“Assalto” a Savona, l’allarme di Storti: “Asl2 e Asl1 accorpate, ipotesi concreta. E la Sanità può essere solo l’inizio: in futuro un’unica provincia?”

  • Postato il 21 settembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Savona. La nostra provincia sembra contare sempre meno: è un tema non nuovo per questa rubrica. Oggi a mettere in fila tanti indizi (in qualche caso sarebbe meglio dire prove certe) è Giampiero Storti, che in questo caso parla come ex presidente della benemerita associazione Amici del San Paolo.

Storti, lei di recente ha detto che la Regione sta pensando a un accorpamento di Asl 1 e Asl 2. Conferma?

“Certo, è un’ipotesi di cui si parla apertamente e che sarebbe un colpo mortale per il Savonese, considerato il peso politico che hanno Imperia e Sanremo. Ci stanno lavorando da dieci anni e non è improprio immaginare che stiano pensando anche a un’unica provincia. La nostra industria è in calo e perde posti di lavoro, mentre un’eventuale transizione verso un’economia turistica è ben lungi da essere completata fino a dare risultati concreti”.

Non le sembra di esagerare?

“Guardi, parlo soprattutto di Savona città ed è chiaro che ci sono politici che vedono bene un calo del suo ruolo a favore del Ponente. Non voglio fare nomi, ma non è difficile immaginarli. Ovviamente questo inizia con la penalizzazione dell’ospedale San Paolo, caposaldo per la città, la Val Bormida, la zona di Levante, ma in sostanza per tutta la provincia grazie alle sue eccellenze. Figure mediche di grande importanza mi dicono che il declino è iniziato da tempo, anche il pronto soccorso soffre di una mancanza di personale che si fa sentire sempre più”.

La crisi della Sanità è purtroppo diffusa in tutta Italia, perché Savona dovrebbe essere maggiormente interessata?

“Per tutto quello che sta succedendo. Prendete ad esempio il potenziamento dell’ospedale di Albenga, che finirà per assorbire altro personale. Però su una cosa vorrei essere chiaro…”.

Ci spieghi.

“Non deve diventare una lotta, diciamo così, ‘tra poveri’. Ho parlato di Albenga, ma c’è anche Cairo, manca il personale anche per le Case di Comunità. Il San Paolo è l’anello debole, lo dimostrano scelte quotidiane nonostante molti reparti siano eccellenze assolute come nel complesso l’ospedale debba considerarsi più che valido. Qualcuno è tentato di andare altrove“.

Avevamo iniziato parlando di una provincia che conta sempre meno, forse per colpa del suo scarso peso politico.

“Purtroppo, credo che sia proprio così. Abbiamo perso la storica sede del 118 dimenticando che quella storia è nata a Savona. Siamo senza carcere e questo prima o poi finirà per penalizzare anche il tribunale. Ma è sulla sanità, sul San Paolo che dobbiamo alzare le barricate dimostrando di sapere salvaguardare Savona anche negli altri settori”.

Autore
Il Vostro Giornale

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