“Occhi spaccanti” di Raoul Bova diventa una linea di occhiali? Contenzioso sul marchio con lo scrittore Gabriele Picco. La decisione all’Ufficio Marchi e Brevetti

  • Postato il 2 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Da tormentone virale a brand per una linea di occhiali. Nonostante ad inizio agosto i legali di Raoul Bova avessero registrato il marchio “occhi spaccanti” all’Ufficio Brevetti, l’attore dovrà ora vedersela con lo scrittore bresciano Gabriele Picco che a sua volta ha depositato la frase virale – quella che l’attore pronunciava nel messaggio vocale alla modella Martina Ceretti – con l’intenzione di utilizzarla per farla diventare una marca di occhiali. A rivelarlo è La Repubblica, secondo cui si potrebbe aprire un lungo contenzioso giudiziario e sarebbe l’ennesimo fronte aperto per Bova, proprio mentre proseguono le indagini sul ricatto di cui sarebbe stato vittima nei mesi scorsi.

RAOUL BOVA E IL CONTENZIOSO CON UNO SCRITTORE PER “OCCHI SPACCANTI” – Piccolo ma indispensabile passo indietro. Per bloccare la diffusione illecita del contenuto degli audio presi dal messaggio vocale inviato da Raoul Bova a Martina Ceretti i legali dell’attore protagonista di Don Matteo hanno depositato all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi le frasi “incriminate”, in particolare “Buongiorno essere speciale, dal sorriso meraviglioso e dagli occhi spaccanti” e la formula “occhi spaccanti”. “Se otterremo il via libera quelle frasi non potranno essere utilizzate senza il permesso di Raoul altrimenti si andrà incontro a sanzioni”, aveva spiegato l’avvocato Annamaria Bernardini De Pace, l’ex suocera e legale di Bova. Poche settimane dopo, però, lo scrittore bresciano Gabriele Picco avrebbe a sua volta depositato la frase “occhi spaccanti” ma con un altro obiettivo: trasformarlo in un marchio. Una situazione che ora costringerà l’Ufficio Marchi e Brevetti a prendere una decisione.

UN MARCHIO DI OCCHIALI ISPIRATI ALLA FRASE DELL’ATTORE DI DON MATTEO – Secondo La Repubblica, Gabriele Picco ha registrato la formula e ora “sarebbe intenzionato ad utilizzare il marchio ‘Occhi Spaccanti’, corredato da un disegno stilizzato, ma con una finalità diversa da quella dell’attore. L’obiettivo sarebbe infatti quello di farne un business, utilizzandolo per vendere occhiali”. L’aggiunta del logo, due occhi dalle lunghe sopracciglia che ricorda molto lontanamente il marchio di Chiara Ferragni, non sarebbe affatto casuale, anzi, il dettaglio “potrebbe rendere la sua richiesta più solida. Ora si vedrà quale sarà la decisione dell’Ufficio italiano brevetti e marchi”, aggiunge il quotidiano.

BOVA TRA L’INCHIESTA PER RICATTO E IL GOSSIP – Il contenzioso sul marchio “Occhi spaccanti” si aggiunge dunque alle questioni giudiziarie che Raoul Bova dovrà affrontare nei prossimi mesi. La più spinosa riguarda l’inchiesta per ricatto – di cui è vittima – aperta dalla Procura di Roma, che indaga dopo la puntata di Falsissimo di Fabrizio Corona, che ha svelato la relazione tra l’attore e la Ceretti. “Le indagini della polizia postale portano a Federico Monzino, imprenditore e amico intimo della modella. Secondo la pm Eliana Dolce, sarebbe stato lui a tentare un’estorsione a danno di Bova, prima di passare il materiale a Corona con l’iniziale consenso della ragazza”, scrive oggi Repubblica. “Una ricostruzione che ha consolidato il fascicolo per tentata estorsione, oggi a uno stadio avanzato”. Ma per Bova non c’è tregua neppure sul fronte del gossip: negli ultimi giorni è infatti scoppiata l’indiscrezione sulla sua presunta storia con la collega Beatrice Arnera, che recita con lui nella serie di Canale 5 Buongiorno, mamma!, con cui è stato pizzicato dai fotografi nei giorni scorsi.

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Il Fatto Quotidiano

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