Acqua, dalle restrizioni benefici minimi a Potenza
- Postato il 14 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Acqua, dalle restrizioni benefici minimi a Potenza
Resta l’emergenza acqua a Potenza ma nonostante le restrizioni, i benefici sono piccoli. Ad un mese dall’ordinanza del sindaco aumentano le perplessità tra i cittadini. Il livello della diga Camastra diminuisce solo del 5% in meno rispetto all’anno scorso
POTENZA – Si sta svuotando più lentamente dell’anno scorso la diga Camastra, che fornisce di acqua potabile Potenza e una ventina di altri comuni della parte alta e centrale della Valle del Basento. Anche se a guardare i numeri si parla soltanto del 5% di acqua in meno.
E’ questo il bilancio del primo mese di applicazione delle restrizioni al consumo della risorsa idrica imposte dal sindaco Vincenzo Telesca raccogliendo l’appello del prefetto Michele Campanaro. Restrizioni che avrebbero dovuto essere estese anche agli altri comuni, ma che sono rimaste limitate a Potenza e a pochi altri centri della provincia. Dopo un incontro in Regione in cui i vertici lucani dell’Associazione nazionale dei comuni hanno chiesto al governatore Vito Bardi di farsi carico di un provvedimento tanto impopolare.
L’ordinanza in vigore a Potenza, su cui aumentano di giorno in giorno le perplessità dei cittadini, prevede «per tutta la cittadinanza e su tutto il territorio comunale, con decorrenza immediata e sino a tutto il 30 settembre 2025, il divieto di prelievo e di utilizzo di acqua derivata dal pubblico acquedotto per: irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e prati; lavaggio di aree di pertinenza, cortili e piazzali; lavaggio di veicoli, macchine ed attrezzature; riempimento di piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino; tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico e igienico sanitario».
Il sindaco di Potenza ha anche invitato i cittadini «a un utilizzo limitato, responsabile e razionale della risorsa idrica, per evitare inutili sprechi». Infine ha ricordato «che la mancata osservanza alle disposizioni dell’ordinanza comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da 25 a 500 euro», e ha annunciato «che saranno disposti appositi controlli».
All’inizio del mese Acquedotto lucano e la polizia locale di Potenza hanno effettivamente avviato «una prima mappatura delle zone “sensibili” mediante sistemi di geolocalizzazione» per «contrastare gli usi irregolari dell’acqua potabile».
I controlli sono stati mirati a «reprimere gli utilizzi impropri dell’acqua e verificare la regolarità degli allacci e dei contatori idrici».
Obiettivo delle ispezioni, quindi, è quello di «identificare e sanzionare immediatamente chi utilizza l’acqua in modo illecito, a disattivare gli allacci irregolari e procedere al ripristino del servizio solo dopo il pagamento delle sanzioni e la regolarizzazione e a denunciare alla magistratura i casi più gravi, nei quali – continua nella nota Acquedotto Lucano – si configura il reato di furto di acqua pubblica».
I primi accertamenti hanno riguardato le aree servite dal serbatoio di Masseria Romaniello, nella periferia est di Potenza, ma Acquedotto lucano ha già comunicato che le attività di controllo sono destinate a essere estese nei anche ad altri territori della regione.
Al spa ha anche invitato «tutti i cittadini a un uso responsabile e conforme dell’acqua potabile», ricordando inoltre che «l’irrigazione di orti e giardini costituisce una violazione del Regolamento del Servizio Idrico Integrato e della vigente ordinanza sindacale».
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