Tetraplegico per un pugno, la “Fondazione Uniti per Paolo” è realtà: siglato l’atto costitutivo
- Postato il 5 dicembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. Ieri, 4 dicembre, ad Albenga, è stata ufficialmente costituita la “Fondazione Uniti per Paolo”. Questa nuova realtà nasce con l’obiettivo ambizioso di “trasformare la terribile e ingiusta esperienza di Paolo Sarullo, il 25enne rimasto tetraplegico in seguito ad un’aggressione, in un veicolo di sensibilizzazione e supporto per la comunità, focalizzandosi in particolare sulle nuove generazioni”.
La sigla è avvenuta presso lo studio del notaio Luciano Basso, che ha offerto gratuitamente la sua prestazione. L’ente, nato con un capitale costitutivo iniziale di 57.209 euro, come si apprende dagli atti costitutivi, “persegue esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale senza alcuno scopo di lucro”.
La missione che si prefigge, invece, si evince dallo statuto ed è quella di “portare la storia di Paolo a conoscenza del maggior numero possibile di persone, ma soprattutto ai giovani tra i 12 e i 19 anni” (gli stessi anni di chi lo ha colpito alle spalle). Paolo, infatti, è stato tra la vita e la morte per mesi, a soli 24 anni, dopo aver ricevuto un pugno ed essere caduto rovinosamente, battendo la testa sull’asfalto, per la rapina del suo monopattino a maggio del 2024.
La volontà della Fondazione, come specificato ancora nello statuto, è “avviare progetti finalizzati a far comprendere ai giovani che non si può tornare indietro e non si può recuperare la distruzione di una vita e di una famiglia intera, per un gesto di violenza”. L’impegno si concretizza nel “creare momenti di riflessione e incontri formativi per trasmettere alla popolazione in età scolastica l’assurdità di questa disgrazia, diffondendo la consapevolezza che la violenza, soprattutto quella gratuita, è sempre un fallimento che rovina le famiglie di entrambi i soggetti coinvolti”.
Per raggiungere i suoi scopi, la Fondazione si occuperà quindi di “educazione, istruzione e formazione professionale, organizzazione di attività culturali e ricreative, ma anche di formazione extra-scolastica mirata alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa”. Non mancherà, inoltre, “un ruolo attivo nella promozione della cultura della legalità, della pace, della non violenza e della tutela dei diritti umani, concorrendo a stimolare la presentazione di proposte di legge sul tema” e “svolgendo un ruolo di supporto al miglioramento della disciplina legislativa generale, tenuto conto che i reati vedono sempre più quali autori soggetti in giovane età”.
Alla guida della Fondazione, nel ruolo di presidente e legale rappresentante, c’è la sorella di Paolo e promotrice dell’iniziativa, Rossella Lamarra, affiancata dalla vicepresidente e mamma di Paolo Miranda Selmani e dalla consigliera Mariangela Lamarra.
“Ci tengo a precisare che di questa Fondazione e di questi progetti devono sentirsi parte tutti coloro che hanno contribuito e che ci hanno dimostrato sempre affetto e vicinanza”, – ha spiegato direttamente la neo presidente Rossella Lamarra. – “Il capitale di partenza è il frutto di tutte le donazioni che sono state effettuate per poter raggiungere la cifra di 30mila euro (fondamentale per costituire una Fondazione), che poi è arrivata addirittura a 57.200 euro. E tutti quanti avranno, se vorranno, una parte importante in questa Fondazione: bisogna agire sul territorio ed il territorio è vasto, c’è bisogno di tantissime persone. Il mio è un caloroso invito. Più saremo e meglio sarà”.
“Oltre a quelli presentanti, poi, c’è un altro progetto importante che vorremmo sviluppare e riguarda il facilitare la permanenza dei familiari vicino al polo riabilitativo Don Gnocchi di La Spezia, dove si trova Paolo, fornendo un aiuto”, ha proseguito. – “Il mio sogno sarebbe avere una casa di proprietà della ‘Fondazione Uniti per Paolo’, dove tutti i familiari dei pazienti possano alloggiare, con vitto e alloggio completamente gratuito. Lì non ci si va per divertimento, ma perché la presenza dei familiari è fondamentale per i successi riabilitativi. Chiedo a persone e istituzioni: aiutateci a realizzarlo”.
“Proveremo ad interpellare sia la Regione Liguria che il Governo nazionale, ma la Fondazione avrà bisogno di altri fondi: si potrà donare il 5×1000. Abbiamo già il codice fiscale e a breve comunicheremo il codice IBAN. Speriamo davvero in una risposta forte da parte della comunità albenganese, e non solo, da ditte e aziende che potrebbero contribuire alla realizzazione di questi progetti”**, ha concluso la presidente.
Gli organi di controllo sono affidati al dottor Sergio Bonifazio, con il dottor Gianni Manfredi responsabile della contabilità ordinaria. L’atto è stato siglato grazie al sostegno fondamentale e alla consulenza giuridica per CSV POLIS di Enrico Montefiori e Tiziana Orlando e con la presenza delle testimoni Elisabetta Guerra e Cristina Bo (quest’ultima grande amica della madre di Paolo).
Ma le novità non finiscono qui: il dramma di Paolo e l’impegno della neonata associazione Fondazione saranno inoltre portati all’attenzione del pubblico nazionale domenica 7 dicembre, alle 21,30, all’interno del programma “Fuori dal Coro” su Rete4, in una puntata dedicata alla violenza giovanile.