Saverio Mirarchi: «I giovani una risorsa per i Dilettanti»

  • Postato il 24 luglio 2025
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Saverio Mirarchi: «I giovani una risorsa per i Dilettanti»

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Il discorso sui giovani e sulla loro importanza, soprattutto fra i Dilettanti, trova terreno fertile in Saverio Mirarchi. Il presidente del Comitato Regionale della Calabria nonché vice presidente dell’Area Sud della Lega Nazionale Dilettanti, da tempo si batte affinché ai giovani venga dato il giusto risalto. Lo fa perché ci crede e anche perché lui, le giovani leve, le vede crescere da vicino, sia per il ruolo che ricopre nel Comitato calabrese, sia perché è il capo delegazione della Lnd Under 19. Nei giovani bisogna trovare le risorse per fare calcio, soprattutto in determinate realtà. E poi c’è un altro aspetto che non tutti riescono a cogliere: l’utilizzo degli under consente sia di abbassare i costi, sia di avere qualche entrata economica con il “Progetto giovani”. Un progetto che premia le prime quattro società di Eccellenza e dei due gironi di Promozione che utilizzano il maggior numero di under. Di questi tempi, anche quelle entrate, previste dalla Lnd, fanno comodo. Naturalmente l’aspetto economico non è quello principale, però conta anche questo. E allora parliamo proprio con Saverio Mirarchi della realtà relativa all’utilizzo dei giovani (e non solo).

I Dilettanti trampolino di lancio per i giovani. Saverio Mirarchi: «Una vetrina fondamentale»

Se si vuole crescere, bisogna giocare. E allora occorre trovare società che ci credono e allenatori che hanno coraggio. «L’aspetto relativo ai giovani – esordisce Saverio Mirarchi – è di fondamentale importanza per tutto il movimento calcistico, a ogni livello. Fra i Dilettanti è fondamentale dare loro fiducia e far sì che i nostri campionati siano la vetrina giusta, per mettere in mostra i nostri talenti. Allo stesso tempo, in determinate realtà, è l’unico modo per andare avanti e abbattere i costi. Capisco quelle due, tre squadre che devono vincere il campionato. Ma le altre hanno la possibilità di divertirsi, formando squadre competitive anche con qualche giovane da valorizzare. E questo a prescindere dalla fascia dell’obbligo». Inoltre c’è un altro aspetto che il presidente evidenzia: «Noi siamo il calcio di base: sotto molteplici aspetti è anche un dovere morale guardare con attenzione massima ai nostri ragazzi».

Il presidente Mirarchi e la competitività fra i Dilettanti

Con Mimmo Fiorino, responsabile Scouting Lnd dell’Area Sud si parlava appunto dei giovani e sosteneva come, fra i campionati calabresi, manchi ancora quella competitività elevata che consenta ai giovani di tenere il passo con i coetanei di altre regioni. «È un gap che paghiamo – conferma Mirarchi – anche se non dipende da noi. A volte capita che qualche torneo non sia altamente competitivo, perché alcune squadre non hanno la forza o la possibilità di allestire determinati organici. Ecco, allora, partite che finiscono in goleada e che sono molto poco formative. Però devo dire che, sotto questo aspetto, si sta migliorando, sperando di poter fare sempre meglio. Fra l’altro va considerata anche la “territorialità” perché ci sono zone “fertili” in tal senso e altre in cui è difficile reperire giovani, nonostante l’ammirevole impegno di allenatori e dirigenti». In tal senso «spero che anche i tecnici diano una mano di aiuto affinché vi sia una maggiore incisività nell’allestire le squadre giovanili». I recenti risultati ottenuti dalle squadre dimostrano che basta poco per ridurre il gap: «Abbiamo anche noi dei ragazzi validi e meritevoli di spiccare il volo. Con le Rappresentative Lnd hanno avuto in diversi la possibilità di confermare il proprio valore».

I Dilettanti e gli under: crederci sempre

Saverio Mirarchi, lo abbiamo detto, da tempo suggerisce di prestare un’adeguata cura al vivaio. Lo fa dall’alto della sua esperienza e anche perché sa bene «quanta passione ci mettono i dirigenti delle varie società, ai quali va la mia stima per quanto fatto a livello sociale nelle realtà calcistiche calabresi. Non mi stancherò mai di consigliare a tutti di dare più spazio ai giovani, nell’interesse dei ragazzi e di loro stessi. È questo, anche, un modo per ridurre i costi di gestione. Comprendo perfettamente quanto sia difficile mantenere prima squadra e settore giovanile, in particolare in determinate realtà. A maggior ragione diventa importante curare il vivaio. Ecco perché ribadisco di crederci sempre e comunque nei nostri ragazzi. Vicino a calciatori esperti, possono solo crescere. Ma gli va dato il tempo e gli va riconosciuto anche il diritto di poter sbagliare».

