A Barcellona apre un nuovo spazio per l’arte contemporanea all’interno di Casa Batllò di Antoni Gaudì
- Postato il 2 ottobre 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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La prima notizia è che per la prima volta nella storia museale di Casa Batllò, architettura-manifesto di Antoni Gaudí che proprio nel 2025 festeggia il ventesimo anniversario della sua iscrizione a Patrimonio Mondiale dell’Unesco, il secondo piano dell’edificio aprirà al pubblico, a partire dal 31 gennaio 2026.
Casa Batllò a Barcellona. L’opera d’arte totale di Antoni Gaudì
Ma non è questa la novità più attesa per il futuro del palazzetto che nel 1906 Gaudí progettò per la famiglia Batllò al civico 43 di Passeig de Gràcia, all’epoca cuore della trasformazione urbanistica di Barcellona. Nel disegno della facciata – restaurata di recente insieme al cortile interno, per ripristinare i colori originali – l’architetto catalano proiettò un universo simbolico ispirato al mare e alla natura, dando libero sfogo alla fantasia, tra superfici ondulate, inserti in ceramica lavorati con la tecnica del trencadís, ringhiere che sembrano maschere, motivi floreali tipici del modernismo e uno spettacolare tetto composto da grandi scaglie che simulano il dorso di un animale. Una cura per il dettaglio confermata nella progettazione degli interni, seguita da Gaudí con l’approccio a un’opera d’arte totale, in cui l’intervento dell’artista contempla la forma, lo spazio, la luce, il colore.
Casa Batllò e l’arte contemporanea
Non stupisce, dunque, che, nella sua storia recente, Casa Batllò – dagli Anni ‘90 di proprietà della famiglia Bernat, che nel ’95 l’ha aperta al pubblico come spazio per eventi, per farne poi, dal 2002, destinazione culturale con visite giornaliere che solo nel 2024 ha accolto quasi 2 milioni di persone – abbia intercettato anche diversi interventi d’arte contemporanea (varando il programma Casa Batllò Contemporary): il video mapping per i 10 anni dall’ingresso nel patrimonio Unesco; le installazioni metalliche firmate dall’architetto giapponese Kengo Kuma per celebrare la riapertura al pubblico nel 2021 dopo diversi interventi di ristrutturazione; il video mapping di Refik Anadol, Living Architecture, realizzato nell’ambito della mostra Digital Impact nel 2023.
La nuova galleria per l’arte contemporanea di Casa Batllò
Ma a partire dal 2026 l’arte contemporanea entrerà stabilmente tra le proposte del sito, con 230 metri quadri di spazio espositivo a disposizione al secondo piano dell’edificio, trasformato per l’occasione dallo studio Mesura. Il piano, pensato come una galleria, accoglierà due mostre all’anno, a partire dal progetto Beyond the Façade – una mostra interattiva sulla luce e il movimento – del collettivo londinese United Visual Artists, fondato da Matt Clark. In concomitanza con l’inaugurazione prevista per il 31 gennaio, United Visual Artists proietterà anche un inedito videomapping sulla facciata dell’edificio, contribuendo allo storia del progetto Casa Batllò Contemporary, che nel 2026 coincide con il centenario della morte di Gaudí.
La trasformazione del secondo piano di Casa Batllò
Il nuovo spazio punta a diventare un polo per il contemporaneo di riferimento nel panorama cittadino, e sarà accessibile tanto ai visitatori che acquisteranno il biglietto per la visita di Casa Batllò che con ingresso mirato alle mostre presentate nel corso dell’anno. Nel ripensare il secondo piano, Mesura ha interagito con l’architettura storica, preservando gli elementi originali e integrandoli con un sinuosa struttura metallica che evoca l’effetto di una goccia d’acqua su una superficie calma: “Intervenire in un edificio di Gaudí è sia un sogno che un’enorme responsabilità. Il nostro obiettivo era creare un’eco della sua opera, un sussurro che arricchisse il suo universo senza alterarlo”, spiega Carlos Dimas, tra i soci dello studio.
Livia Montagnoli
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