrettanto necessaria sarebbe una revisione dei programmi culturali, al fine di renderli appetibili a una generazione che se ne sta via via (e inesorabilmente) discostando.
Il Quotidiano del Sud.
Gli adolescenti lucani tra disagi sociali e criminalità