Arles, la “piccola Roma della Gallia” dove la storia incontra l’arte

Adagiata lungo le rive del Rodano, Arles è una di quelle città che sembrano nate per ispirare artisti, poeti e viaggiatori inquieti.
Fondata dai Romani, conserva ancora oggi una luce calda e abbagliante che sembra “trattenere il tempo” e ogni angolo racconta qualcosa: una facciata scrostata che brilla sotto il sole, una piazzetta animata da musicisti di strada, un bistrot color ocra che pare uscito da un quadro di Van Gogh.

Sì, perché Arles è anche la città dove il grande pittore olandese trovò rifugio e tormento, e che proprio qui trasformò la realtà in colore. E poi è anche la porta d’accesso alla Camargue, terra selvatica e indomita, caratterizzata da saline rosa, paludi, cavalli liberi e fenicotteri che si specchiano nell’acqua.

Cosa vedere ad Arles

Passeggiare per Arles è davvero come entrare in un dipinto. Le strade strette, acciottolate, sembrano voler sussurrare storie, mentre l’architettura romana si fonde con quella medievale e la vita scorre lenta sotto le tende parasole dei caffè, tra artisti di strada, turisti incantati e abitanti che non hanno fretta.

A ogni passo si aprono scorci inattesi, tra edifici di pietra bianca che riluce sotto la luce della Provenza e piccole meraviglie che si svelano solo a chi sa rallentare.

Piazza della Repubblica

Piazza della Repubblica ad Arles, Francia
iStock
La suggestiva Piazza della Repubblica

È il cuore scenografico di Arles, un vasto spazio pedonale in cui si affacciano alcuni dei luoghi simbolo della città: il Municipio, la Cattedrale di Saint-Trophime, l’antica chiesa di Sant’Anna e un obelisco egizio che, solenne, troneggia al centro.

Quando il sole di mezzogiorno batte sulla pietra bianca, tutto si accende. I riflessi dorati, i contrasti tra ombra e luce, la vivacità dei caffè attorno: è facile capire perché i pittori abbiano trovato qui la loro “ossessione”.

Cattedrale e Chiostro di Saint-Trophime

Si tratta di una delle meraviglie dell’arte romanica provenzale. All’esterno, il portale scolpito racconta il Giudizio Universale con una forza narrativa rara: angeli, dannati, beati, figure nude, catene e trombe celesti. Ogni elemento è scolpito con una minuzia teatrale che conquista e inquieta al tempo stesso.

All’interno, il chiostro è un capolavoro di equilibrio e grazia. Le colonne si susseguono in un alternarsi di luce e ombra, lo stile romanico e quello gotico dialogano tra loro con eleganza.

I Criptoportici

Sotto la piazza della cattedrale si nasconde un mondo antico, un grande quadrilatero sotterraneo costruito dai Romani per sostenere il foro cittadino. Colonnati, archi, canali di scolo, resti di botteghe e magazzini: tutto è avvolto da un silenzio solenne, quasi sacrale.

Anfiteatro Romano

Anfiteatro romano di Arles
iStock
Veduta dell’Anfiteatro romano di Arles

Nel cuore della città sorge uno degli anfiteatri meglio conservati dell’epoca imperiale. Con i suoi due ordini di archi e la forma ovale, ricorda un piccolo Colosseo. All’epoca dei Romani ospitava corse con le bighe e duelli tra gladiatori, oggi è uno degli spazi più vibranti di Arles: qui si svolgono concerti, spettacoli, e perfino corride che richiamano fino a 12.000 spettatori.

Tutto attorno, un anello di case color pastello e finestre dalle persiane azzurre accompagna la curva dell’arena, per un colpo d’occhio emozionante.

Teatro Romano

Più intimo e raccolto rispetto all’anfiteatro, il teatro romano ha subito nei secoli spoliazioni che lo hanno privato di gran parte delle sue strutture originarie. Eppure, le gradinate, due colonne superstiti e i mosaici dell’orchestra conservano ancora un fascino struggente.

Il suo momento migliore arriva d’estate, quando diventa un palco all’aperto per concerti e spettacoli sotto le stelle: in quelle sere, l’antico torna a vivere con una forza nuova, e la musica riempie le pietre di significato.

Come arrivare

Arles si trova tra la Provenza e la Camargue, e raggiungerla è più semplice di quanto si pensi, soprattutto se si parte dalla vicina Marsiglia.

L’aeroporto più comodo è proprio quello di Marsiglia, da cui è possibile noleggiare un’auto e raggiungere Arles in circa un’ora di viaggio, seguendo la A7. Se si arriva da Nizza, si impiegano circa due ore e quaranta percorrendo l’autostrada A8.

Chi sceglie l’auto dall’Italia dovrà calcolare circa sei ore da Genova, attraversando la Liguria lungo l’Autostrada dei Fiori e poi seguendo la Autoroute du Soleil, che da Nizza conduce in Provenza. Da Milano il tempo di percorrenza è simile, mentre da Torino, passando per il Monginevro, occorrono circa cinque ore e venti. Un’alternativa più lenta, ma di gran lunga più panoramica, è evitare le autostrade e seguire percorsi secondari che attraversano la Provenza più autentica, tra vigneti, paesini e campi di lavanda.

Per chi preferisce il treno, Trenitalia offre un collegamento notturno, chiamato Riviera, tra Napoli, Roma, Firenze, Pisa, Venezia e Nizza. Da qui si prosegue con un treno regionale SNCF fino ad Arles.

Autore
SiViaggia.it

Potrebbero anche piacerti