“Attenti allo scontrino del Bancomat. Una truffa di pochi secondi per trasformare un prelievo in una frode”: ecco come riconoscerla e i consigli della polizia

  • Postato il 18 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Le forze dell’ordine segnalano un aumento dei casi legati alla cosiddetta “truffa dello scontrino bancomat”, una pratica che sfrutta la disattenzione degli utenti agli sportelli automatici. Secondo la Polizia Postale, “bastano pochi secondi per trasformare un’operazione di prelievo in un’occasione per frodare ignari correntisti”.

Il meccanismo è semplice. I truffatori si appostano vicino agli ATM in attesa che qualcuno dimentichi lo scontrino nel cestino o sul pavimento. Quei fogli, apparentemente innocui, contengono “più informazioni di quanto si pensi: numero parziale della carta, saldo residuo, codice identificativo del terminale e, in alcuni casi, dettagli aggiuntivi legati all’operazione effettuata”. Da questi dati può iniziare una catena di raggiri.

Gli investigatori spiegano che i criminali agiscono in due modi: “Il primo è diretto: abbinano i dati dello scontrino ad altre informazioni già in loro possesso, cercando di ricostruire l’identità del titolare”. Il secondo metodo è indiretto e si basa sull’ingegneria sociale: fingendosi operatori della banca, i truffatori “chiedono conferma di alcune informazioni per sicurezza”, ottenendo così ulteriori dati personali.

Una volta raccolte le informazioni, queste possono essere usate per campagne di phishing mirate o per la clonazione di carte. “Conoscendo il nome della banca e la cifra esatta presente sul conto, i truffatori inviano e-mail o sms contraffatti”, avverte la Polizia Postale. In altri casi, i dati vengono rivenduti nel dark web o sfruttati per accedere a servizi di credito e finanziamento.

Per proteggersi, le autorità di polizia consigliano di “non lasciare mai lo scontrino al bancomat” e di attivare notifiche per ogni operazione bancaria. È inoltre importante “non fornire mai dati personali o bancari via telefono o email” e segnalare tempestivamente qualsiasi movimento anomalo alla propria banca.

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Il Fatto Quotidiano

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