L’obbligo come uno stimolo

Fra Serie D e Lnd vige l’obbligo di utilizzare degli under e Saverio Mirarchi spiega che «tale obbligo deve essere percepito come uno stimolo per allestire un adeguato Settore giovanile. È un passo importante per avere la necessaria continuità gestionale e mantenersi a determinati livelli». E questo si lega anche all’aspetto della Serie D e alle società calabresi che retrocedono e poi vanno spesso in difficoltà economiche. A parte solide realtà, espressione di centri grossi e blasonati, le altre società sopravvivono pochi anni e poi retrocedono e, a volte, vanno in default e poi spariscono. È il caso, per esempio, del Locri o del San Luca: dopo alcuni anni in D, si sono ritrovati con debiti di rilievo e non si sono iscritti al campionato edizione 2025/26. Gioiese e Castrovillari soffrono tuttora. La D non consente di arrivarci impreparati. «Fa sempre male dover registrare certe defezioni – così Saverio Mirarchi – e da parte mia non c’è che da augurare a queste realtà di tornar al più presto in alto. Indubbiamente la Serie D va affrontata in un certo modo e per consolidarsi in questi tornei occorrono una certa solidità economica, ma anche un adeguato vivaio. Gli under bisogna crescerseli in casa e già così si abbattono e di parecchio i costi di gestione. È questo un altro aspetto sul quale è opportuno insistere e lavorare. La programmazione aiuta molto in tal senso».

La Giovane Calabria: un progetto che funziona

Il Comitato Regionale è operativo da quattro anni con il Progetto denominato “La Giovane Calabria”. Saverio Mirarchi spiega che «tutto ciò ha avuto una ricaduta importante per il calcio calabrese. Si è ricreato entusiasmo attraverso le Rappresentative. Le stesse società accolgono con entusiasmo le convocazioni». E poi ci sono i Centri Tecnici Federali, che fanno da collegamento con la base, mentre tramite le Rappresentative ci si collega con le Nazionali e in tal senso i numeri ci danno ragione e testimoniano la bontà del lavoro svolto. Dall’Under 15 all’Under 19 sono state diverse le partecipazioni di nostri atleti, aggiungendo poi coloro i quali salgono nei professionisti. Sono stati raggiunti dei risultati mai registrati in precedenza, segno che si è lavorato bene a tutti i livelli». I Centri Tecnici Federali rappresentano una risorsa «anche perché attraverso i nostri allenatori trasferiamo le varie metodologie di allenamento, con incontri continui con i responsabili delle Scuola calcio».

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I campionati, le Nazionali e il Beach Soccer

Da poco sono stati allestiti i gironi di Eccellenza e Promozione A e B: «Mi sembrano dei tornei altamente competitivi e ci sono le condizioni per assistere a tre campionati interessanti e di spessore. A tutte le squadre un caloroso “in bocca al lupo” per la prossima stagione». A settembre il via ai campionati, ma l’estate in Calabria si arricchisce con le finali nazionali del Beach Soccer a Cirò Marina. «Dal 2 al 9 agosto 2025 vivremo un momento speciale per tutto il movimento e con piacere registro lo svolgimento di queste finali in Calabria. Ci sarà da divertirsi, perché vedremo all’opera i migliori specialisti sulla sabbia». L’ultimo aspetto da commentare con il presidente Saverio Mirarchi è relativo all’alto valore che assume per i Dilettanti la presenza delle varie Nazionali sul territorio calabrese, con tornei e amichevoli: «Abbiamo ospitato diverse partite di un certo livello e speriamo di ospitarne altrettante. La presenza delle Nazionali è un volano di sviluppo per tutti, a maggior ragione in una terra che, in ambito professionistico, propone giusto tre realtà. Ecco perché saluto con favore questi eventi». Per il resto: «Buon calcio a tutte le componenti del nostro universo, sempre all’insegna dello sport, della condivisione e dell’accoglienza».

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