Maddie McCann, il governo inglese stanzia 126 mila euro per continuare le ricerche: è corsa contro il tempo per incriminare Christian Brueckner

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Crime
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Quasi 18 anni dopo quella tragica notte a Praia da Luz, in Portogallo, la ricerca di Madeleine McCann non si ferma. Il governo britannico ha confermato lo stanziamento di ulteriori 108.000 sterline (circa 126.000 euro) per finanziare Operation Grange, l’unità speciale di Scotland Yard dedicata alle indagini sulla scomparsa della bambina britannica, avvenuta nel maggio 2007 quando aveva solo tre anni. Un segnale di speranza per i genitori, Kate e Gerry McCann, che non hanno mai smesso di credere che la figlia (che oggi avrebbe 21 anni) sia ancora viva.

“I ministri hanno approvato una richiesta per fornire fino a 108.000 sterline per Operation Grange nell’anno finanziario 2025-26. In linea con i nostri processi per le sovvenzioni speciali, i finanziamenti per Operation Grange vengono approvati su base annuale”, ha dichiarato un portavoce dell’Home Office, confermando un impegno finanziario che, negli anni, ha superato i 13 milioni di sterline. Ma questa nuova tranche di fondi arriva in un momento cruciale e carico di tensione. L’urgenza è dettata dalla situazione di Christian Brueckner, 48enne tedesco, identificato nel 2020 come il principale sospettato nel caso. Brueckner sta attualmente scontando in Germania una condanna a sette anni per lo stupro di una turista americana 72enne, avvenuto nel 2005 proprio a Praia da Luz. Tuttavia, l’uomo ha presentato istanza per ottenere la scarcerazione anticipata e potrebbe tornare libero già a settembre 2025, avendo scontato meno della metà della pena.

Questa prospettiva mette enorme pressione sugli investigatori di tre Paesi (Regno Unito, Germania e Portogallo), impegnati in una disperata corsa contro il tempo per raccogliere prove sufficienti a incriminare formalmente Brueckner per la scomparsa di Maddie. Un nuovo mandato d’arresto legato al caso McCann sarebbe, infatti, l’unico modo per garantire che l’uomo resti dietro le sbarre qualora la sua richiesta di rilascio anticipato venisse accolta. La preoccupazione degli inquirenti è acuita dalla shockante assoluzione di Brueckner, avvenuta lo scorso ottobre, da una serie di altre accuse di stupro e abusi sessuali che la polizia sosteneva avesse commesso in Portogallo tra il 2000 e il 2017 (basate su testimonianze, tra cui quella drammatica della guida turistica irlandese Hazel Behan, ma non su prove forensi). Sebbene i pubblici ministeri tedeschi stiano appellando quelle assoluzioni, l’esito è incerto: “Normalmente una richiesta come la sua [di rilascio anticipato] verrebbe respinta”, ha detto una fonte vicina all’indagine al Sun. “Ma tutti sono molto nervosi dopo quello che è successo l’anno scorso. Il tribunale è stato sorprendentemente favorevole a lui”.

Nonostante i pubblici ministeri tedeschi si dicano fiduciosi di avere prove sufficienti per l’incriminazione nel caso McCann (pur non avendo confermato pubblicamente nuovi elementi fisici, si parla di forti prove circostanziali, tra cui una telefonata ricevuta da Brueckner la notte della scomparsa e i suoi legami con un camper bianco e una Jaguar visti nella zona), gli investigatori appaiono “non più vicini” a dimostrare che sia stato lui a rapire e uccidere Madeleine. Brueckner, dal canto suo, ha sempre negato ogni coinvolgimento.

Nel frattempo, emergono dettagli sulla sua detenzione. Secondo il Mirror, le speranze di Brueckner di ottenere permessi giornalieri di uscita (normalmente concessi ai detenuti vicini a fine pena per favorire il reinserimento) sarebbero state frustrate dal rifiuto delle guardie carcerarie di essere viste in pubblico con lui. “Le guardie carcerarie non lo sopportano a causa dei crimini che ha commesso, per non parlare del suo presunto coinvolgimento nella scomparsa di Madeleine”, ha rivelato una fonte al tabloid. “Temono di essere fotografati o riconosciuti con lui”.

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