Morte di Papa Francesco, cosa succede ora: dai funerali al conclave
- Postato il 21 aprile 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Italia. Sembrerà irriverente citare il proverbio “morto un Papa se ne fa un altro”. In effetti, accade proprio questo e, al di là del profondo sgomento che ha colto i genovesi religiosi e laici, quanto la comunità internazionale, per la morte di Papa Francesco, scatta ora la serie di passaggi rituali tra accertamento liturgico del decesso, disposizione della salma, funerali, “sede vacante” e, naturalmente, la riunione del conclave.
Ma da qui al momento dell’habemus papam e dell’attesa “fumata bianca“, che cosa accade? Quali cerimonie vengono eseguite secondo un protocollo antico? Quando si tiene il conclave? Chi ne fa parte? Ci saranno cardinali liguri o genovesi? Quando si svolgeranno i funerali di Papa Francesco?
La comunicazione ufficiale del Vaticano
Questa mattina l’annuncio da parte del camerlengo, ruolo attualmente ricoperto da Kevin Joseph Farrell, nominato nel 2020: Papa Francesco è morto all’età di 88 anni. Oggi la constatazione ufficiale della morte spetta al medico personale del Papa, ma in passato – fino al 1878 – era proprio il camerlengo a verificarla colpendo tre volte la fronte del pontefice con un piccolo martello d’argento. Tradizione vuole che egli chiamasse per tre volte il nome del Papa, per accertarsi che non vi sia risposta, il tutto alla presenza dei maestri delle celebrazioni liturgiche pontificie. Solo allora si pronuncia la frase latina che conferma il decesso: “Vere Papa Mortuus Est”, cioè “Veramente il Papa è morto”.
Distruzione dell’anello del Papa e chiusura delle stanze
Sempre al camerlengo spetta il compito di sigillare le stanze private del pontefice e di distruggere l’anello piscatorio, il sigillo utilizzato per autenticare i documenti ufficiali del Papa, così da impedirne un uso improprio. Sarà lui a informare anche il Vicario di Roma del decesso e, da quel momento, a occuparsi della gestione degli affari correnti della Santa Sede e dell’organizzazione del conclave. Dopo l’annuncio, il grande portone di bronzo della Basilica di San Pietro viene chiuso a metà e le campane suonano a lutto. A Savona il suono delle campane a lutto si sono udite oggi alle 14, con i rintocchi alla Torre del Brandale, mentre mercoledì 23 aprile, alle 21, il Vescovo Marino celebrerà la Messa di suffragio in Cattedrale.
Domani le prime decisioni su salma e funerali
Si terrà domani la prima congregazione dei cardinali che si trovano a Roma. Le modalità su traslazione salma, funerali e procedure saranno decise in questa sede. In realtà si sa già che la salma sarà traslata mercoledì.
«La salma nella Basilica vaticana il 23 aprile»
Il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni rende noto che «la traslazione della salma del Santo Padre nella Basilica vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile 2025, secondo le modalità che verranno stabilite e comunicate domani, a seguito della prima Congregazione dei Cardinali».
La Sede Vacante
Con la morte del Papa ha inizio un periodo di transizione chiamato “Sede Vacante”, durante il quale si attende l’elezione del nuovo pontefice. In questo lasso di tempo, i dicasteri della curia romana – gli organi di governo della Chiesa – possono continuare a svolgere le attività ordinarie, ma non possono prendere decisioni che richiederebbero l’approvazione papale.
I Novendiali
Si aprono nove giorni di lutto ufficiale con celebrazioni liturgiche dedicate alla memoria del Papa defunto. La salma viene imbalsamata e vestita con gli abiti liturgici previsti: mitria bianca, casula rossa e pallio di lana bianca con croci nere. La consuetudine prevede che il corpo venga esposto per tre giorni su un catafalco. Tuttavia, Papa Francesco avrebbe chiesto un rito più semplice, con una sola bara in legno.
