Anche sul lago di Garda c’è il pericolo overtourism: un equilibrio sempre più fragile

  • Postato il 18 settembre 2025
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  • Di SiViaggia.it
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Il lago di Garda incanta sempre più i turisti e proprio per questo boom di viaggiatori si trova a vivere un rischio concreto di overtourism. Dietro l’immagine da cartolina, infatti, si nasconde uno scenario complesso in cui traffico, turismo di massa, speculazione edilizia, inquinamento e affitti brevi impattano notevolmente. Quanto ancora questo ecosistema potrà reggere a un assedio che non conosce tregua?

Pericolo overtourism sul lago di Garda

Il Garda è sempre stato una calamita per chi cerca emozioni: borghi pittoreschi, acque cristalline, spiagge e sentieri sospesi tra lago e montagna. Ma la magia ha un prezzo. Nei soli mesi estivi, le presenze turistiche superano i 18 milioni, a fronte di una popolazione residente di appena 190mila persone. Una sproporzione che trasforma i paesi rivieraschi in teatri di folla, dove i servizi arrancano e la quotidianità degli abitanti si dissolve dietro la macchina del turismo.

Troppi turisti in troppo poco spazio: ecco l’equazione che logora il lago di Garda, soprattutto nei mesi caldi. Il risultato? Un ambiente naturale sotto pressione, squilibri economici e una qualità della vita sempre più fragile.

All’overtourism si intreccia la corsa alla cementificazione. Dove un tempo c’erano prati, canneti o piccoli sentieri, oggi spuntano resort, villaggi turistici, seconde case. Operazioni urbanistiche che trasformano in pochi anni ciò che la natura ha costruito in secoli. In alcune aree, come Castelnuovo del Garda, i piani edilizi sono mastodontici: migliaia di metri cubi di cemento per progetti che promettono verde, ma lasciano solo ombre di asfalto. Non è forse una contraddizione bruciante costruire un “parco del lago” distruggendo il lago stesso?

E mentre gli edifici crescono, le acque soffrono. Su sei punti monitorati da Legambiente, quattro risultano inquinati oltre i limiti di legge. Blocchi bianchi e maleodoranti, composti da detersivi e sostanze chimiche, sono stati trovati galleggiare sulle sponde. Materiali che i pesci scambiano per cibo, con conseguenze devastanti. È questo il volto nascosto di un turismo che consuma più di quanto restituisca.

Rischio overtourism sul lago di Garda
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La minaccia dell’overtourism colpisce il lago di Garda

Cosa mette in pericolo il lago di Garda

Non basta il turismo di massa: anche la febbre degli affitti brevi cambia radicalmente il volto del Garda. In città come Sirmione, con 8.300 residenti, si registrano oltre un milione di presenze turistiche all’anno. Le unità abitative vengono destinate all’affitto breve e al turismo e così i centri storici allontanano gli abitanti per preferire i turisti.

La questione non è solo sociale, ma anche culturale: senza residenti, un borgo perde tradizioni, relazioni, autenticità. Resta la facciata, il guscio, ma il cuore smette di battere.

A questo si aggiunge il progetto della ciclovia del Garda: 160 chilometri di percorso ciclabile che dovrebbe abbracciare il lago. Un’idea suggestiva, certo, ma contestata da ambientalisti e amministrazioni per l’impatto paesaggistico e i rischi geologici. Tratti sospesi a sbalzo, nuove gallerie, costi esorbitanti: davvero il Garda ha bisogno di un’infrastruttura tanto invasiva, o basterebbe valorizzare i sentieri e i percorsi che già esistono?

Il Coordinamento interregionale per la tutela del Lago di Garda non si limita a denunciare: propone soluzioni. Stop alla cementificazione, regolamentazione degli affitti brevi, un turismo più equilibrato, attenzione alla qualità delle acque. Linee guida che non suonano come utopia, ma come necessità urgente.

Autore
SiViaggia.it

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