Cosa fare a Bangkok e dintorni: 7 esperienze da non perdere assolutamente

Bangkok è una metropoli in costante trasformazione, che cambia di continuo, nel suo universo di contrasti: antichi templi e rooftop futuristici, mercati sull’acqua e grattacieli scintillanti, profumo di incenso e di street food. Ma oltre ai monumenti più famosi — il Grand Palace, il Wat Pho o il Wat Arun tanto per dirne alcuni — esistono esperienze che permettono di respirare davvero la vera essenza della città.

Ecco 7 esperienze per scoprire Bangkok e i suoi dintorni da un nuovo punto di vista.

Navigare tra i klongs, i canali del fiume Chao Phraya

La vita di Bangkok scorre, letteralmente, sull’acqua, e la navigazione del fiume Chao Phraya è la prima cosa da fare per avere una panoramica della città in tutte le sue sfaccettature. Prima che arrivassero le grandi strade, la città era un reticolo di canali — i klongs — che ancora oggi attraversano la capitale, e vivono.

La partenza è dal Rajini Pier, uno dei punti di imbarco, dove con 18-20 euro si può pattuire un itinerario su una longtail boat (barchette coloratissime con enormi motori di camion recuperati) e decidere insieme al barcaiolo le fermate.

Dal grande fiume Chao Phraya, si entra nei canali interni, dove il tempo sembra essersi fermato: lavanderie galleggianti, anziane che vendono fiori di loto, chi dorme sulle amache, botteghe dei mestieri più improbabili che si affacciano sull’acqua, case di altri tempi. Incredibile, all’improvviso, la vista sul Wat Paknam Bhasicharoen, noto per la monumentale statua di Buddha di 69 metri di altezza, chiamata Buddha Dhammakaya Thep Mongkol, ricoperta di rame dorato e situata in un’ala del complesso.

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La monumentale statua di Buddha di 69 metri di altezza

Una sosta da non perdere è nel quartiere di Phon Buri, nucleo originario della città fondato nel 1750 e poi abbandonato per le frequenti inondazioni. Oggi è una delle zone più affascinanti (e tutelate) di Bangkok, con case in legno originali o restaurate, piccole gallerie d’arte e caffè affacciati sul fiume.

Il tour può proseguire verso il Wat Arun, il Tempio dell’Alba, tra le icone della città, con la sua torre di porcellana che riflette la luce del sole sul fiume. Da qui, lungo la sponda sinistra, si costeggia IconSiam, il centro commerciale più spettacolare della Thailandia, e si arriva fino al quartiere di Talad Noi, un tempo zona di magazzini cinesi che oggi ha trovato una nuova forma grazie alla creatività delle nuove generazioni che hanno lasciato il commercio e trasformato i magazzini in locali, caffetterie e negozi, tra murales e installazioni.

La crociera può concludersi all’Asiatique, il grande mercato notturno sul fiume, tra ristoranti, negozi e giostre con tanto di ruota panoramica.

Koh Kret, l’isola nel fiume

A nord di Bangkok, nel distretto di Nonthaburi, il Chao Phraya forma una piccola isola fluviale: Koh Kret. È un mondo a parte, raggiungibile in meno di un’ora di traghetto dal centro.

Qui è tutto sospeso: niente auto, solo biciclette e motorini elettrici, tra sentieri e strade strettissime. Koh Kret è famosa per la comunità dei Mon, un’antica etnia originaria della Birmania, che da secoli produce ceramiche rosse decorate a mano.

Ogni weekend l’isola ospita un mercato locale dove si trovano cibi tradizionali, succhi tropicali, erbe, frutta e souvenir artigianali. Vale la pena fermarsi nei piccoli laboratori di terracotta o nei templi sparsi sull’isola, come il Wat Poramai Yikawat, con la sua chedi inclinata verso il fiume, simbolo del luogo.

Il massaggio tradizionale

In Thailandia il massaggio non è un lusso: è semplicemente da provare. A Bangkok, oltre ai centri più famosi come la rinomata SPA Devana, è possibile vivere l’esperienza nei luoghi dove tutto è iniziato.

Il Wat Pho, tempio del Buddha sdraiato, ospita la scuola più antica di massaggio tradizionale thailandese. Fondata oltre 200 anni fa, forma ancora oggi terapeuti provenienti da tutto il mondo. È possibile prenotare con un po’ di anticipo un trattamento all’interno del complesso, nei suoi ambienti semplici, unici e potenti, o in una delle sedi subito fuori. Qui il massaggio viene praticato secondo la tecnica originale: pressioni più o meno decise, stiramenti e un ritmo che segue il respiro.

Per un’esperienza ancora diversa, c’è il centro Perception Blind Massage, dove i trattamenti vengono eseguiti da operatori non vedenti, considerati tra i più sensibili e precisi nel percepire tensioni e punti di blocco muscolare.

Aperitivo su Bangkok

Bangkok dall’alto è un mosaico di luci e fiumi di traffico che sembrano serpenti luminosi. Sono tanti i locali con terrazza sul fiume, ma l’esperienza più suggestiva per ammirarla è certamente l’aperitivo al Sirocco Sky Bar, tra i più iconici rooftop dell’Asia.

Situato al 63° piano del Lebua State Tower, è famoso per la sua terrazza semicircolare sospesa sul vuoto, set del film Una notte da leoni 2. Il panorama al tramonto è mozzafiato: il Chao Phraya si tinge d’oro, i grattacieli si accendono e i movimenti della città paiono quasi rallentati.

