L’Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata: il piano europeo non ha senso

  • Postato il 24 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Siamo arrivati alla resa dei conti: l’Ucraina ha perso una guerra che non poteva vincere, come anche i bambini potevano capire fin dall’inizio. Questa guerra è iniziata come scontro tra due imperi e ora America e Russia si sono messi d’accordo per spartirsi l’Ucraina.

Speriamo che il conflitto finalmente cessi e non continui fino alla disfatta completa di Kiev e al massacro di altre migliaia di ucraini, e di russi. Ancora non si sa come andrà a finire il Piano di Pace concordato dai due capi imperiali, da Trump e da Putin, e contestato dagli europei: ma quel che è certo è che l’Ucraina in una maniera o nell’altra è rovinata, e che il banchetto per dividersi le spoglie e le ricchezze del paese è iniziato. I governi corrotti dell’Ucraina – dopo avere seguito le sirene della Nato diretta dall’ex presidente americano Joe Biden, dopo avere seguito i proclami di Ursula von der Leyen e del governo Zelensky, che hanno spinto in maniera criminale il paese a abbandonare la sua neutralità e a non negoziare sull’autonomia del Donbas per combattere i russi “fino alla vittoria” – hanno mandato il loro paese e il loro popolo in rovina. Il paese passerà dal governo corrotto degli oligarchi ucraini amici di Zelensky (già implicato nei Pandora Papers) nelle mani di America e Russia, con qualche briciola concessa (forse) anche agli europei. Washington si è già messa d’accordo con Mosca per spartirsi il bottino. Business is business. Gli ucraini sono stati sfruttati come carne da macello.

Se passerà il piano di pace di Trump, gran parte dei fondi di circa 250 miliardi di euro relativi ai beni congelati ai russi dall’inizio della guerra verranno gestiti in joint venture tra Russia e Usa. Il piano statunitense prevede che 100 miliardi di dollari di fondi russi congelati saranno investiti in uno “sforzo guidato dagli Stati Uniti per ricostruire e investire in Ucraina” e che gli Usa riceveranno il 50% dei profitti. Gli Stati Uniti hanno inoltre proposto che la parte rimanente sarà investita in un “veicolo di investimento separato tra Stati Uniti e Russia”.

Il problema è che i soldi russi interessano anche agli europei. Il piano dell’Unione Europea prevede che “l’Ucraina sarà ricostruita attraverso i beni sovrani russi che rimarranno congelati finché la Russia non risarcirà i danni causati all’Ucraina”. Gli europei puntavano a sequestrare i miliardi russi congelati in Europa per armare l’Ucraina: ora puntano invece a gestire i capitali russi per ricostruire l’Ucraina sotto il loro comando. Ursula von der Leyen ha annunciato la creazione del Fondo Europeo per la ricostruzione dell’Ucraina senza però specificare come si finanzierà. Tutti vogliono partecipare al banchetto della ricostruzione ma con i soldi degli altri. Comunque la Ue prevede che i finanziamenti vengano erogati a pezzi, verificando di volta in volta i progressi compiuti da Kiev nella lotta contro la corruzione, nell’attuazione delle riforme democratiche e amministrative e nell’uso dei fondi Ue. Secondo questa prospettiva, l’Ucraina sarà sostanzialmente commissariata e diventerà una sorta di protettorato Ue. Invece gli americani, d’accordo con i russi, vorrebbero che l’Ucraina diventasse una sorta di loro protettorato. In ogni caso il popolo ucraino, condotto alla guerra da governi irresponsabili e corrotti, dovrà sopportare il giogo della servitù.

Putin ha invaso illegalmente l’Ucraina. Ma resta il fatto che all’origine della guerra c’è stata la volontà assurda e irresponsabile dei governi ucraini, forse corrotti con i soldi americani, di lasciare che la Nato mettesse le sue basi e i suoi missili alle frontiere contro la Russia, secondo i piani di espansione militare antirussi già previsti 25 anni prima dal consigliere americano per la sicurezza nazionale Zbigniew Brzezinski. Putin è un tiranno ma ha reagito ai piani Nato un po’ come aveva reagito molti anni prima John Kennedy quando i sovietici cercarono di mettere i loro missili a Cuba, alle porte dell’America.

Il piano di pace preparato da Trump e Putin è una resa senza (quasi) condizioni per l’Ucraina ma è realistico: prende atto che la guerra in Ucraina è persa. L’unica speranza che Zelensky, il tiranno ucraino, aveva di vincere la guerra era di trascinarci dentro tutto l’Occidente e dunque di farla diventare una guerra atomica, un Armageddon. Per fortuna Trump non è caduto nel trabocchetto. Gli europei – ovvero i governi impotenti ma guerrafondai di Parigi, Londra, Berlino, Roma – vorrebbero ancora trasformare l’Ucraina in un “porcospino armato” pronto a combattere in eterno con i russi al posto loro.

Ma il piano europeo è un non senso perché i russi non lo accetteranno mai, e piuttosto arriveranno fino a Kiev. Gli europei hanno seguito ciecamente la Nato, un’organizzazione militare anti-russa che ha già condotto guerre illegali e di attacco (non di difesa) dentro e fuori la Ue, in Serbia, in Afghanistan, in Iraq e in Libia, guerre che la Nato ha sempre perso ma che hanno provocato centinaia di migliaia di vittime innocenti. Eppure l’Europa avrebbe un enorme vantaggio strategico nel riprendere rapporti normali con la Russia e a ritirare prima possibile le sanzioni, che, del resto, hanno colpito come un boomerang molto più l’economia europea di quella russa.

Il problema è che i governi europei sono troppo stupidi per perseguire il loro interesse. Dovremmo manifestare nelle piazze e di fronte alle televisioni pubbliche e private di regime per protestare contro le fake news e mandare a casa Ursula von der Leyen e la sua ministra degli esteri, Kaja Kallas, che hanno spinto gli ucraini a un massacro tragico e inutile, un massacro che ha ridotto il paese in rovina.

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Il Fatto Quotidiano

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