Raddoppio, Rixi ai sindaci savonesi: “L’opera si farà, obiettivo finanziarla nella Legge di Bilancio del 2026”

  • Postato il 22 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Raddoppio ferroviario Roma Incontro

Savona. “Il vecchio tracciato non si può potenziare: significherebbe restare senza treni per otto anni.” Parola del viceministro Edoardo Rixi, che mette fine a ogni dubbio: il raddoppio ferroviario tra Finale Ligure e Andora si farà. E l’obiettivo è inserirne il finanziamento nell’ultima legge di bilancio del 2026.

È questo il punto centrale dell’incontro andato in scena a Roma, nella sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dove il governo ha voluto riunire tutti i rappresentanti del territorio savonese interessati al progetto.

Nella sala del “parlamentino” del Mit erano presenti i sindaci dei Comuni coinvolti, le categorie economiche, il presidente della Provincia di Savona Pierangelo Oliveri, l’assessore regionale Giacomo Giampedrone, e — collegati in video — anche il presidente di Regione Liguria Marco Bucci e l’assessore regionale Marco Scajola.

Rixi ha parlato senza giri di parole: il vecchio tracciato non si può toccare, perché i lavori lo renderebbero inutilizzabile per anni. Troppo lungo, troppo impattante. L’unica via è il nuovo raddoppio verso monte, già previsto dalla legge e concordato con l’Unione Europea.

“E’ stato un incontro importante, al quale abbiamo fatto intervenire anche le associazioni di categoria del mondo agricolo, che è quello che ahimè subisce di più i problemi legati alle cantierizzazioni e alla realizzazione del raddoppio della linea – ha detto Rixi ai microfoni di IVG.it – Una linea che è strategica per Italia e Francia e ormai sta viaggiando per diventare una linea moderna e che ha bisogno di due interventi. Uno lo faremo a novembre con l’aumento del voltaggio del tratto da Bordighera a Ventimiglia (il progetto era stato bloccato dai patti post-bellici). L’altro è il tanto atteso raddoppio tra Finale Ligure e Andora. Su questo c’è bisogno di una forte condivisione: noi siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti, Regione Liguria a mettere in campo il Pris, a fare un accordo di programma sulle compensazioni anche con Regione, e la trasformazione dell’attuale sedime in una pista ciclabile per far proseguire il grande progetto della Ciclovia Tirrenica. Ovviamente se c’èuna condivisione forte col territorio questo potrebbe accelerare. E’ un modo per riconnettere il territorio e avere infrastrutture moderne in una regione che ha problemi di infrastrutture. Il valico di Ventimiglia è percorso solo da traffico su gomma, sia merci che passeggeri, mentre l’arteria ferroviaria non è ancora in grado di soddisfare la domanda importante di trasporto su ferro”.

Il viceministro ha voluto affrontare anche gli aspetti più delicati dell’opera, a partire dalla situazione nell’area ingauna, dove i cantieri, inevitabilmente, si faranno sentire di più, condividendo così le preoccupazioni espresse – a margine dell’incontro – anche dal sindaco di Albenga Riccardo Tomatis.

Non solo: Rixi ha riconosciuto che spostare le stazioni non è semplice, né per i territori né per le attività economiche che ci gravitano intorno. Ma ha assicurato che il governo vuole fare la sua parte, anche con un confronto diretto con i sindaci e con chi conosce davvero il territorio. “Cantieri aperti troppo a lungo non servono a nessuno” ha detto sottolineando la volontà di trovare soluzioni senza penalizzare chi vive e lavora nella zona.

Raddoppio Ferroviario Roma Incontro

L’obiettivo finale? Far passare più treni, in meno tempo, e senza bloccare il territorio per anni. Con un’opera attesa da decenni, che adesso sembra – tra pro e contro – avere un orizzonte concreto: “Se sarà la volta buona? Se c’è una condivisione col territorio sarà la volta buona – ha confermato il vice ministro – Siamo pronti a procedere, ma chiediamo a tutti di fare la propria parte. Tutti vogliono le opere, nessuno vuole i cantieri, ma le opere senza i cantieri non si possono fare. Quindi è chiaro che ciò significa affrontare e mettere nero su bianco tutte le criticità che un territorio ha nel momento in cui si costruisce una grande opera. Ma credo che vedremo questa linea ferroviaria completata. Quello che ho cercato di far capire oggi è che ad ora io posso dare garanzie essendo al Governo ed essendo anche del territorio. Chi verrà qui un domani probabilmente guarderà più all’opera e meno alle garanzie per il territorio. Credo che le grandi opere debbano essere fatte rispettando le necessità dei territori”.

Resta poi da capire in quale anno l’opera potrebbe prendere il via. Rixi è dell’idea di “finanziare il raddoppio con la prossima Finanziaria, che sarà l’ultima di questo governo. L’appalto arriverebbe un anno dopo. Il vero tema è la chiusura del progetto, la condivisione con tutti e l’evitare situazioni in cui cambi di amministrazione ridanno indietro i soldi… Se finanziamo quest’opera, non finanziamo altre opere. Il Paese non è abbastanza ricco per fare contemporaneamente opere a tutti. E’ una scelta, secondo me una scelta intelligente: abbiamo due linee ferroviarie che ci collegano con la Francia e la penisola iberica che sono il Frejus e la Ventimiglia, che è semi inutilizzabile per i problemi di cui abbiamo parlato”.

Gli interventi dei sindaci

I sindaci presenti si sono detti tutti favorevoli al progetto, seppure con alcuni distinguo dettati dalle esigenze particolari dei rispettivi territori.

Il primo cittadino di Andora, Mauro Demichelis, al termine del suo intervento ha ottenuto una risposta positiva da parte di Rixi ed Rfi rispetto all’innalzamento del ponte id via San Lazzaro, modifica necessaria vista la presenza di un sito di cantieristica navale.

E non è mancata una disamina della situazione dei “nodi” più critici, cioè quelli riguardanti la Piana d’Albenga e l’area agricola di Borghetto Santo Spirito/Loano.

Autore
Il Vostro Giornale

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