Nuova cura per il colesterolo: una sola infusione riesce ad abbassarlo
- Postato il 14 settembre 2025
- Lifestyle
- Di Blitz
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Ormai da anni la battaglia contro il colesterolo alto si combatte con dieta, stile di vita sano e farmaci come le statine. Oggi però la ricerca apre uno scenario inedito: abbassare l’LDL, il cosiddetto “colesterolo cattivo”, con una sola dose di terapia genica. Una prospettiva che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza e che ora, grazie a studi clinici avanzati, potrebbe diventare realtà.
Perché il colesterolo resta un nemico silenzioso
Il colesterolo è indispensabile per il nostro organismo, ma quando i valori dell’LDL si alzano aumenta il rischio di aterosclerosi, infarti e ictus. Non a caso le malattie cardiovascolari restano la prima causa di morte al mondo. Nonostante i progressi degli ultimi anni, molti pazienti faticano a mantenere i valori sotto controllo: alcuni non rispondono bene ai farmaci, altri hanno difficoltà a seguire terapie continuative. È qui che entrano in gioco le nuove terapie sperimentali.
VERVE-102: l’editing genetico che abbassa l’LDL fino al 69%
Una delle innovazioni più discusse è VERVE-102, una terapia basata sulla tecnologia CRISPR, capace di “modificare” direttamente il DNA nel fegato. In uno studio clinico, una sola infusione ha ridotto i livelli di LDL fino al 69%, un risultato mai visto con un trattamento unico.
L’obiettivo è inattivare in modo permanente un gene che regola la produzione di colesterolo, trasformando così la terapia da quotidiana a definitiva.
Gli esperti parlano di una vera svolta per chi soffre di ipercolesterolemia familiare, una malattia genetica che espone a un rischio cardiovascolare altissimo sin da giovani.
Lepodisiran, il farmaco che colpisce la lipoproteina(a)
Accanto a VERVE-102, un altro protagonista attira l’attenzione: Lepodisiran, sviluppato da Eli Lilly. A differenza dei farmaci tradizionali che agiscono sull’LDL, Lepodisiran mira a ridurre la lipoproteina(a), una forma di colesterolo particolarmente pericolosa e poco considerata fino a poco tempo fa, perché non compare nei test standard.
Secondo i dati pubblicati, una o due dosi sono state sufficienti per abbassarne i livelli di oltre il 90%, aprendo la strada a una prevenzione mirata anche per i pazienti “invisibili” agli esami di routine.
Dalla teoria alla pratica: cosa cambia per i pazienti
Se queste terapie saranno confermate e approvate, il modo di affrontare il colesterolo potrebbe cambiare radicalmente. Non più compresse quotidiane e controlli serrati, ma trattamenti a lunga durata capaci di proteggere cuore e arterie con poche somministrazioni.
Per i sistemi sanitari si tratterebbe di un investimento iniziale importante, ma potenzialmente in grado di ridurre i costi a lungo termine legati a infarti, ictus e complicanze croniche.
Gli scienziati invitano però alla cautela: si tratta ancora di studi clinici, e serviranno anni prima che queste soluzioni diventino accessibili su larga scala. Restano inoltre interrogativi sulla sicurezza a lungo termine dell’editing genetico e sull’impatto dei costi. Ma la direzione è tracciata: la ricerca si sta spostando verso cure più mirate, personalizzate e durature.
Un futuro senza colesterolo alto?
La prospettiva di abbassare il colesterolo con una sola iniezione potrebbe rivoluzionare la prevenzione cardiovascolare. Per milioni di persone significherebbe vivere più a lungo e con meno rischi, riducendo drasticamente la possibilità di incorrere in infarti o ictus.
E mentre i farmaci tradizionali continuano a salvare vite ogni giorno, la scienza prepara una nuova era: quella in cui il colesterolo alto non sarà più una condanna da gestire per tutta la vita, ma un problema da risolvere alla radice.
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