I cocktail sono curati e il dress code è elegante — niente sandali, pantaloncini o zainetti. Anche se i prezzi sono più alti della media (circa 35 euro per un drink), la vista vale ogni baht speso.

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L’aperitivo al Sirocco Sky Bar, tra i più iconici rooftop dell’Asia

Il Wat Pho al tramonto

Il Wat Pho è uno dei templi più venerati della Thailandia e sede del celebre Buddha sdraiato lungo 46 metri. Visitato al mattino è spesso affollato, ma nel tardo pomeriggio, prima della chiusura (intorno alle 17:30), si trasforma in un luogo quasi mistico.

La luce del sole che filtra tra le pagode e si riflette sulle piastrelle di porcellana crea un’atmosfera sospesa. I monaci camminano silenziosi, il canto delle preghiere si diffonde nel cortile e si ha la sensazione di vivere la dimensione spirituale più vera del tempio.

Dopo la visita, si può attraversare il fiume per ammirare il Wat Arun, che si illumina al tramonto con riflessi d’argento e oro.

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La visita al Wat Pho nel tardo pomeriggio regala sfumature uniche

La dolce arte del cocco

A un’ora circa da Bangkok, nella provincia di Ratchaburi, si trova la zona di Damnoen Saduak, celebre per il mercato galleggiante, ma anche per la produzione artigianale di cocco.

Qui si coltiva il cocco, che si beve appena raccolto, verde, ricco di acqua dolce e polpa morbida. Ma il vero spettacolo è la lavorazione dello zucchero di cocco, ottenuto non dal frutto, ma dal fiore della pianta.

Fermandosi per una sosta, per esempio all’Orchid Farm di Amphawa Samut Songkhram, è possibile ascoltare e osservare il processo di lavorazione: ancora sull’albero, si taglia la punta del fiore, si lega con un filo e si lascia colare il succo in una bottiglia durante la notte. Al mattino si cuoce lentamente su fuoco a legna di cocco, fino a ottenere uno sciroppo dorato. Se si cuoce di più, si solidifica e diventa una sorta di pasta dolce e profumata, a cui viene data la forma di biscotto. Il fuoco per la cottura è a vista, e c’è sempre qualcuno pronto a mostrare il grande pentolone. Per dare qualche numero: da 30 alberi si ottengono circa 20 litri di succo e 5 chili di zucchero.

Nulla si spreca: dalla noce si ricava il latte di cocco, spremendo la polpa grattugiata con una stoffa bianca che fa da filtro, e l’olio che viene utilizzato anche in cosmetica per produrre saponi, balsami e creme.

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Produzione artigianale di cocco nella provincia di Ratchaburi

Mercati galleggianti e mercato della ferrovia

Sono tra le immagini più iconiche della Thailandia, eppure vederli dal vivo lascia sempre stupiti. A circa un’ora e mezza da Bangkok si trovano due luoghi che sembrano usciti da un film: il mercato galleggiante di Damnoen Saduak e il Maeklong Railway Market.

Il primo sarebbe da visitare all’alba, quando le barche dei venditori si riempiono di frutta tropicale, spezie e noodles fumanti cucinati direttamente sull’acqua. Durante il resto della giornata diventa più turistico, con souvenirs, vestiti e bibite, ma conserva ancora un fascino irresistibile.

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L’arrivo del treno da uno dei banchi del mercato

Il Maeklong Railway Market, invece, è un’esperienza unica: un mercato all’aperto costruito lungo i binari di una ferrovia attiva. Ogni volta che il treno passa, i venditori piegano ombrelloni e banchi in pochi secondi, lasciando transitare il convoglio a pochi centimetri dalle merci. Poi tutto torna come prima, come se nulla fosse accaduto.

Una curiosità? Il suo nome thailandese, Talat Rom Hup significa “mercato dell’ombrello che si chiude”, proprio a raccontare il movimento che si crea, con precisione e naturalezza allo stesso tempo, ad ogni passaggio del treno. Il treno passa 8 volte al giorno in orari abbastanza precisi, per cui è bene verificare prima di organizzare la gita.

Come muoversi a Bangkok

Muoversi a Bangkok è più semplice di quanto sembri: la città vanta una rete di trasporti pubblici super efficienti, giorno e notte. Il BTS Skytrain e la metropolitana MRT collegano i principali quartieri commerciali e turistici, centrali e periferici, con biglietti singoli, carte ricaricabili e pass giornalieri (ideali se si prevedono più spostamenti nella stessa giornata) o della durata di 3 giorni.

Tipicamente thailandesi, ci sono i tuk tuk, i celebri taxi a tre ruote che sfrecciano tra i vicoli con la loro inconfondibile rumorosità. La sera si trasformano in mini discoteche itineranti, e sono perfetti per brevi tragitti, a qualunque ora, a patto di contrattare il prezzo prima di salire. In alcune zone, soprattutto nell’area verde di Bang Kachao, la grande isola nel fiume Chao Phraya, si può noleggiare una bicicletta; invece per attraversare la città da una prospettiva diversa, evitando la strada, non c’è niente di meglio dei longtail boat, le tipiche imbarcazioni dal motore lungo che solcano il fiume e i khlong (canali).

Per arrivare a Bangkok sono diverse le compagnie che partono dall’Italia. Per dividere il viaggio in modo furbo, la Turkish Airlines propone la tratta sulla capitale thalandese con scalo lungo a Istanbul, con due programmi – Touristanbul e Stopover -, che permettono di scoprire la capitale in giornata o con pernottamento gratuitamente.

Autore
SiViaggia.it

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