A Savona lo sciopero dei metalmeccanici: “Riaprire le trattative per il contratto nazionale, in Italia stipendi fermi al 2008”
- Postato il 28 marzo 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Mattinata di protesta a Savona, dove i metalmeccanici hanno dato vita a un nuovo sciopero di otto ore per chiedere il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl). Prima dell’incontro con i vertici di Confindustria, i lavoratori hanno bloccato per circa dieci minuti l’Aurelia. Subito dopo, il presidio si è trasformato in un breve corteo che ha raggiunto la sede dell’Unione Industriali in via Gramsci, dove la manifestazione è ancora in corso.
Si tratta del terzo sciopero in tre mesi e i sindacati denunciano la totale chiusura da parte delle controparti. “Irresponsabilmente, Federmeccanica e Assistal non si siedono al tavolo con noi per ridiscutere le rivendicazioni che abbiamo posto e che sono note: salario, riduzione dell’orario di lavoro, formazione e contratti stabili – spiega Cristiano Ghiglia, segretario provinciale Fiom Savona –. Crediamo che questi siano presupposti necessari per garantire lavoro stabile e di qualità anche nel nostro territorio, dove ci sono criticità ma anche opportunità di sviluppo”.
“Per ora non si muove nulla – aggiunge Ghiglia –. A breve avremo un incontro con i rappresentanti di Unione Industriali affinché si facciano promotori presso le loro associazioni di riferimento e portino il messaggio di un presidio molto partecipato in provincia di Savona. I lavoratori coinvolti sono alcune migliaia, e non avere un contratto nazionale di lavoro non aiuta”.
La situazione del comparto metalmeccanico in provincia di Savona è aggravata dalle numerose crisi aziendali ancora aperte. Lo sottolinea Patrizio Lai, della segreteria Uil Savona-Imperia: “Abbiamo molte vertenze aperte e il contratto nazionale è fondamentale, anche per il secondo livello. Ci auguriamo che questi scioperi mandino un segnale forte per la ripresa delle trattative. Bisogna prendere coscienza della situazione economica e delle condizioni del mondo del lavoro. Ricordiamo che, oltre al contratto nazionale, c’è anche il problema dei lavoratori interinali dallo staff leasing, tutte questioni che vanno normate”.
Anche dalla Fim-Cisl Liguria arriva un appello per sbloccare la trattativa. “Tutti abbiamo bisogno di rinnovare il contratto più importante del settore manifatturiero in Italia – dichiara Simone Mara, segretario regionale Fim-Cisl-Liguria –. Un milione e 600mila lavoratori attendono il nuovo Ccnl. Le condizioni contrattuali faranno la differenza, ma deve essere presa in considerazione la nostra proposta. Non accettiamo contropiattaforme e proposte unilaterali da parte di Federmeccanica. Oggi siamo in tanti e vogliamo che ci ascoltino”.
L’attuale stallo nelle trattative dura da mesi e preoccupa i lavoratori, spiega Tiziana Satta, rappresentante RSU Fiom-Cgil: “Dal 10 ottobre Federmeccanica è arrivata con una piattaforma completamente diversa dalla nostra e da lì non si è più andati avanti. La parte salariale è una delle questioni più gravi: in Italia gli stipendi sono fermi dal 2008 e sempre più persone fanno fatica ad arrivare a fine mese. C’è un tentativo di cancellare di fatto il contratto nazionale e questo ci preoccupa molto”.