Anch’io ho contribuito a ‘Critica della Ragione Pandemica’, un libro per riflettere su cos’è stato Covid-19

  • Postato il 15 aprile 2025
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È uscito in questi giorni per l’Editore Meltemi il volume Critica della Ragione Pandemica, un testo di oltre 700 pagine che si prefigge di analizzare – sulla base di prove – i molteplici aspetti della vicenda pandemica Covid-19, con l’obiettivo di stimolare non solo una adeguata riflessione ma anche un franco e approfondito dibattito.

Covid-19 ha rappresentato un evento che non è esagerato definire “epocale” perché, partendo da una “emergenza” sanitaria, ha di fatto interessato e sconvolto ogni aspetto della nostra vita, sia come singoli, sia come comunità sociale. Dalla chiusura di attività produttive, scuole, Università, al divieto di spostamenti, attività sportive, vita all’aperto, dall’obbligo di mascherine e vaccini, alla chiusura dei luoghi di culto e finanche al divieto di celebrazione dei funerali, non c’è stato infatti aspetto della nostra vita che non sia stato profondamente toccato. Credo che mai – come negli anni appena trascorsi – abbiamo sentito pronunciare la parola “scienza” e sotto questo termine è stata giustificata ogni decisione e scelta adottata. Ma è stato davvero così?

Il volume di cui sopra è importante perché offre un ampio panorama del pensiero di scienziati, ricercatori, medici, giuristi, sociologi, economisti, filosofi, antropologi, esperti di comunicazione di grande spessore scientifico, tra cui alcuni internazionali come Sunetra Gupta, Peter Doshi, John P.A. Ioannidis. Si tratta di personaggi che per aver espresso, sulla base di prove scientifiche inoppugnabili, pareri dissonanti hanno spesso pagato un caro prezzo in termini sia economici che di carriera. Incredibilmente infatti le “pietre miliari” del percorso scientifico, ovvero dibattito e confronto, in periodo Covid furono completamente bandite e ogni voce “alternativa” fu di fatto silenziata, quando non ridicolizzata.

Tuttavia non è mai troppo tardi per riflettere e prendere atto, ad esempio, che l’utilizzo indiscriminato delle mascherine ha prodotto, almeno in alcuni casi, anche danni o che la tachipirina, così ampiamente consigliata e promossa, è risultato il farmaco che ha dato i peggiori risultati con ben il 24% in più di mortalità in 14 studi rispetto ad altri preparati. Per non parlare dei vaccini mRNA che non solo non hanno impedito la trasmissione, ma aumentato anzi il rischio di contagio come dimostrato da un ampio confronto fra vaccinati e non vaccinati in Svezia. Già a distanza di 8-9 mesi dalla somministrazione di due dosi di vaccino Pfizer la suscettibilità all’infezione sintomatica era infatti maggiore nei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Addirittura da un lavoro condotto in Europa è emerso che la mortalità per tutte le cause durante i primi 9 mesi del 2022 è aumentata maggiormente nei paesi con più ampia adesione alla vaccinazione contro Covid-19 nel 2021. Secondo questo studio su 31 paesi, pesati in base alle dimensioni della popolazione, un aumento di un punto percentuale nell’adesione alla vaccinazione nel 2021 è risultato associato a un aumento statisticamente significativo della mortalità mensile nel 2022 dello 0,105%.

Per me è stato un onore contribuire al volume col capitolo “Covid-19 e infanzia” perché i bambini, pur essendo i meno colpiti dalla malattia, ne sono state le vittime principali, come scriveva già nel 2020 questo Report delle Nazioni Unite. A causa della perdita di socialità e delle assurde restrizioni imposte, specie nel nostro paese, drammatiche sono state le conseguenze sul loro sviluppo psico-emotivo e cognitivo. Basti pensare che in Italia i giorni totali di chiusura delle scuole sono stati 341, rispetto ad una media in Europa di 138 mentre in paesi come Finlandia e Svezia ne hanno rispettivamente avuto zero e due. Un ampio studio ha mostrato che rispetto al periodo pre-pandemico vi è stato, a livello globale, un raddoppio dei casi di disturbi di ansia con un adolescente su cinque che ne soffre e uno su quattro che presenta segni clinici di depressione.

Per non parlare della decisione di vaccinare contro Covid-19 anche giovani, bambini, decisione che è stata indubbiamente fra le più assurde adottate e su cui, fin dall’inizio, ho cercato di attirare l’attenzione. Purtroppo ancor oggi constato nella maggior parte dei colleghi il disinteresse, se non il fastidio, nell’affrontare questi temi e l’impressione è che sia più che mai presente un meccanismo di “rimozione”, forse anche per la difficoltà ad ammettere di aver fatto un errore, spingendo magari anche i propri cari ad un trattamento sperimentale la cui pericolosità è sempre più documentata.

Come scritto nella prefazione del volume, Covid-19 è stato – prima ancora che un evento medico – un fatto storico che ha segnato la società intera, travolgendo norme e consuetudini, scienza e comunicazione, diritto e bioetica, economia e politica, fino a toccare gli aspetti più profondi della sfera antropologica, dal lavoro al culto religioso.

Mi auguro che questo libro sia un tassello importante per indurre, almeno qualcuno, a una sincera riflessione perché in assenza di questa, nonché di una adeguata presa di coscienza, tutto potrebbe ancora ripetersi.

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Il Fatto Quotidiano

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