Aule roventi, solo il 6% delle scuole italiane è climatizzata. Petizione per i bimbi del nido

  • Postato il 5 luglio 2025
  • Ambiente
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Si soffoca anche a scuola. Se in parte è vero che le aule si sono svuotate, dall’altra parte tra i banchi restano gli studenti che devono fare gli orali e i loro professori ed anche tutti coloro che stanno realizzando il “Piano estate”, oltre al personale amministrativo. Non solo. A morire di caldo, a causa dell’emergenza climatica, sono anche i bambini dei nidi, tant’è che a Milano un gruppo di genitori ha lanciato una petizione per denunciare la scarsità di mezzi di rinfrescamento delle aule.

E se fino allo scorso anno si riusciva a mettere qualche pezza, con le temperature di quest’anno è scattata l’emergenza. La situazione è drammatica: secondi i dati di Cittadinanzattiva, su 61.307 edifici scolastici censiti in tutta Italia, appena 3.967 dispongono di condizionatori, rappresentando un misero 6% del totale. La situazione si aggrava ulteriormente considerando che per 24.888 strutture (40,6%) i dati risultano non disponibili, mentre per 32.462 edifici (52,95%) è certificata l’assenza di impianti refrigeranti.

Complessivamente, 57.350 edifici scolastici, pari al 93,5% del totale, non garantiscono alcuna forma di climatizzazione agli studenti e al personale. Prendendo in esame i numeri regione per regione scopriamo che tra quelle più virtuose per la presenza di impianti di condizionamento/ventilazione spiccano le Marche (26,4%), seguite, a notevole distanza, da Sardegna (15,7%), Veneto (9,7%), Emilia Romagna (7,8%), Valle d’Aosta (7,7%), Calabria e Liguria (6,6%), Lombardia (6,4%). La maglia nera va alla regione Lazio (1,6%).Tradotto in altri termini, passiamo da 502 impianti presenti nelle Marche a soli 79 nella terra della capitale. Una fotografia in bianco e nero che rischia di mettere in seria difficoltà il sistema d’istruzione nei mesi estivi. In Francia, ad esempio, le autorità hanno già chiuso 1.900 scuole in 18 dipartimenti per tutelare la sicurezza degli studenti.

Intanto, mamme e papà si appellano alle amministrazioni. Nel capoluogo milanese un gruppo di genitori denuncia una situazione sempre più insostenibile nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido comunali. “Con l’arrivo dell’estate, e in particolare nei mesi di giugno e luglio, le temperature nelle aule raggiungono livelli intollerabili, trasformando gli ambienti scolastici in vere e proprie serre. I bambini, cita la petizione pubblicata anche sul sito di palazzo Marino, ancora molto piccoli e dunque più vulnerabili, ne risentono pesantemente: sudano in continuazione, sono spossati, dormono male, e alcuni arrivano addirittura ad avere la febbre a fine giornata. Anche il personale educativo lavora in condizioni estremamente difficili, con ricadute inevitabili sul benessere generale e sulla qualità del servizio”.

Per i parenti degli allievi è inaccettabile che nel 2025 i bambini della scuola pubblica siano costretti a subire il caldo estremo senza alcuna tutela, in una città che si professa attenta alla sostenibilità e al benessere dei suoi cittadini. “Chiediamo, spiegano, che il Comune di Milano, anziché continuare a ignorare il problema o a rimandare con vaghe promesse, intervenga concretamente e con urgenza, dotando le strutture di adeguati sistemi di raffrescamento, almeno nelle aule e negli spazi dedicati al riposo”.

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Il Fatto Quotidiano

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