I funerali di Papa Francesco
Non si conosce ancora la data della cerimonia funebre, probabilmente giovedì, ma quello che è certo è che prevede la deposizione del corpo in una bara di cipresso, poi sigillata in una seconda bara di zinco, a sua volta racchiusa in una terza bara di legno. Papa Francesco sarà sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore: è una sua precisa volontà.
Il conclave
Dal latino “cum clave”, che significa “sotto chiave”, il conclave è la riunione segreta dei cardinali incaricati di eleggere il nuovo Papa. Si svolge non prima di 15 giorni e non oltre 20 giorni dall’inizio della Sede Vacante. I cardinali si raccolgono nella cappella Sistina. Ogni cardinale scrive su una scheda il nome del candidato scelto, che viene poi inserita in un calice. Per essere eletto, un candidato deve ottenere i due terzi dei voti. Se non si raggiunge il numero richiesto, le schede vengono bruciate con paglia umida, producendo la “fumata nera”. Quando si raggiunge l’elezione, le schede vengono bruciate con paglia secca, generando la “fumata bianca”.
135 cardinali in conclave, neppure un “genovese”
Sono 135, al momento attuale, i cardinali con diritto di voto e che potranno entrare nel conclave: in bilico c’è solo lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, che compirà gli 80 anni il prossimo 16 maggio. Questo sulla base del motu proprio Ingravescentem Aetatem di papa Paolo VI del 1970. Ed è per questo che al conclave che si aprirà nei prossimi giorni non ci sarà neppure un cardinale “genovese”.
Angelo Bagnasco, classe 1943, ex presidente della Cei, Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Genova dal 2006 al 2020. Angelo Bagnasco (che oggi ha espresso il suo dolore per la morte del Papa) nel 2013 – quando venne eletto Bergoglio – fu considerato tra i “papabili”, come oggi lo è d’altronde, oggi, l’attuale presidente della Cei, Matteo Zuppi. Ma Bagnasco è appunto over 80.
Addirittura ultranovantenne il cardinal Tarcisio Bertone, nato nel 1934, dal 2003 al 2006 arcivescovo di Genova, ex camerlengo di Santa Romana Chiesa ed ex segretario di Stato Vaticano.
80 anni compiuti da pochi mesi, ma comunque fuori dai giochi, Mauro Piacenza, unico dei quattro cardinali “genovesi”, effettivamente nato a Genova: da papa Francesco fu nominato penitenziere maggiore del tribunale della Penitenzieria apostolica, a capo del primo dei tre tribunali supremi della Chiesa cattolica e del più antico dicastero della Santa Sede
Ed è ultraottantenne anche Domenico Calcagno (3 febbraio 1943), già vescovo di Savona-Noli e dal 26 giugno 2018 presidente emerito dell’amministrazione del patrimonio della sede apostolica. E’ nato a Tramontana, frazione di Parodi Ligure, in provincia di Alessandria ma arcidiocesi di Genova.
La “riserva” di Francesco: 107 su 133 elettori sono stati nominati da lui
Papa Bergoglio in tutto ha creato 163 cardinali di cui 133 elettori. A oggi gli elettori da lui nominati sono 107: un numero che costituisce la stragrande maggioranza dei 135 abilitati a entrare in conclave. Guardando al conclave come a un mappamondo, 59 saranno i cardinali provenienti dall’Europa (19 dall’Italia), 37 dalle Americhe (16 dall’America del Nord, quattro da quella centrale, 17 dall’America del Sud), 20 i cardinali dall’Asia, 16 dall’Africa, tre dall’Oceania.
L’annuncio del nuovo Papa
Una volta eletto il nuovo pontefice, spetta al Cardinale Protodiacono salire sulla loggia centrale della Basilica di San Pietro e proclamare al mondo la famosa formula Habemus Papam, seguita dal nome del nuovo Papa.