Amt senza autisti: “Con le scuole sarà difficile”. Quattro assi: in Valbisagno si pensa a corsie gialle e taglio dei parcheggi

  • Postato il 9 settembre 2025
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  • Di Genova24
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autobus, studenti, primo giorno di scuola

Genova. La prossima riapertura delle scuole per Genova sarà un momento difficile dal punto di vista trasportistico. Amt, infatti, è alle prese con una difficile situazione finanziaria e, soprattutto, con una carenza di personale, cosa che di fatto sta obbligando “a lasciare i bus nelle rimesse” e obbligando a rivedere il servizio con taglie e rimodulazioni.

Per affrontare le settimane che seguiranno, la giunta e l’azienda stanno studiando alacremente per risolvere questo complicato puzzle. A dirlo l’assessore Emilio Robotti: “Stiamo preparando un piano per affrontare le prossime settimane che saranno difficili – ha commentato durante una recente assemblea pubblica alla Festa dell’Unità del Partito Democratico – cercheremo di garantire il più possibile la copertura delle fasce di punta e di grande afflusso. Ma servono autisti”.

Una carenza che fa i conti però con il bilancio dell’azienda, per il quale nei mesi scorsi è stato richiesto lo stato di crisi finanziaria. Secondo Alessandro Terrile, da parte del Comune di Genova servirà una “iniezione” di diverse decine di milioni di euro: “Oggi abbiamo una perdita mensile di circa 4 milioni – ha spiegato il vicesindaco, con deleghe a bilancio e partecipate – In questi anni sono stati fatti molti errori nella gestione finanziaria dell’azienda, a partire dalla scelte legate alla bigliettazione”. Su tutte la virata sulla gratuità “che al momento sarà mantenuto fino al nuovo anno” ma che successivamente sarà rivista, introducendo, probabilmente, un meccanismo per agganciarla al reddito. E poi, secondo il vicesindaco, tra gli imputati c’è la “rimodulazione al ribasso degli abbonamenti, che ha svuotato le casse dell’azienda e che deve essere rivista”.

In corso, quindi, una fase di studio per capire come intervenire sulle tariffe per poter arrivare a tamponare la situazione, che vede ad oggi un fabbisogno di liquidità conteggiato sugli 80 milioni, da qui a fine gennaio 2026. E nel frattempo si pensano a nuove tipologie di biglietti: da quelli notturni, per incentivare il trasporto pubblico serale, a quelli elettronici, che potrebbero conteggiare il costo del singolo viaggio in base all’uso effettivo del servizio. Resta aperta la questione, annosa, della integrazione con il trasporto ferroviario, cosa al momento non più operativa, ma che, secondo Terrile “Deve essere ridiscussa nelle modalità, evitando che i due vettori di trasporto, quello provinciale su gomma e quello su ferro entrino in concorrenza”.

La partita dei 4 assi, modifiche in arrivo

Nel frattempo Amt e Comune di Genova sono al lavoro per mettere a punto la “messa a terra” dei quattro assi. Ad oggi la Valbisagno è la zona della città dove i lavori di potenziamento delle fermate sono nella fase più avanzata, e sarà proprio questa vallata la prima in cui il nuovo sistema verrà messo alla prova.

Per questo motivo, in risposta anche alle numeroso proteste dei cittadini dei mesi scorsi, l’amministrazione sta cercando di rimodulare l’integrazione con le linee collinari per evitare tagli e “rotture di carico” per i passeggeri provenienti da Marassi diretti verso il centro, e allo stesso tempo migliorare l’efficienza e la velocità degli spostamenti in Valbisagno. Una delle idee messe sul tavolo è quello di predisporre un servizio modulato in base alla fasce orarie: nel momenti di punta evitare al massimo i cambi si mezzo, mentre nelle ore con meno frequenza per le linee secondarie, dare la precedenza alla velocità dell’asse.

Ma a tenere banco oggi è la discussione su come potenziare il servizio in Valbisagno, dopo il tramonto – pare definitivo – del progetto dello Skymetro. La giunta, secondo quanto emerso dall’ultima assemblea pubblica svoltasi nel fine settimana a Sant’Eusebio, è ancora divisa su come procedere per la Valbisagno. Il vicesindaco Alessandro Terrile spinge per l’introduzione di corsie riservate per gli autobus elettrici, il che comporterebbe una riduzione dei parcheggi su strada ma una netto velocizzazione del servizio. Dall’altro lato l’assessore ai Trasporti, Emilio Robotti, rallenta:  prima di prendere decisioni, vuole attendere i risultati di uno studio sulla viabilità commissionato al Politecnico di Milano. “Non voglio parlare di corsie gialle prima del tempo”, ha dichiarato Robotti. “Potrebbero esserci soluzioni alternative che non abbiamo ancora esplorato.”

Confronto e scontro in Val Bisagno

Tutti questi cambiamenti, però, dovranno passare l’esame del confronto pubblico, tanto invocato nella recente campagna elettorale e ora chiaramente ineludibile. “Non sarà un passaggio semplice – ha sottolineato il presidente del Municipio Lorenzo Passadore – soprattutto per quanto riguarda commercio e imprese, ma è un passaggio che dobbiamo fare. Negli anni scorsi il coinvolgimento dei territori è stato scarso o tardivo, noi oggi dobbiamo cambiare presupposti per affrontare il principale dei problemi di questo territorio che resta la mobilità.

Affila le armi l’opposizione in Municipio. L’ex presidente Maurizio Uremassi preapara lo scontro: “Dopo aver sepolto lo Skymetro con la rinuncia a 398 milioni di euro per Genova, la nuova giuta prospetta un futuro della mobilità in Val Bisagno che si tinge, purtroppo, di colori opachi se non veramente oscuri – ha scritto sui social – Purtroppo dalle dichiarazioni del Vicesindaco Terrile e dell’assessore Robotti alla Festa dell’Unità di S. Eusebio si deduce che verrà attuato quanto segue: creazione di numerosi tratti di corsie gialle riservate da Molassana a Staglieno e forti limitazioni del traffico privato lungo il lato del Bisagno di via Molassana, via Piacenza e via Bobbio”.

Inoltre secondo Uremassi: “Oggi non c’è nessun progetto di mobilità alternativa per la Media Val Bisagno in attesa in un non meglio precisato studio del Politecnico di Milano. Diventeremo una vera periferia senza alcun futuro”.

 

Autore
Genova24

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