Attività delle Pubbliche Assistenze in pericolo? Il caso di Bardineto rischia di estendersi: tempi lunghi per i servizi, meno giovani tra i volontari
- Postato il 14 dicembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. L’allarme sullo stato di salute delle Pubbliche Assistenze (e della Croce Rossa) è arrivato pochi giorni fa da Bardineto, dove la Croce Verde rischia la chiusura per mancanza di militi.
Nel corso di un’assemblea convocata dal sindaco Mario Basso, il presidente Franco Franchello (e’ possibile leggere per intero il servizio pubblicato da IVG) ha spiegato che i militi sono sempre meno e di età sempre più avanzata, lanciando un accorato appello: “Se non riusciamo a coinvolgere più giovani rischiamo di dover sospendere l’attività, nonostante il servizio sia ancora efficiente e il parco mezzi all’altezza delle esigenze. E vogliamo ringraziare le consorelle dei centri vicini per l’aiuto che ci danno”.
A complicare il problema il fatto che Bardineto si trova in una posizione geografica particolarmente svantaggiata rispetto agli ospedali e questo allunga il tempo dei servizi. Anche altri centri della provincia, comunque, si trovano in situazioni analoghe.
Ne parliamo con Dino Ardoino, presidente della Croce Bianca di Albenga e presidente onorario di Anfas Liguria, l’associazione che raggruppa le Pubbliche Assistenze, che era presente alla riunione, e con Nanni Carlevarino, presidente della Croce Bianca di Savona.
Che cosa si può fare, chiediamo ad Ardoino, che risponde: “L’unica strada è parlare con i giovani per convincerli dell’importanza del volontariato, della soddisfazione che si prova ad aiutare gli altri”.
Poi estende il discorso: “Io sono sfiduciato dalle istituzioni. Guardate che succede all’ospedale di Albenga: non funziona come dovrebbe perché ad esempio non ci mandano le ambulanze. Parliamo di rifare il Santa Corona quando Albenga ha spazi da sfruttare”.
Quindi, che cosa si può fare?
“Per prima cosa una riunione di tutti i sindaci, ma devono esserci proprio tutti, mentre comincio a sentire dei distinguo. Pensate che volevano farci togliere la scritta ‘Senza pronto soccorso si muore’ appesa alla nostra sede. A parte che è vero, ma comunque a casa mia appendo cio’ che voglio”.
Ardoino, rientrando poi nel nostro argomento di oggi, spiega come raggiungere Santa Corona significhi tempi molto lunghi: “Se un volontario non è sicuro di essere libero a una certa ora, deve rinunciare all’attività”. E ancora: “La prossima unificazione del centralino porterà altri problemi, come l’abolizione delle Asl territoriali previste dalla riforma regionale della Sanità”.
Dice invece Nanni Carlevarino: “La preoccupazione che nasce da Bardineto è ben presente dovunque, ma sinceramente non sono in grado di suggerire una soluzione se non quella della volontà del fare sempre e comunque. Ricordiamoci che siamo una regione vecchia, una provincia vecchia e che quindi il ricambio di volontari è sempre più difficile. Per ora ce la caviamo, a Savona siamo vicini all’ospedale, ma ci sono molti centri anche nel nostro entroterra che non lo sono. I tempi lunghi di sosta negli ospedali possono verificarsi dovunque, ma noi certamente stiamo col paziente per tutto il tempo necessario”.
Com’è più in particolare la situazione della Croce Bianca di Savona?
“Ce la caviamo grazie all’impegno di volontari e dipendenti, e registriamo sempre una grande generosità da parte dei savonesi, che ci ha consentito anche di inaugurare due nuove ambulanze pochi giorni fa. Ci sono le donazioni, i lasciti, i banchetti, la raccolta per i calendari che ci da’ sempre grandi soddisfazioni, assieme ad attività di supporto come quella della libreria Ubik”.
Concludendo con il tema del servizio di ambulanza nato a Bardineto, anche Carlevarino sottolinea i possibili pericoli dovuti al nuovo centralino e all’unificazione delle Asl, “anche se la Regione ha sempre avuto un occhio di riguardo per le nostre esigenze. Ma non dimentichiamo che il primo centralino unico e’ nato a Savona”.