Salis incontra Bernini e lancia l’idea di un grande studentato all’ex ospedale di Quarto
- Postato il 16 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Un grande studentato universitario negli spazi dell’ex ospedale di Quarto: è l’idea che la sindaca di Genova Silvia Salis ha presentato nella mattinata di oggi, mercoledì 16 luglio, in un incontro a Roma alla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.
Un incontro definito “molto positivo” da una nota del Comune che conferma le anticipazioni dei giorni scorsi, ovvero che l’amministrazione sia intenzionata ad aumentare gli alloggi a disposizione in città per gli studenti, rendendo l’ateneo del capoluogo ligure ancora più attrattivo.
Due le linee di intervento futuro condivise dalla sindaca Salis e dalla ministra del governo Meloni: lo studio di un progetto per un nuovo grande studentato all’ex ospedale psichiatrico di Quarto, in gran parte in disuso dal 1999 (dopo la chiusura in Italia di questo tipo di strutture) e la partecipazione di Genova al bando lanciato dal ministero e finanziato dal Pnrr per potenziare gli studentati diffusi, coinvolgendo anche altre realtà del territorio.
Unità d’intenti tra Salis e Bernini: “Garantire diritto allo studio”
“Garantire il diritto allo studio significa offrire a tutti gli studenti la possibilità di accedere all’università, indipendentemente dalle condizioni economiche – commenta la ministra Anna Maria Bernini – per questo, la realizzazione di nuovi studentati rappresenta una priorità assoluta per il ministero dell’Università e della Ricerca, incrementare i posti letto è una delle sfide più urgenti per sostenere i nostri giovani e consentire loro di esprimere appieno il proprio talento, senza che la mancanza di alloggi diventi un ostacolo alla formazione e al futuro professionale”.
“Ringrazio la ministra Bernini per la disponibilità e l’attenzione mostrata verso la nostra città: è stato un incontro molto proficuo – afferma la sindaca Silvia Salis – uno dei primi obiettivi del nostro programma è la realizzazione di un grande campus universitario, sul modello delle grandi città europee e statunitensi. Siamo la sesta città d’Italia, il nostro ateneo ha il 30% di iscritti non genovesi, ma non abbiamo un vero studentato. Genova è una città universitaria per tradizione e per qualità accademica, ma non per vocazione. Vogliamo diventare sempre più attrattivi e spingere i giovani a venire a studiare, vivere e, in futuro, lavorare qui”.
Bando ministeriale e coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti
Salis e Bernini hanno condiviso un percorso che porterà nelle prossime settimane a un confronto con Cdp, Cassa depositi e prestiti per studiare un possibile intervento da sviluppare all’ex ospedale psichiatrico di Quarto.
“Dovrà essere un progetto di rigenerazione complessiva dell’area – spiega ancora Salis – non solo posti letto, ma un housing universitario nel senso più moderno del termine, con servizi pensati per studiare al meglio e per vivere la città”.
In attesa di sviluppare il progetto per il nuovo studentato a Quarto, confermata la volontà di Genova di partecipare al bando del ministero che a livello nazionale mette a disposizione 1,2 miliardi di euro per far nascere 60.000 nuovi posti letto entro giugno del prossimo anno.
Studentato a Quarto, Salis: “Mancano 9000 posti letto per studenti”
“È una prima risposta alle tante necessità dell’housing universitario nella nostra città – conclude Silvia Salis – da recenti stime del ministero, a Genova ci sarebbe un fabbisogno di oltre 9000 posti letto. E l’amministrazione comunale non vuole certo restare a guardare”.
La ministra Bernini sottolinea: “Il bando housing del Pnrr è un’opportunità straordinaria per ampliare in modo significativo l’offerta di residenze universitarie nelle città italiane. La decisione di Genova, guidata dalla sindaca Salis, di cogliere questa occasione dimostra quanto la collaborazione virtuosa tra Governo ed enti locali sia la strada migliore per trasformare le risorse in progetti concreti, capaci di incidere sulla vita delle persone”.
“Investire in studentati non significa solo costruire nuove strutture, ma dimostra come l’Italia creda nei suoi studenti e nel loro diritto a studiare in condizioni adeguate. È così che il diritto allo studio diventa realtà, attraverso azioni concrete e soluzioni efficaci che mettono al centro il merito, le opportunità e il futuro delle nuove generazioni”, conclude Bernini.