Sumud Flotilla: “Siamo consapevoli delle minacce, ma andiamo avanti fino a Gaza. Non credete alla propaganda di Israele”
- Postato il 25 settembre 2025
- Mondo
- Di Il Fatto Quotidiano
- 6 Visualizzazioni
.png)
“Non ci saranno altre soste tecniche per le nostre 50 barche, continueremo diretti fino a Gaza. Siamo consapevoli delle minacce, ma ci rendono solo più uniti“. Gli attivisti della Global Sumud Flotilla ribadiscono la loro posizione, nel corso di una conferenza stampa: la missione, in rotta verso la Striscia, non si ferma. “Siamo – aggiungono – nel momento più critico, ma dobbiamo essere ottimisti: noi vinceremo perché abbiamo ragione“, fanno sapere.
Alla flotta – arrivata che si trova nei pressi della costa Sud di Creta – si sono unite le ultime imbarcazioni, quelle provenienti proprio dalla Grecia. I recenti attacchi alle barche e le continua minacce del governo di Netanyahu non bloccano la missione. “Non credete a una sola parola della propaganda che avete visto ieri e l’altro ieri dal ministero degli Esteri di Israele. Siamo cittadini pacifici: accademici, medici, semplici lavoratori, madri, perfino veterani americani. Siamo persone che chiedono giustizia per il popolo palestinese”, ha dichiarato Kleoniki Alexopoulou, attivista del comitato direttivo della Sumud Flotilla, parlando in collegamento da una delle imbarcazioni.
Dopo il no alla proposta di mediazione del governo italiano (che ha chiesto di fermarsi a Cipro e scaricare lì gli aiuti), dalla Flotilla ribadiscono che l’obiettivo è quello “di rompere l’assedio di Gaza e di essere parte di un momento storico. Un bambino muore ogni ora a Gaza, statistiche incredibili che per qualche ragione non sembrano contare”. Rivolgendosi alla comunità internazionale, Alexopoulou ha evidenziato i recenti segnali di cambiamento: “Oggi, in questo contesto, quando il Parlamento europeo ha finalmente preso posizione ed espresso solidarietà alla causa palestinese, quando molti Paesi hanno riconosciuto la Palestina come Stato sovrano, abbiamo il dovere di rimanere disciplinati, impegnati, fiduciosi e persino ottimisti che vinceremo. Non per noi, ma per il popolo palestinese, perché abbiamo ragione”.
Gli attivisti accolgono “con favore” la decisione dei governi italiano e spagnolo di inviare navi militari che osservano e navigano accanto alle imbarcazioni della missione: “Non siamo ingenui al punto da credere che governi che in passato hanno cooperato con Israele improvvisamente vogliano sostenere pienamente la causa palestinese. Tuttavia, è molto positivo che reagiscano in questo modo, e questo è frutto degli sforzi dei civili e dei sindacati, in particolare in Italia, che hanno fatto un lavoro straordinario per attirare l’attenzione e contribuire a proteggerci“, ha sottolineato Alexopoulou.
“Dobbiamo essere molto chiari: sono i palestinesi ad aver bisogno di protezione. E questi governi hanno fallito nel proteggere la Palestina e il popolo palestinese. Ed è per questo che queste iniziative prendono vita, ed è per questo che siamo qui diretti a Gaza”, ha dichiarato Yasemin Acar, del comitato direttivo. Acar ha sottolineato che la flotta, pur ricevendo supporto dalle navi italiane e spagnole, non può sostituire la protezione diretta dei palestinesi: “La flotta ha bisogno di protezione perché Israele rappresenta una minaccia, viola il diritto internazionale e marittimo e commette crimini di guerra. Invece di sfidare Israele e i crimini che sta commettendo, questi governi vengono a proteggerci. Sono molto benvenuti, ma non basta. Servono soluzioni reali: i governi devono proteggere la Palestina e possono farlo solo sfidando Israele, tagliando tutti i legami con esso”, ha concluso.
L'articolo Sumud Flotilla: “Siamo consapevoli delle minacce, ma andiamo avanti fino a Gaza. Non credete alla propaganda di Israele” proviene da Il Fatto Quotidiano.