«Palestina libera», in migliaia in piazza a Cosenza per il corteo
- Postato il 22 settembre 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
«Palestina libera», in migliaia in piazza a Cosenza per il corteo
Otre cinquemila persone a Cosenza hanno manifestato in corteo per chiedere lo stop al genocidio e la liberazione della Palestina. Presente anche Brunori Sas
Cosenza grida il suo no al massacro di Gaza. Sono oltre 5mila nel corteo che attraversa la città e arriva fino all’ingresso dell’autostrada. Un corteo pacifico dall’inizio alla fine anche grazie alla gestione dialogante dell’ordine pubblico da parte della forze di polizia schierate in assetto antisommossa. Non un semplice presidio, non una manifestazione come tante, ma un grido che si è levato da piazza Loreto e ha attraversato l’intero Paese insieme allo sciopero nazionale per la Palestina.
Oggi (22 settembre 2025) pomeriggio, dalle 17.30, il cuore della città bruzia ha battuto all’unisono con quello di tante piazze italiane, portando in strada rabbia, dolore e sgomento. Un coro unanime per chiedere la fine del massacro a Gaza, per non voltarsi dall’altra parte davanti a ciò che sta accadendo, per testimoniare vicinanza a chi, in quei territori martoriati, continua a resistere nonostante la morte e la distruzione. Cosenza non è rimasta indifferente, anzi.
TRA I PARTECIPANTI AL CORTEO, ANCHE BRUNORI SAS
Già nei giorni scorsi la città aveva fatto sentire la propria voce, con appelli, prese di posizione, e persino il contributo di figure come Brunori Sas, peraltro presente alla manifestazione, che in un video aveva invitato la popolazione a non mancare a questo appuntamento di coscienza collettiva. Un appello che è stato raccolto: la piazza, con tante famiglie e bambini, si è riempita di bandiere, striscioni e voci che hanno gridato all’unisono “Stop al genocidio” e “Palestina libera”. Dalla folla emergono voci, slogan e parole che diventano un mantra collettivo. È come un filo invisibile che lega ciascuno all’altro, un filo che ha il colore della pace e che porta con sé un unico grido: fermare le guerre, ovunque nel mondo.
«È arrivato il momento che anche il Governo prenda una posizione chiara» dichiara con fermezza una donna che stringe tra le mani la bandiera palestinese. Le sue parole non restano sospese, ma vengono raccolte e amplificate dai giovani presenti, che hanno deciso di metterci la faccia. «Questa non è una guerra ma un genocidio vero e proprio!» – urla un uomo dall’altra parte della piazza, scatenando un applauso corale. E allora diventa chiaro che lo sciopero nazionale non è stato solo protesta, ma un atto di unità. Generazioni diverse si sono ritrovate insieme per lo stesso obiettivo: fermare il massacro.
COSENZA IN CORTEO AL GRIDO DI “PALESTINA LIBERA”: «LA PROTESTA ANDRA’ AVANTI PER SEMPRE»
«Io non so per quanto andrà avanti questa tragedia» confessa Mario, studente universitario tra i più attivi in piazza, «ma so bene fino a quando andrà avanti la nostra protesta: per sempre. Perché non ci si può fermare davanti a stragi di innocenti, in nome di crociate scellerate come quelle dello Stato d’Israele». Le sue parole raccolgono applausi e commozione, segno che i più giovani non solo hanno compreso il senso dell’evento, ma ne incarnano la speranza più autentica. Il corteo si muove lentamente, ma con la forza di un’onda che cresce a ogni passo. Ogni scritta diventa testimonianza, un grido che valica i confini e prova a raggiungere chi, a migliaia di chilometri di distanza, vive l’orrore quotidiano.
La città si ferma, protesta. Famiglie, ragazzi, lavoratori e attivisti si uniscono al corteo, che cresce di minuto in minuto. Non è un blocco, ma un abbraccio collettivo: la comunità osserva, partecipa, si riconosce in quella folla che riempie le strade.
Il corteo si muove verso piazza Bilotti. Non è più soltanto un corteo cittadino, ma il segno di una coscienza che cresce, di una comunità che sceglie di non rimanere in silenzio davanti a una tragedia che non può e non deve lasciare indifferenti. Da Cosenza si è levato un messaggio chiaro e potente, che supera i confini: non ci si può fermare finché non si fermerà il massacro.
Il Quotidiano del Sud.
«Palestina libera», in migliaia in piazza a Cosenza per il corteo