Pronto un dpcm per le liste d’attesa? Caro Schillaci, è il tempo di fermare lo strapotere del privato
- Postato il 17 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Ma di cosa stiamo parlando… da decenni ormai periodicamente viene introdotta una nuova legge per cercare di ridurre le liste di attesa regionali con il Sistema Sanitario Nazionale per visite, esami ed interventi.
Solo a luglio 2024 era stato previsto, dopo scrittura sulla Gazzetta Ufficiale, con una nuova legge che, tra le novità, ci fosse un centro unico di prenotazione Cup regionale o infra-regionale, visite mediche effettuate anche nei weekend, orari di visita più estesi. Viene poi avviato un organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, per verificare il corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste.
Tante belle parole del nostro ministro della Salute, Orazio Schillaci, che in questi mesi non hanno portato a cambiamenti di cui i cittadini possono considerare veritieri. Anzi. Le tariffe private o smart nelle stesse strutture convenzionate hanno trovato sempre maggiori estimatori. Per primo fra i medici e, loro malgrado, fra i pazienti che avevano bisogno della prestazione.
Allora il ministro passa dalle parole ai fatti. Crede. In questi giorni vorrebbe far approvare un DPCM, di covidiana memoria, anche senza l’accordo con i governatori regionali (ma l’accordo stato-regioni scritto nella Costituzione?) in cui Roma si accolla poteri sostitutivi in caso di gravi inadempienze delle Regioni sulle liste d’attesa nella sanità.
Come dire, voi alunni disubbidienti non rispettate le regole ve le faccio rispettare io. In che modo? Forse finalmente vuole ascoltarmi e sospendere qualunque attività privata, sia essa visite esami o interventi, finché nella struttura pubblica o privata accreditata non vengono rispettati tempi idonei a secondo della specialità che lei potrebbe decidere? Ovviamente tutto per le visite programmate perché le urgenze, a quel punto quelle vere, passerebbero dai Pronto Soccorso.
Proprio oggi un mio paziente che conosco da anni mi ha raccontato una storia che lei dovrebbe ascoltare bene. La moglie viene operata ad una gamba e le mettono un gesso in una nota struttura ortopedica dell’hinterland milanese con il Sistema Sanitario Nazionale (ha mai controllato, ministro, come e quanto le strutture private accreditate adorino operare in ortopedia? Sarà mica che, secondo il sistema di classificazione dei pazienti, DRG, il rimborso fosse alto? Provi e mi dirà, perché io preferisco sapere di non sapere). Ma torniamo alla moglie del mio paziente che deve togliere il gesso, come gli ha detto l’ortopedico che la aveva operata con un DRG alto!
Avrebbe dovuto toglierlo dopo 40 giorni. Il marito si reca al cup di questo centro ortopedico e il primo posto libero per togliere il gesso gli viene detto dopo sei (ho detto sei!) mesi. Ma come per operarla con DRG di migliaia di euro subito, per togliere il gesso dovrà arrangiarsi. Non le dico ovviamente che pagando l’appuntamento era nel giorno stabilito ed all’ora scelta dalla povera paziente!
Questo il mondo reale, caro collega Schillaci, e lei da medico dovrebbe saperlo o fa finta di niente? Pensa che l’ennesimo organo di controllo sia sufficiente? Non crede che oltre a controllare i controllori bisognerebbe finalmente porre con forza, proprio dalla poltrona su cui siede, l’attenzione sul recupero del sistema universalistico? Non crede sia giunto finalmente il tempo di fermare lo strapotere del denaro a favore della salute di tutti ognuno nello stesso modo?
Organizzi sistemi di controllo veri, uno per ogni specialità, costituiti da un medico senior, uno junior ed un infermiere che vadano a controllare realmente il lavoro dei medici nei vari ospedali ma soprattutto nelle strutture private accreditate. Un controllo non punitivo ma costruttivo. La medicina privata può e deve continuare ad esistere come è sempre esistita, per chi può permetterselo, negli studi professionali e nelle strutture puramente private.
Lasci funzionare il pubblico e l’accreditato per tutti e non, anche in quel caso, per qualcuno. questi sarebbero due DPCM che farebbero bene a tutti!
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