Lin Bai, Cinque poesie (traduzione a cura dell’Officina di traduzione permanente)

  • Postato il 2 maggio 2025
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Lin Bai, nata nel 1958 a Beiliu, nella provincia del Guangxi, si è laureata e ha lavorato come sceneggiatrice per il cinema a Wuhan e oggi vive a Pechino. Tra le sue opere principali si annoverano i romanzi La guerra di una donna, Parla, stanza e Conversazioni femminili. Ha pubblicato anche racconti, due raccolte di poesie e numerosi saggi. Ha ricevuto premi prestigiosi, tra cui il Premio Lao She e il Premio Biennale per la narrativa della rivista “Letteratura del Popolo”. In italiano sono disponibili il romanzo breve La panca nel loggiato (Halley, 2006) e la poesia A Wuhan (Internazionale, 2025). Le sue opere, che indagano a fondo la psicologia femminile e l’amore tra donne, negli anni Novanta dello scorso secolo sono state bollate come letteratura pornografica e hanno subito numerose traversie editoriali. Sopravvissute alla prova del tempo e alle critiche moralistiche, dopo trent’anni continuano ad essere ripubblicate e lette. Alcune sue poesie sono state musicate da artisti rock e pop, con un’ampia diffusione sui social media.

OTP

Queste poesie sono state tradotte nell’ambito dell’Officina di traduzione permanente dell’università di Milano-Bicocca, con la cura di Silvia Pozzi

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Il corso della vita
A gennaio non ci sei ancora
a febbraio dormi nella stanza accanto
a marzo piove a dirotto
ad aprile trionfi di rose
a maggio sediamo una di fronte all’altra
come in un sogno

Poi viene giugno
a giugno l’erba cresce alta
l’aria profuma di fiori
a luglio, gioia e tristezza si confondono
il grano danza in onde dorate
fino ai confini del mondo

Agosto è agosto
sono muta ad agosto, una bottiglia col tappo
ad agosto sono l’acqua dentro la bottiglia
tu le nuvole nel cielo blu

Settembre e ottobre
due occhi traboccanti di oceano
tu nuoti
io affondo

Novembre è lontano
ma dalla sua finestra
scorgo dicembre
e a dicembre la neve ammanta ogni cosa

(settembre 1996) Traduzione di Natalia Riva

***

La mongolfiera
In aprile tra schizzi di fango
una mongolfiera sussurra al mio orecchio:
dopotutto sei stata sola fin da bambina
ad accudire le stelle del futuro

Tuoni e lampi, e scende il buio
la mongolfiera sarà lontana a cavallo d’un fulmine
come quella vita
svanita nel tunnel del tempo

Stelle del futuro
il mio modo di accudirvi
è lavarvi il viso
farvi le trecce

Stelle con chiome lunghe da far spavento
lunghe come questa infinita primavera

(20 aprile 2020) Traduzione di Alessandra Pezza

***

Immersa
Lei immersa nel fiume
traboccante di primavera
vasto, verde smeraldo
vicino al cielo

Canne sul pelo dell’acqua
perfette
né leggere né pesanti
luccicano d’umidità

Lei non partorisce bambini
ma canne da zucchero

(3 giugno 2020) Traduzione di Martina Benigni

***

Neve a mille li
Neve sull’altopiano
a maggio
mi scoppia in petto un’emozione

La neve è lontana mille li
(forse diecimila)
limpido pensiero

Il sole non la scioglie
bianco in ogni direzione
riverbera il candore

Mi illumina una maestosa quiete
ricambio con gocce d’acqua
e ombre nel cuore

(17 maggio 2020) Traduzione di Francesca Bistocchi

***
È il momento di fuggire insieme
È il momento di fuggire insieme
a Concord
dopo anni lasciati in bianco per te
mi aggrappo a un treno
mi trasformo in vapore
lo metto in moto
e sono anche le ruote
scavo gallerie nella roccia
getto ponti sull’acqua

Dal Guangxi al Tibet
dal Tibet a Orione
fra tempeste in bianco e nero
mi fermo nella tua nebulosa
buia che non scorgo il fondo
irradio io luce
tenue come tela di ragno

Quando il manto di neve
impregnerà le canne da zucchero facendosi dolce succo
tornerò nel Guangxi
per vedere
se le canne sono ancora lì
e sentirò
la spuma delle onde
agitarsi dentro di te

Traduzione di Gloria Cella

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Il Fatto Quotidiano

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