Massoneria, svolta di Seminario: «Mi uniformerò al principio di legalità»
- Postato il 31 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Massoneria, svolta di Seminario: «Mi uniformerò al principio di legalità»

Il calabrese Seminario candidato a gran maestro del Goi annuncia una svolta all’insegna della legalità nella massoneria
CATANZARO – Il calabrese Antonio Seminario annuncia che si uniformerà al principio di legalità nel suo futuro mandato se dovesse essere eletto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. In un documento sulla giustizia massonica propone un nuovo criterio d’interpretazione dell’articolo 187 del regolamento, in materia di “fratelli” che delinquono. Un criterio che potrebbe spazzare via zone d’ombra che hanno caratterizzato l’operato dei vertici del Goi in caso di infiltrazioni mafiose accertate dall’autorità giudiziaria. Il documento è stato pubblicato dal blog Notizie massoniche italiane e ripreso anche dal blog Libero Muratore.
IL GARANTISMO RELATIVO
Canali che rappresentano l’ala legalitaria della massoneria e con cui Seminario, da qualche tempo, sembra aver intrapreso un dialogo, aprendo a un nuovo orientamento, quello del garantismo relativo. Finora, infatti, prevale, all’interno del Goi, il criterio del garantismo assoluto. Il massone arrestato o condannato anche in via definitiva rimaneva sospeso e non espulso. Mantenendo così le sue prerogative, comprese quelle del rispetto, della lealtà e dell’assistenza da parte dei “fratelli”.
TAVOLA D’ACCUSA PER I CONDANNATI IN PRIMO GRADO
Non si tratta di riformulare letteralmente l’articolo 187, secondo Seminario, ma di adottare una nuova interpretazione. Il comma 1 è quello che stabilisce che in caso di provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dall’autorità giudiziaria, il massone indagato o imputato “può essere sospeso dal Gran Maestro fin quando non fornisca la prova dell’archiviazione, del proscioglimento od assoluzione per i capi d’accusa che hanno determinato il provvedimento restrittivo”. Il comma 2 dice che il Grande Oratore, una sorta di pubblico ministero nazionale dell’ordinamento massonico, nell’ipotesi che i fatti addebitati costituiscano anche colpa massonica, “formula una Tavola d’accusa”.
NUOVO CRITERIO INTERPRETATIVO
Adesso Seminario propone un’interpretazione “imperativa” del comma 2 dell’articolo 187. Il termine “formula”, osserva, non è stato finora interpretato in maniera vincolante. La Tavola d’accusa va istituita, secondo Seminario, in caso di condanna di primo grado. Questo è fondamentale per arrivare ad eventuali provvedimenti di espulsione in caso di comportamenti antimassonici. Secondo i bene informati, non sarebbe una svolta di poco conto. Finora all’interno del Goi non è stato sentito il dovere di elevare la Tavola d’accusa nei confronti di condannati per mafia, data l’ampia discrezionalità di cui gode il Gran Maestro.
IL CASO PITTELLI IN CALABRIA
Il cambio di orientamento potrebbe essere maturato in seguito a una serie di inchieste giornalistiche che hanno evidenziato l’inerzia dei vertici del Goi anche a fronte del legame strutturale tra ‘ndrangheta e massoneria accertato dalla magistratura in Calabria. Inoltre, alcune vicende giudiziarie che coinvolgono “fratelli” imputati di mafia in Sicilia potrebbero aver contribuito al cambio di passo, anche perché si avvicinano nuove sentenze. Uno dei casi su cui il nuovo orientamento potrebbe avere effetti in Calabria è sicuramente quello dell’avvocato catanzarese ed ex parlamentare di FI Giancarlo Pittelli. Condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa nei processi Rinascita e Malapigna è ritenuto dagli inquirenti figura cerniera tra massoneria e ‘ndrangheta.
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EMORRAGIA DI AFFILIATI
Ma la scelta di Seminario, in vista delle elezioni del prossimo 1 febbraio (quelle che lo avevano visto eletto sono state annullate), potrebbe essere quella di tamponare un’emorragia di affiliati. Soltanto nell’ultimo mese 12 logge del Goi del Centro-Nord sono passate alla GlrI (Gran loggia regolare d’Italia), circa 1500 affiliati. Nella GlrI, in caso di un provvedimento restrittivo nei confronti del “fratello”, l’affiliato viene depennato in maniera automatica e perde le prerogative massoniche. Dal grado al rango alle onorificenze. Nel Goi, invece, le prerogative massoniche sono conservate fino all’espulsione. Il tema è particolarmente sentito in Calabria, la regione con la più elevata concentrazione di massoni. Da un’inchiesta del Quotidiano è emerso che sono circa 200 le logge tra regolari e “irregolari”. che sono circa 200 le logge tra regolari e “irregolari”.
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