“Apple aiuta gli hacker nelle attività criminali. Mi hanno rubato l’iPhone e l’azienda non mi restituisce la mia vita digitale”: la denuncia dell’imprenditore Michael Mathews

  • Postato il 24 aprile 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Non c’è prezzo che tenga quando, un iPhone rubato, contiene al suo interno ogni piccola parte della tua vita. Dalle foto, passando per i documenti, le password e i ricordi. È quanto denuncia Michael Mathews, 53 anni, imprenditore tecnologico del Minnesota, che ha perso il suo dispositivo durante un viaggio in Arizona. Apple, secondo lui, non ha fatto abbastanza per aiutarlo a recuperare i suoi dati. “Così facendo, Apple aiuta gli hacker nelle loro attività criminali”, si legge nella denuncia intentata davanti alla Corte Distrettuale della California. Il telefono conteneva dati per 2 terabyte, tra cui dichiarazioni fiscali e documenti aziendali. “Ciò che è indifendibile è che Apple si aggrappi a dati che non sono di sua proprietà”, ha detto l’avvocato K. Jon Breyer. Il risarcimento richiesto? 5 milioni di dollari.

Ma Mathews non è il solo. Robin Davis, dirigente vendite, ha raccontato al Washington Post di essere stata drogata in una discoteca di New York, il suo codice di accesso sottratto da un falso dipendente del locale, e il telefono rubato. “Per una dirigente addetta alle vendite in carriera questo è un disastro di proporzioni tali da cambiare la vita”, ha scritto in una lettera inviata direttamente al COO di Apple, Jeff Williams. Non ha mai più recuperato né foto del matrimonio né dati bancari. Tutto bloccato.

Se un iPhone viene rubato o smarrito, il sistema consiglia subito di attivare la modalità “smarrito” tramite la piattaforma “Trova il mio iPhone”: un blocco totale, carte sospese, accesso negato. In più, grazie alla funzione “Protezione del dispositivo rubato”, alcune azioni delicate, come accedere a carte di credito o modificare impostazioni chiave, vengono rese impossibili se il telefono si trova in un luogo insolito. Ci sarebbe la crittografia end-to-end della Protezione Dati Avanzata, ma nemmeno Cupertino può recuperare quei contenuti, se non sei tu ad accedervi. Ma attivarla è facoltativo, e molti non sanno nemmeno che esista.

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Il Fatto Quotidiano

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